mercoledì 28 maggio 2014

Votare da europeo, nel nord

Mamma mia è da dicembre che non scrivo un post sul blog! 
Proverò a essere più presente e a raccontare cosa mi ha tenuto impegnato in tutti questi mesi.

Oggi però voglio fare un po' di considerazioni sulle elezioni europee dello scorso fine settimana.

Per me è stata la prima volta in cui ho potuto esprimere il mio voto in Svezia. Come cittadino italiano iscritto all'AIRE ho potuto scegliere se votare per i candidati italiani o per quelli svedesi. La scelta di optare per i partiti svedesi è stata facile è veloce. I motivi sono semplici, per votare come italiano residente all'estero avrei dovuto recarmi al consolato più vicino, quindi nel caso di Kalmar, Malmö. 3 ore di treno per votare partiti in cui c'erano candidati tra gli altri Mastella, Iva Zanicchi, Cechi Paone, Alemanno, Borghezio ha fatto si che optare per votare "da svedese" fosse una scelta quasi automatica.

In Svezia la politica è vissuta in modo molto meno passionale rispetto all'Italia. Tutto è più rilassato quando ci si reca al seggio e l'affluenza è, purtroppo, non sempre altissima ma quest'anno complice il fatto che le elezioni europee sono state viste come le prove generali delle elezioni politiche e amministrative di settembre, quasi il 50% degli svedesi si è recato alle urne.

Chi ha vinto e chi ha perso.
I partiti del gruppo "Alliansen" che ora si trovano al governo, hanno ridotto di parecchio le preferenze, specialmente il maggiore tra i quattro partiti che formano il gruppo, i Moderata del premier Reinfeldt passato dal 30% delle politiche del 2010 al 13%.

I partiti dell'opposizione, il gruppo "rödgröna" comprendenti i Socialdemokraterna, i verdi del Miljöpartiet e il Vänsterpartiet, hanno invece guadagnato consensi (i Socialmokraterna hanno perso voti rispetto alle politiche del 2010 nonostante rimangano il primo partito del Regno).
Ottimo risultato per i verdi che hanno ottenuto quasi il 16% dei voti e diventando il secondo partito più votato.

Come in molti Paesi europei, anche qui la curiosità era di vedere il risultato del partito xenofobo, anti immigrazione e anti-europeo, lo Sverigedemokraterna. Nel 2010 per la prima volta aveva superato la soglia di sbarramento ottenendo il 5,7% e 20 seggi nel parlamento svedese. A distanza di 4 anni hanno bissato il successo del 2010, aumentato i loro consensi fino al 9,3% e ottenuto 1 seggio al parlamento di Strasburgo.

Considerazioni personali.
Queste sono solamente mie considerazioni personali, non sono un politologo e nemmeno un sociologo, quello che ho scritto possono essere anche considerazioni sbagliatissime.

Non voglio giudicare i consensi dello SD, ognuno vota chi vuole, ma certo fa un po' paura vedere che anche qui aumenta l'odio e la paura verso il diverso.
Un paio di settimane fa anche la tv italiana aveva fatto un servizio su "i nazisti in giacca e cravatta". Qui potete vedere il video: http://www.serviziopubblico.it/2014/05/neonazisti-alla-svedese/


La crescita del Miljöpartiet. A Stoccolma, Göteborg, Uppsala e Lund è addirittura il primo partito con percentuali sopra il 20%.
In Italia che fine hanno fatto i Verdi con il sole che ride? 

Eppure nel bel Paese i sono problemi ambientali in alcune regioni non mancano, la Campania con la "Terra dei fuochi", Brescia con la ex-Caffaro e il PCB sparso per mezza provincia e la Puglia con l'ILVA di Taranto sono solo tre esempi. In queste aree il partito dei verdi ha preso percentuali bassissime, lo 0,59 in Campania, lo 0,92 a Brescia e provincia, e il picco del 3,3% a Taranto e provincia.
Forse in Italia in questo momento ci sono altri problemi e forse in Scandinavia possono permettersi di pensare più all'ecologia rispetto che nel sud Europa.

Vedremo chi vincerà a settembre, ma molti pensano che dopo 8 anni di governo di destra il timone passerà alla sinistra.