mercoledì 27 febbraio 2013

Le elezioni in Assurdistan


Tutti che parlano delle elezioni politiche in Italia e allora perchè non mettere questo articolo letto sul blog del giornalista Marco Cattaneo che parla delle elezioni in un Paese chiamato Assurdistan?
Che qualcosa non funzionasse nella legge elettorale che il suo stesso estensore aveva definito “una porcata”, lo sospettavano, gli abitanti dell’Assurdistan. Ma le elezioni del 2013, sotto la neve, misero sotto gli occhi di tutti i paradossi che i cavilli di quella legge avevano generato. Al Senato del piccolo paese, il sistema elettorale in vigore non era proporzionale, e nemmeno maggioritario. Tanto che per inquadrarlo gli esperti avevano coniato un nuovo termine: lo sproporzionale.
Andati a dormire ancora nell’incertezza del risultato, ché da quelle parti lo spoglio delle schede si eseguiva con meticolosa lentezza, si risvegliarono con la sconcertante rivelazione che l’aritmetica li aveva abbandonati. Gli intellettuali corsero a spulciare le premonizioni di Gödel. Gli altri, più modestamente, andarono a fare colazione. Per scoprire che da quel giorno, al bar, cappuccino e brioche costavano meno del cappuccino solo. E il cappuccino costava meno del caffè. Anche i registratori di cassa si erano ribellati alla dittatura dei numeri interi.
Il risultato dello sproporzionale aveva reso il paese ingovernabile, ma d’altra parte lo era da tempo. Non era certo quel dettaglio a mettere in ginocchio la contabilità dell’Assurdistan. Era, piuttosto, il modo in cui i seggi erano stati distribuiti.
Al Senato, il tallone da killer (cit.) del paese, la coalizione Unopertuttietuttiperuno aveva ottenuto il 31,6 per cento dei voti. La coalizione Ognunopersé aveva ottenuto il 30,7. E il neonato movimento Unovaleunotuttiglialtrisonnessuno aveva raccolto un sorprendente 23,8. In virtù degli equilibrismi consentiti dalle quatto operazioni, però, a Ognunopersé spettavano 116 seggi, mentre Unopertuttietuttiperuno ne riceveva 113. Unovaleunotuttiglialtrisonnessuno ne portava a casa appena 54. Meno della metà.
Ora, con il proporzionale quei 283 seggi sarebbero stati distribuiti così: 104 a Unopertuttietuttiperuno, 101 a Ognunopersé e 78 a Unovaleunotuttiglialtrisonnessuno. Con il maggioritario, Unopertuttietuttiperuno avrebbe avuto la maggioranza, e avrebbe potuto governare. Ma in Assurdistan era anche solo impensabile un’eventualità del genere.
Perché lì il Senato era eletto con premio di maggioranza per le coalizioni vincenti nelle singole contrade, che in fatto di preferenze politiche erano molto divise. E quel sistema locale attribuiva seggi in modo quantomeno bizzarro.
Nella contrada dei Savoiardi, per dire, Unopertuttietuttiperuno aveva ottenuto la maggioranza relativa per una manciata di voti. E gli spettavano 13 dei 22 seggi complessivi anche se nemmeno un elettore su tre l’aveva scelta. Tutti i seggi andavano poi al primo partito della coalizione, per via di altri bizantinismi aritmetici, che aveva ottenuto il 26,8 per cento. A Ognunopersé, che aveva perso per un pelo, ne andavano solo 4. E a Unovaleunotuttiglialtrisonnessuno, che aveva quasi le stesse preferenze del primo partito di Unopertuttietuttiperuno, la miseria di 3.
La contrada dei Cassoeulari, la più popolosa dell’Assurdistan, assegnava 49 seggi. Lì la vittoria di Ognunopersé era netta, come sempre. Ma resta un fatto che il secondo partito di Ognunopersé, con il 13,7 per cento dei voti, aveva 11 seggi al Senato, proprio come Unopertuttietuttiperuno, che di voti ne aveva presi il doppio.
Ancora, a Pastaefasoi aveva vinto sempre Ognunopersé, ma anche lì il secondo partito della coalizione aveva segnato il passo. Solo il 10,9 per cento, che pure gli bastava per avere 5 seggi. Uno in più dell’intera coalizione Unopertuttietuttiperuno, che aveva avuto il 25 per cento dei voti, e del movimento Unovaleunotuttiglialtrisonnessuno, che aveva avuto il 24,6.
Più giù, nell’isola della Cassata, la spuntava la coalizione Ognunopersé. E il suo primo partito si guadagnava tutti i 14 seggi destinati a chi vinceva il premio di maggioranza. Ma quel partito, facevano notare i più sconcertati, aveva ottenuto il 26,4 per cento dei voti. Meno della coalizione Unopertuttietuttiperuno, che con il 27,3 per cento si era aggiudicata appena 5 seggi, e molti ma molti meno del movimento Unovaleunotuttiglialtrisonnessuno, che trionfando con il 29,5 per cento eleggeva a malapena 6 senatori.
È stata il mio incubo di questa notte, questa storia paradossale. E mi sono svegliato questa mattina tutto sudato, pensando agli abitanti dell’Assurdistan, dove ormai questa mattina lo spread è arrivato a 55.000, ma tutti sono felici pensando che finalmente il cappuccino è un diritto di tutti.
Pfiu, per fortuna io vivo in Italia.
Qui l'articolo.
Vediamo se la prossima volta mi vien voglia di scrivere qualcosa sulle elezioni in Italia...

venerdì 22 febbraio 2013

Little Italy virtuale

Perchè non ricominciare a scrivere nel blog? Mi è ritornata l'ispirazione...
Forse più essere un po' un aiuto per chi vuole trasferirsi qui, o anche solo vuole venirci in vacanza... I blog degli altri italiani emigrati in Svezia molte volte mi sono molto utili.
Leggere come hanno risolto magari un problema burocratico che hanno affrontato prima di me, oppure un suggerimento su dove si più trovare un determinato cibo...
Dopotutto "Little Italy" è sempre esistita, e ora più continuare attraverso i blog.

OBS: Nel blog scriverò cosa molto soggettive, paragonerò molto la Svezia all'Italia, quindi se molte volte criticherò il Bel Paese vi prego di non offendervi!!! :)
OK cercherò di parlarne anche bene... :)