mercoledì 6 giugno 2012

Goodbye Alabama

Se penso a quanto ero spaventato 4 mesi quando son sbarcato qui negli Stati Uniti, ancora non ci credo di essere arrivato alla fine di questo progetto.
In un'azienda così grande, su un progetto di più di 100 milioni di euro, nel Paese della tecnologia, perchè avevano bisogno del lavoro di un ragazzotto dall'Italia, con nemmeno troppa esperienza e con un inglese non invidiabile?
Eppure i 4 mesi son passati, non dico volati ma tutto è andato bene..
Il lavoro è stato concluso, chi doveva venirmi a darmi una mano dall'Italia, come si poteva immaginare fin dall'inizio, non si è mai fatto vedere, ma questa è anche una soddisfazione per me, vuol dire che ho saputo arrangiarmi.
Il cliente avrebbe bisogno di una figura come la mia da inserire, e più di una volta m'ha chiesto se volevo venire a lavorare direttamente per loro, ma ringraziando, ho sempre rifiutato, rifiutando anche senza di sapere che contratto mi avrebbero offerto..
Sicuramente sarebbe stato un contratto importante, ma per me voleva dire trasferirmi qui per 2/3/5 anni o chi lo sa e questo non era quello che voglio..
Trasferirsi qui vuol dire perdere i contatti con l'Italia, anche se nell'era della tecnologia le distanze si accorciano, 7ore di fuso non vengono cancellate, oppure mentre in Svezia è più facile ricevere una visita da un amico o da un parente, difficilmente uno viene in vacanza in Alabama.
L'America è sicuramente affascinante, chi ci viene in vacanza se ne innamora, ma chi viene in vacanza ci sta 2 massimo 3 settimane, e visita le classiche mete: New York, Los Angeles, Miami o poche altre città, è un po' come visitare l'Italia e andare a Roma o a Firenze, vedendo per un paio di settimane queste 2 città solo un pazzo non direbbe che l'Italia è il più bel paese al mondo.
Ma viverci ogni giorno non è la stessa cosa, sia in Italia, sia negli USA.
Ormai il dado è tratto, stasera si finisce di riempire la valigia e domani mattina si torna in Italia, l'esperienza è stata super positiva, un opportunità che qualche mese fa non pensavo nemmeno mi capitasse e nel quale ho cercato di imparare il più possibile.
Cara America, magari un giorno mi mancherai, magari rimpiangerò di non essermi fermato, ma domani, quando l'aereo decollerà, sarò felice di tornarmene a casa...