domenica 25 marzo 2012

Finalmente le date


Finalmente sono riuscito a capire cosa mi spetta nelle prossime settimane...
Ho già in mano il biglietto per tornare il 3 aprile, arriverò in casa il 4 nel primo pomeriggio, il fatto che torni a casa per Pasqua è casuale, fosse capitata una settimana prima o dopo l'avrei passata negli USA...
Dovrò ritornarci in Alabama, per finire il lavoro.
Per il biglietto aereo comprato per andare a trovare amici in Svezia ho trovato una soluzione, ho chiamato il capo e gli ho detto che prima di tornare in America avrei trascorso qualche giorno in Svezia, e così si è proposto di comprarmi il biglietto per andare in Scandinavia, a patto di partire direttamente da la per gli USA, senza passare dall'Italia...
Quindi arrivo a casa il 4, dopo una settimana vado in Svezia 4 giorni e domenica 15 ripartirò per l'Alabama da Copenaghen...
Spero però che la prossima volta abbia un po' più certezze su quanto devo rimanere qui...

martedì 20 marzo 2012

Bandiera al vento


Ecco come mi sento, come una bandiera che si muove come decide il vento..
Sono partito il 5 febbraio, e avevo in tasca il biglietto di ritorno per il 31 marzo, ma sapevo che era una data appiccicata li, solo per bloccare il volo e pagare meno il ritorno.
Da quando sono arrivato qui, hanno già cambiato decisione sul mio rientro credo 10 volte, a volte sembra che debba star qui fin quando mi scade il permesso di 3 mesi che m'hanno dato con l'ESTA, quindi fino al 4 maggio, a volte sembrava che dovessi rientrare a metà marzo per poi ritornar qui prima di Pasqua, La settimana scorsa avevano deciso che rientravo a metà aprile, stavo in Italia 2 settimane, non modo da far azzerare i 3 mesi di permesso, e poi tornar qui maggio, giugno e forse anche luglio..
Oggi ricevo una telefonata dall'Italia del mio capo che mi dice, che molto probabilmente verrà uno a darmi il cambio a fine mese (quindi la settimana prossima), io rientrerò in Italia, fino a metà aprile, poi torno negli USA e qualche altro mio collega mi raggiungerà per fare gli ultimi aggiustamenti a fine aprile...
Intanto io ho prenotato un volo Ryanair per andare a trovare un po' di amici in Svezia, non potevo aspettare, rischiando che il prezzo si alzasse troppo, così ho comprato un biglietto per pochi euro, per fine aprile/inizio maggio, quando sembrava fossi a casa, mentre ora, dovrei esser qui...
E' veramente un bel casino non aver nulla di pianificato, io capisco che è il brutto di questo lavoro, ma uno non riesce a organizzare un bel niente...
Quindi se non cambia nulla, alla fine della settimana prossima o i primi giorni di aprile, torno in Italia, ma domani devo chiamare ancora il mio capo in Italia, la telenovela non è ancora finita...

venerdì 16 marzo 2012

Soddisfazioni americane


C'è un proverbio cinese che dice: "Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico".
Ora non è che qui abbia nemici, ma questa settimana mi sono preso una bella rivincita al lavoro.
Iniziamo dicendo che l'impianto dove sto lavorando si divide in due grandi sezioni, la prima è la movimentazione di barre di ferro su dei rulli, e gestirne lo spostamento da una parte all'altra dell'impianto (chiamata Handling) e la seconda è la gestione del forno che deve scaldare queste barre di ferro fino a 1200° per permetterne la lavorazione (chiamata Combustion).
Io sono venuto qui, per mettere in funzione la parte handling, sviluppando il software in Italia e avendo come unico "dogma" il fatto che doveva essere uguale a quello degli altri 2 forni già presenti e funzionanti in impianto.
Quando poi sono arrivato qui, il primo giorno, come regalo di benvenuto, mi hanno detto che dovevo fare la messa in funzione della combustion, che quello che doveva venire e doveva essere l'esperto del software, non verrà e che dovrò fare in pratica quasi tutto da solo, l'unica cosa è che verrà un ragazzo americano, ad aiutarmi facendo dei test sull'handling... Un bel casino, una mescolanza di ruoli che non mi aspettavo.

Ho iniziato a lavorare subito sodo, testando l'inimmaginabile, tanto che con la parte di combustion, che ripeto, non avevo mai visto e non dovevo fare, sono a buon punto, e la settimana scorsa è arrivato questo ragazzo americano e si è messo a testare con un elettrico, pure lui americano (70 anni compiti, ma qui finchè respirano lavorano), la parte di handling.

E qui inizia il bello, sono stato preso a pesci in faccia per una settimana, sentendomi dire che il software che avevo fatto era tutto sbagliato, che era tutto diverso da quello degli altri 2 forni, che occorreva uno con più esperienza per fare una messa in funzione così...
Io ero sicuro che il software andava bene, che c'erano problemi nei collegamenti elettrici, ma niente, addirittura mi sfottevano chiedendomi qual'era la percentuale di cose diverse con i programmi vecchi, e quando dicevo che era circa il 5% (sarà anche molto inferiore la differenza) mi dicevano che allora erano stati sfortunati, avevano testato solo le parti diverse, sono arrivati addirittura a mandare una mail al responsabile della ditta americana con la quale la mia ditta sta collaborando, chiedendo come mai il software era così sbagliato.
Io niente, tranquillo (si fa per dire), incassavo, ma ero parecchio giù di morale.
Due giorni fa si ripete una cosa simile, dobbiamo far partire uno dei 2 grandi compressori che buttano aria nelle macchine, accendiamo il primo, ma per me, controllando con il pc, risulta che sia partito il secondo... Per l'elettrico era sicuramente un problema di software (vi posso assicurare che è la prima cosa che tutti dicono quando qualcosa non va, e sfido chiunque a dimostrare che il software non ha problemi). Io continuavo a dire che c'erano i 2 cavi invertiti, e che non poteva essere un problema nel programma... Finalmente quando il nonno elettricista se ne va a casa, io riesco a far capire a 2 responsabili dipendenti direttamente del cliente, che il problema non è nel software, se vogliono in mezzo minuto, inverto il programma facendo però cadere il dogma che i programmi devono essere uguali per tutte e 3 le sezioni...
Il giorno dopo, l'elettricista invertendo i cavi risolve il problema, il software non è stato toccato minimamente, ed è stato fatto quello che già il primo giorno dicevo di fare.
Ma la soddisfazione più grande è stata quella che l'elettrico e uno dei responsabili con i quale mi ero fermato a discutere il giorno prima facendogli capire l'errore, m'hanno fatto i complimenti per come sto lavorando, nonostante sia il primo impianto di questo tipo che vedo e che non ho esperienza. E in più domani ci sarà una riunione abbastanza importante, dove ci saranno i responsabili di produzione, il responsabile delle manutenzione, il capo cantiere (italiano anche lui) e altre figure di peso, alla quale sono stato invitato a partecipare e nella quale si discuterà e pianificherà come continuerà la messa in funzione dell'impianto nelle prossime due settimane.
Posso assicurare che è stata una bella gratificazione, forse meglio di un premio economico, e che dopo esser stato seduto sulla sponda del fiume, alla fine il cadavere è passato..

Per la cronaca, i due americani che sfottevano tanto per il software fatto da me, la settimana prossima dovranno cancellare tutte le modifiche fatte, riportarlo alla versione originale che mi son portato dall'Italia, e risolvere i problemi di natura elettrica... :)

martedì 13 marzo 2012

Non farò mai l'accento americano

Come quando parlo della Svezia, lo faccio in modo totalmente soggettivo, anche quando parlo degli USA lo faccio in modo soggettivo, ma all'opposto.
Quindi mentre la Svezia mi ha accettato (o mi son fatto accettare) con le mie abitudini diverse, qui non potrei mai venire a viverci.
Per me resta il Paese delle contraddizioni. Un Paese dove sono tutti immigrati, ma c'è una differenza abissale tra l'americano bianco e l'americano nero.
Ufficialmente non ci sono più le divisioni, ma almeno nel sud, bianchi e neri vivono in zone della città diverse, frequentano locali diversi e molti bianchi userebbero le loro amate pistole per ammazzarne un po' (questo è il Paese del Ku Klux Klan, e le idee non sono tramontate del tutto).
Io vivo nella parte bianca della città, al confine con la zona dei neri (un autostrada divide le due zone). A volte vado a un supermercato che dista 200 metri da dove vivo, ma è già aldilà dell'autostrada e i bianchi è possibile contarli sulle dita di una mano...
A proposito di pistole, non potrei mai vivere in un Paese, dove al ristorante puoi sedere a fianco a uno che tiene una pistola in tasca, dove una Beretta costa meno di un biglietto per una partita di basket... (già 2 assalti a scuola, nel nord degli USA, da quando son qui).
Non potrei mai vivere in un Paese di pigri, dove se si potesse, andrebbero anche al cesso in macchina, qui hanno inventato i drive-through, per comprare un hamburger senza fare un passo, dove puoi anche ritirare i soldi al bancomat senza scendere dalla macchina... Quanto mi manca la mia bicicletta svedese con il quale andavo ovunque..
Non potrei mai vivere in un Paese dove quando vai all'ospedale la prima cosa che ti chiedono sia l'assicurazione sanitaria invece di pensare a curarti...
Non potrei mai vivere in un Paese nazionalista e arrogante come questo, dove solo per i proprio interessi, decidono di esportale la democrazia a suon di bombe "intelligenti"...
Un Paese super consumista, al quale non interessa nulla dell'ambiente e mentre tutti i Paesi industrializzati cercano di limitare un po' l'inquinamento, qui lo aumentano. E' uno dei pochi che non ha ratificato il protocollo di Kyoto nonostante produca più del 35% di tutti i gas inquinanti, e che uno stato come il New Jersey produca inquinamento quanto tutta l'industrializzata Germania con i suoi 80 milioni di abitanti. E mentre in Europa si vietano i sacchetti di plastica al supermercato, qui vengono dati gratuitamente e circa un sacchetto ogni prodotto che acquisti, mentre da noi le lampadine ad incandescenza non sono più in commercio, qui sono ancora usate tranquillamente, e qui la raccolta differenziata manco sanno cos'è...
Non potrei mai vivere in un Paese dove se vuoi andare all'università devi pagare, quando va bene 35/40.000$ all'anno, quindi dove si è clienti più che studenti... Che interesse hanno le università a fare esami difficili, rischiando che qualcuno si ritiri e rischiando di perdere 40.000$ l'anno dopo?
Non potrei mai vivere in un Paese dove regna l'arrivismo... dove la competizione è estrema e tutto è lecito se si vuol scavalcare un "avversario", in tutti gli ambiti...
Ovvio questo è anche il Paese che crea personaggi come Steve Jobs, ma dove sicuramente un Leonardo Da Vinci, un Mozart o un Beethoven non avrebbero potuto esprimere il loro talento, visto che è una società dove conta chi produce guadagni, e non cultura... Molte invenzioni sono state fatte negli USA, ma da ricercatori che venivano qui solo perchè finanziati, dopo Edison e Flanklin non mi ricordo altri inventori americani...
E per finire dopo aver cercato un po' in Internet, dico che non potrei mai vivere in un Paese che non applica la Convenzione per la Prevenzione e Repressione del Delitto di Genocidio del 1951 (solo 10 nazioni al mondo hanno una deroga dall'obbligo di perseguire i presunti colpevoli di genocidio, tra cui USA e India), la Convenzione sull'Eliminazione di ogni forma di Discriminazione della Donna del 1979 (unico Paese sviluppato a non ratificarlo), la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989 che stabilisce i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali dei bambini (solo USA e Somalia, non l'hanno mai ratificata), il Trattato di Ottawa del 1999 che vieta tutte le mine anti uomo, non accetta la giurisdizione della Corte Penale Internazionale dell'Aia, cioè il tribunale permanente per perseguire persone per i crimini di genocidio, crimini contro l'umanita e crimini di guerra.
Ma la cosa peggiore è che noi cerchiamo di imitarli in ogni modo... In tutto e per tutto... Sono il nostro modello, mentre dovrebbero essere i Paesi Europei ad essere presi come modello dagli Stati Uniti.
Quindi cara America, me ne andrò prima che tu mi rammolisca e mi faccia diventare come uno dei tuoi abitanti, 2/3 mesi qui sono una bellissima esperienza ma dopo aver tentato per un anno di fare l'accento svedese, non cercherò di imparare a fare l'accento americano :)

martedì 6 marzo 2012

Atlanta

Atlanta per me significa le Olimpiadi del 96, le Olimpiadi di Michael Jonson, quelle della Nigeria di Nwankwo Kanu che vince l'oro nel calcio e dell'oro di Jury Chechi. Questo pensavo mentre passeggiavo per le sue vie durante lo scorso weekend.
Chi l'avrebbe mai pensato che l'avessi visitata? Se non ci fossero state le Olimpiadi nessuno la conoscerebbe..
Nella città l'aria Olimpica si respira ancora, nonostante siano già passati 16 anni, c'è un grande parco al centro della città chiamato Centennial Olympic Park, mentre lo stadio olimpico è stato convertito ad uno stadio di Baseball...
Devo dire che se la tirano parecchio con la storia delle Olimpiadi del centenario, e qui si può vedere quanto gli sponsor hanno influenza anche in una cosa "sacra" come i Giochi.. Tutti sanno che Atlanta è la sede della Coca-Cola, e che la Coca-Cola è uno dei maggiori sponsor della manifestazione... Quindi basta fare 1+1... Anche perchè se si volevano svolgere le Olimpiadi negli USA, perchè proprio nella sconosciuta capitale della Georgia? La scelta più logica era assegnare i Giochi del centenario ad Atene, dove sono nati nel 1896, ma la capitale greca ha dovuto "accontentarsi" dell'edizione del 2004, assegnata quasi per riparare la beffa subita 8 anni prima.
La città comunque è carina, è una tipica città americana, almeno come mi immagino una città americana, grattacieli, strade ampissime, e un centro storico inesistente (qui le ZTL non sanno cosa sono, tutti vanno ovunque in macchina).
Sabato mi son dedicato alla visita della CNN (eh si, ad Atlanta oltre alla Coca-Cola c'è anche la sede della CNN), dove ho potuto visitare gli studi, e vedere come lavora un network così importante per la diffusione delle news... Moltissima gente era al lavoro, soprattutto per occuparsi dell'uragano che ha colpito gli stati centrali causando più di 30 vittime.
Sabato era anche il giorno dell'evento che mi ha portato a farmi 6 ore di macchina... Vedere una partita NBA dal vivo... La partita come si può immaginare è spettacolare, molto più che vederla in TV anche se guardandola dal divano di casa ovviamente si vedono molti più particolari. I tempi morti dei time-out vengono riempiti con spettacoli molto divertenti, che riempiono le attese che altrimenti sarebbero abbastanza noiose... 
Quando mi son seduto al mio posto nel palazzetto, ho anche capito che quando si dice che il mondo è piccolo è verissimo, mi son ritrovato a fianco 2 ragazzi di Bari, ricercatori che vivono nel nord dell'Alabama da 3 anni e anche loro ad Atlanta per vedere la partita. Abbiamo chiacchierato parecchio e ci siamo divertiti a guardare le abitudini degli americani, sembrava che a loro della partita non interessasse nulla... Quando è iniziata il palazzetto era per 3/4 ancora vuoto, la gente arriva tranquillamente a metà partita, se ne sta un po' e poi se ne va... Sembra che la cosa più importante per loro, sia mangiare, mangiare, mangiare (tutti i sedili sono muniti di porta bicchiere).
La domenica invece ho visitato il museo della Coca-Cola, un'americana al 100%.
Ho fatto una visita guidata di circa 3 ore, in cui viene raccontata tutta la storia, di questa bevanda che è una vera e propria droga per gli statunitensi, basta pensare che durante la visita viene raccontato e mostrato con dei video, la reazione avvenuta tra i consumatori americani nel 1985, quando la Coca-Cola decise di cambiare la ricetta originale... Gente in strada che manifestava, supermercati presi d'assalto per rifornirsi della vecchia Coca-Cola, gente che telefonava urlando che non potevano cambiare la ricetta, perchè la Coca-Cola era una cosa pubblica... La Coca-Cola dopo 79 giorni annunciò che aveva deciso di tornare alla vecchia ricetta, e il giorno successivo ricevette 30000 messaggi di ringraziamento... A me è sembrata una strategia di marketing bella e buona... Ma ha dimostrato come sono gli americani, non protestano per avere la sanità pubblica, ma lo fanno quando gli toccano una bibita...
Nel museo viene anche custodita la ricetta originale, o meglio c'è una cassaforte, dove si dice che all'interno c'è la ricetta, fonte di numerose leggende...
Diciamo che ne è valsa la pena visitare una delle città più importanti del sud statunitense, son riuscito a vedere molto più l'atmosfera americana, ma ripeto che è impossibile che questi siano riusciti ad andare sulla Luna...

sabato 3 marzo 2012

Weekend ad Atlanta

Visto che con il lavoro per adesso il weekend sono abbastanza libero, ho organizzato d'andare a fare una due giorni ad Atlanta la capitale della Georgia, e che dista da Mobile circa 350 miglia.
Quindi domani mattina sveglia prima dell'alba e poi 5 ore in macchina per arrivare la prima di mezzogiorno (c'è pure un ora di fuso orario che mi rema contro), nel primo pomeriggio ho già prenotato il biglietto per andare a visitare gli studi della CNN, mentre alle 7 di sera, mi gusterò dal vivo, una bella partita NBA, Atlanta - Oklahoma City.
Per la domenica invece non ho ancora deciso cosa fare, ma credo che un giro al Coca-Cola World me lo farò, visto che Atlanta è la sede della bibita diventata ormai la più famosa al mondo.
Ci sarebbe da vedere anche il villaggio Olimpico delle Olimpiadi del 1996, la casa di Mater Luter King diventata un museo, e un centro commerciale costruito tutto sotto terra e chiamato per questo "underground".
Il tempo sarà poco, vediamo cosa riusciamo a vedere, lunedì mattina devo essere al lavoro prima delle 8 :).

giovedì 1 marzo 2012

Elezioni americane

Come quando sono arrivato in Svezia nel settembre 2010 c'era la campagna elettorale per le elezioni politiche, anche qui negli Stati Uniti sono alle prese con la campagna elettorale tutta del partito repubblicano, per decidere che sfiderà Obama nelle elezioni del prossimo novembre.
Qui, nel Paese che molti definiscono la più grande democrazia del mondo (anche se non è il mio parere).
Ieri si votava in Michigan e Arizona, e ieri in serata, la tv era piena di programmi che parlava di questo.
Così mi son fermato un po' a guardare e incuriosito ho navigato un po' in internet per vedere chi sono questi repubbliCANI che aspirano di trasferirsi alla Casa Bianca. Sono tutti dei personaggi curiosi...
Sul sito di Repubblica (lo so è un giornale di parte, ma non mi interessa), ho trovato delle descrizioni abbastanza carine.
I candidati in totale sono 7, anzi erano 7 visto che 3 si son già ritirati dalla corsa.
Chi sono i ritirati?

Rick Perry: 61 anni, ereditò il Texas da George W. Bush, di cui era vice quando il governatore finì alla Casa Bianca e da allora non l'ha più mollato. E' l'uomo dei record. Governatore più longevo degli USA, e anche il più forcailo: in 11 anni ne ha fatti secchi 234, grazie pure al veto alla legge che bandiva l'esecuzione per i malati di mente. Dalla sua può sfoderare il boom che ha fatto il Texas la seconda economia del paese. Ma è anche l'unico repubblicano che abbia mai fatto campagna per Al Gore: perchè il cowboy cattivo cominciò facendosi eleggere con i democratici. E poi tradì. SCIPOLLITI A STELLE E STRISCE

Jon Huntsman: A 51 anni l'ex goverantore dello Utah, mormone nello stato dei mormoni, è il più giovane, fotogenico, preparato e meno bigotto (crede perfino nel riscaldamento climantico) tra gli sfidanti repubblicani: infatti è anche l'ultimo nei sondaggi. Vero servitore dello Stato, ha lavorato con Ronald Reagan, Bush padre, Bush figlio e persino Barack Obama, che temendolo l'aveva spedito ambasciatore a Pechino. Ma Joh ha preso i suoi 7 figli (2 adottati proprio in Cina) e rifatto i bagagli, pensando che i tempi erano maturi per un Obama di destra: proprio ora che Barack vacilla perfino a sinistra. MI SEMBRA INCOLLATO ALLA SEDIA

Michele Bachmann: E' l'unica donna tra i 7 sfidanti, ha 55 anni e le idee più chiare di tutti sull'omosessualità (che nella clinica del marito bravi dottori cercano di curare) e un po' più confuse sulla religione. Cristiana fondamentalista, evangelica, ex luterana, Michele Bachmann ha lavorato in un kibbutz e si considera ebrea "perchè l'ebraismo è il fondamento del cristianesimo": però odia la terza fede del Libro, l'Islam, al punto d'aver censurato ai figli (5 suoi, 23 adottati, si 23!!!)) "Aladdin" di Disney. Al Congresso s'è distinta per aver fondato il gruppo dei Tea Party e per la reintroduzione delle lampadine inquinanti. UNA SARA PALLIN MOLTO MA MOLTO PIU' PREOCCUPANTE, MENO MALE E' FUORI DAI GIOCHI.

Ne rimangono in gara 4:

Newt Gingrich: 68 anni, è "l'Uomo dell'anno" del Time: peccato che la copertina sia del 1995, quando era Speacker della Camera e sbandierava il "Contratto con l'America" poi copiato in Italia. Non che qui avesse funzionato: Gingrich è riuscito a far cadere George Bush, negandogli l'appoggio sulle tasse, e a far rieleggere Bill Clinton, fallendo nell'empeachment del caso Lewinski. Il ritorno dopo 12 anni è una scommessa. "Agli americani piace cambiare" dice: "Dal Blackberry all'iPhone, dal cinema a YouTube". Anche lui è un cangiante: tre mogli, tre religioni - luterano, battista, cattolico. Per sempre Newt. IL MENO FAVORITO DEI 4, A BREVE IL SUO RITIRO.

Ron Paul: A 78 anni è il nonno degli sfidanti, il "padrino" dei Tea Parti e il padre di Ran, che del movimento è il senatore più in ascesa: ma per il suo amore per la libertà intellettuale, Ron Paul è riuscito a non farsi ufficialmente investire perfino dal movimento da lui ispirato. L'uomo che vuole abolire la Fed, consentire i matrimoni gay e decriminalizzare la droga è l'idolo dei libertani, un partito fantasma e trasversale sotto le cui insegne ha già condotto una delle sue tre campagne presidenziali. E' anche l'unico repubblicano contro tutte le guerre: ma solo perchè costano e fanno crescere il deficit.
Di lui so anche che è per l'abolizione delle tasse e per tutte le forme di assistenzialismo, tutti devo essere liberi in uno Stato libero, ma assolutamente non possono abortire, visto che per lui la vita nasce al momento del concepimento. Vorrebbe abolire la moneta e tornare al sistema aureo (proprio qui che tutti usano solo la carta di credito) GIRA VOCE CHE LA PRIMA CAMPAGNA ELETTORALE ERA IN COMPETIZIONE NIENTE MENO CHE CON GEORGE WASHINGTON.

Mitt Romney: Si chiama Mitt Romney e risolve problemi. O almeno così vorrebbe dicessero di lui, col master ad Harvard e il deficit ridotto da 3 miliardi a zero quando era governatore del Massachusetts. Invece il superfavorito è finito su "Time" col titolo: "Perchè non piaccio?". Forse perchè il mito del fatto da sè coccia con la storia da figlio di papà: George, supermanager e lui stesso governatore. Mormone, sposato con la fidanzatina del college, 5 figli un cane, Seamus, che fu la prima vittima di Mitt risolvi-tutto: fu legato sul bagaglio perchè non turbasse la gita in Canada, e si ammalò a morte.
Aggiungo che si è fatto 30 mesi in Francia per una missione della chiesa mormone. L'UOMO CHE SI E' FATTO DA SOLO... MI RICORDA QUALCUNO...

Rick Santorum: Un genio, la star dei 7. Rich Santorum crede nel disegno intelligente che nega l'evoluzione delle specie: ma deve avere una fede enorme per credere che nel disegno ci sia posto per lui alla Casa Bianca. A 53 anni l'ex senatore della Pennsylvania, figlio di uno psicologo trentino, si porta dietro il soprannome di "galletto" che gli affibbiarono per la cresta e il carattere invasivo. La foto di famiglia, 7 figli, è un poster antiabortista. Ha accomunato l'omesessualità all'incesto e se stesso a Winston Churchill. Di lui il Washington Post dice: pensava con un tea party prima che inventassero il Tea Party. L'involuzione della specie.
Aggiungo: ha dichiarato che Obama gli ricorda Mussolini e il periodo in cui i suoi genitori dovettero fuggire dall'Italia e durante un suo discorso per il sorprendente secondo posto in Iowa, il genio dice:
"Mi chiedono come ho fatto. Abbiamo lavorato duro, girato 99 contee, ho tenuto 381 discorsi. Ma soprattutto con la grazia quotidiana che viene da Dio, che ringrazio pubblicamente perchè mi ama, con tutti i miei difetti. NON CREDO VINCA LA SFIDA CON ROMNEY, MA CI SAREBBE DA DIVERTIRSI SE CONTINUASSE LA SFIDA CON OBAMA.


Questo sono i candidati, non mi pare che qui negli USA siano messi molto meglio di noi in Italia, se non inventano qualcosa, Obama avrà vita facile anche il prossimo autunno, sicuramente il partito repubblicano vincerà qui in Alabama e quasi in tutto il sud, essendo la zona più conservatrice d'America.