lunedì 22 ottobre 2012

Si chiude per un po'

E' un po' che ci penso e ora mi son deciso di fare una pausa con il blog...
Scrivere e aggiornarlo deve essere un piacere, quindi ho deciso di non aggiornalo per un po', poi magari tra 2 settimane cambio idea e ritorno a scrivere ancora più di prima.

A PRESTOOOOO! =)

mercoledì 26 settembre 2012

Studiare al Komvux

Da quando son tornato dall'Ucraina mi sono accorto che devo studiare tantissimo per riportarmi alla pari con i miei compagni di corso.
Purtroppo nel primo mese e mezzo di corso ho saltato 2 settimane, oltre a quella passata in Ucraina ho fatto anche una settimana a inizio settembre in Italia.
Rispetto all'SFI al Komvux si studiano poche ore a settimana, ma c'è da lavorare molto a casa.
Il prossimo mese sarà super intenso, per svedese in questi giorni sto studiando la grammatica dei sostantivi, e come ho sempre pensato è la parte più complessa... Dopo pagine e pagine di esercizi non ho ancora capito perchè alcune parole appartengono ad una declinazione invece che ad un altra, e quando si pensa di aver capito tutte le sfumature delle regole, ecco che arriva l'eccezione, una parola che non segue nessuna regola, si deve imparare e basta.
E il 8 ottobre c'è la prova sui sostantivi... Ho ancora una decina di giorni per districarmi tra tabelle e esercizi.

L'altro corso che seguo, samhällskunskop (educazione civica), è molto interessante ma anche quello mi impegna parecchio. Moltissime parole che vengono usate sono difficili, ma per fortuna alla prima prova di metà ottobre, dovremo consegnare un report fatto a casa su un argomento che ci verrà dato la settimana prima, almeno mi evita di studiare approfonditamente tutti gli argomenti.

Per quanto riguarda il corso di svedese, entro 3 settimane devo anche leggere un libro in svedese, e farne una recensione...

Negli ultimi 3 giorni non ho ancora alzato gli occhi dai libri, meno male che il prossimo weekend c'è la Skördefest a Öland

lunedì 24 settembre 2012

Training in Ucraina

Eccomi reduce da un seminario di una settimana che si è tenuto in Crimea, nel sud dell'Ucraina.
Il training, organizzato da un'organizzazione ucraina e finanziato dal Consiglio d'Europa aveva come tema l'uso di internet e dei social network per le ONG, cioè come usare questi strumenti per raggiungere meglio le persone che si vogliono coinvolgere nelle varie attività delle organizzazioni.
Quando avevo letto di questo seminario, mi era subito interessato, sia per l'argomento che trattava sia per la location, essendo la Crimea un posto che non so quando avrò ancora la possibilità di visitare.
Parlandone quindi con l'organizzazione con la quale ho fatto lo SVE, abbiamo deciso di mandare il modulo di partecipazione, in modo da poi passare a loro le informazioni raccolte durante il training.
L'application è stata accolta lo scorso mese e quindi ho potuto partecipare a questa settimana all'insegna dell'avventura.
Avventuroso è stato soprattutto il viaggio, sia all'andata che al ritorno, arrivati a Kiev infatti, quasi tutti i partecipanti dovevano viaggiare 15/16 ore in treno per raggiungere Yevpatoria, la città sul mar Nero dove si svolgeva il seminario.
Già 15 ore di treno son tantissime, se poi ci aggiungiamo il servizio e la qualità dei treni ucraini ecco che questo viaggio si trasforma facilmente in un odissea :).

Il training è stato molto molto interessante, le giornate sono state sempre molto piene, e son tornato a casa avendo imparato molte cose su come utilizzare i social network anche in ambito lavorativo e non solo privato.

L'Ucraina se devo dir la verità mi ha impressionato. Non credevo fosse così povera, mi sembrava di essere in un Paese dove il tempo si è fermato 50 fa. 
In Italia c'è disorganizzazione, ma confrontata all'Ucraina, l'Italia sembra un Paese scandinavo.
Nessuno parla inglese, e quando dico nessuno intendo proprio nessuno. Nemmeno al Mc Donald's Kiev, nonostante quest'anno abbiano ospitato gli europei di calcio e quindi migliaia di tifosi provenienti da tutta Europa. 
In più c'è anche il problema dell'alfabeto, capire quale autobus dovevo prendere per raggiungere l'aeroporto dalla stazione di Kiev non è stato semplice, anche una parola internazionale come AEROPORTO è indecifrabile se scritta in cirillico.

La stanchezza dovuta al viaggio in un paio di giorni passerà, mentre le nuove cose imparata, le nuove persone conosciute e l'esperienza della visita di un nuovo Paese rimarranno. :)

giovedì 23 agosto 2012

Ancora a scuola

Una delle cose che farò durante questi primi mesi svedesi è tornare a scuola per continuare a studiare svedese.
Studierò al Komvux (KOMmunal VUXenutbilding) nello stesso edificio dove lo scorso anno frequentavo lo SFI.
La differenza principale rispetto allo scorso anno è che all'SFI studiano solo immigrati, che stanno facendo i primi passi con la lingua vichinga, mentre al Komvux studiano anche gli svedesi. Ottenuta la certificazione di livello D dell'SFI, si può accedere ai corsi offerti dal Komvux.
A Kalmar c'era la possibilità di scegliere tra: svedese, svedese come lingua straniere, inglese, informatica, matematica e educazione civica; io ho scelto di studiare svenska som andraspråk (svedese come lingua straniera) e samhällskunskap (educazione civica).
Avrò 5 lezioni a settimana per un totale di 7 ore.
Lunedì era il primo giorno di scuola, ed è stata fatta una presentazione di tutti i corsi che vengono fatti, dei relativi insegnanti e un tour per la scuola (anche se la conoscevo già).
Martedì e mercoledì è stato il turno dei test d'ingresso, per vedere come dividere le classi, io ho dovuto sostenere solo quella di svedese per capire come dividere in 2 classi i 50 iscritti al corso.
La cosa positiva è che nonostante non abbia molto usato lo svedese in questi mesi, ho avuto un buon risultato al test e son stato inserito nella classe di livello avanzato.
Oggi invece è stato il primo giorno vero e proprio di lezioni, alla mattina svedese e al pomeriggio educazione civica, tra un po' sarà ancora tempo di verifiche e esamini.

Da segnalare che studiare al Komvux è totalmente gratuito e anche i libri vengono dati dalla scuola... Altro che spending review...

martedì 21 agosto 2012

Si torna online

Dopo più di due mese senza aggiornare il blog, si riparte, e si riparte raccontando l'avventura svedese.
L'ultimo post l'avevo scritto dall'hotel in Alabama, appena prima di ritornare in Italia, poi da quando sono tornato dagli Stati Uniti non ho più avuto l'ispirazione di scrivere, non so perchè, anche se di cose ne sono successe parecchie.
Ora si riparte con mille nuove cose da raccontare prestissimo :)

mercoledì 6 giugno 2012

Goodbye Alabama

Se penso a quanto ero spaventato 4 mesi quando son sbarcato qui negli Stati Uniti, ancora non ci credo di essere arrivato alla fine di questo progetto.
In un'azienda così grande, su un progetto di più di 100 milioni di euro, nel Paese della tecnologia, perchè avevano bisogno del lavoro di un ragazzotto dall'Italia, con nemmeno troppa esperienza e con un inglese non invidiabile?
Eppure i 4 mesi son passati, non dico volati ma tutto è andato bene..
Il lavoro è stato concluso, chi doveva venirmi a darmi una mano dall'Italia, come si poteva immaginare fin dall'inizio, non si è mai fatto vedere, ma questa è anche una soddisfazione per me, vuol dire che ho saputo arrangiarmi.
Il cliente avrebbe bisogno di una figura come la mia da inserire, e più di una volta m'ha chiesto se volevo venire a lavorare direttamente per loro, ma ringraziando, ho sempre rifiutato, rifiutando anche senza di sapere che contratto mi avrebbero offerto..
Sicuramente sarebbe stato un contratto importante, ma per me voleva dire trasferirmi qui per 2/3/5 anni o chi lo sa e questo non era quello che voglio..
Trasferirsi qui vuol dire perdere i contatti con l'Italia, anche se nell'era della tecnologia le distanze si accorciano, 7ore di fuso non vengono cancellate, oppure mentre in Svezia è più facile ricevere una visita da un amico o da un parente, difficilmente uno viene in vacanza in Alabama.
L'America è sicuramente affascinante, chi ci viene in vacanza se ne innamora, ma chi viene in vacanza ci sta 2 massimo 3 settimane, e visita le classiche mete: New York, Los Angeles, Miami o poche altre città, è un po' come visitare l'Italia e andare a Roma o a Firenze, vedendo per un paio di settimane queste 2 città solo un pazzo non direbbe che l'Italia è il più bel paese al mondo.
Ma viverci ogni giorno non è la stessa cosa, sia in Italia, sia negli USA.
Ormai il dado è tratto, stasera si finisce di riempire la valigia e domani mattina si torna in Italia, l'esperienza è stata super positiva, un opportunità che qualche mese fa non pensavo nemmeno mi capitasse e nel quale ho cercato di imparare il più possibile.
Cara America, magari un giorno mi mancherai, magari rimpiangerò di non essermi fermato, ma domani, quando l'aereo decollerà, sarò felice di tornarmene a casa...

mercoledì 30 maggio 2012

Memorial day

Dopo aver lavorato il 25 aprile e il 1° maggio, finalmente è arrivata una festività anche qui negli USA, lunedì infatti era il Memorial Day, una festa per ricordare tutti i caduti delle guerre, un po' come accade con il nostro 4 novembre.
Il Memorial Day non ha una data fissa, ma, come molte altre festività americane, cambia ogni anno, in questo caso è sempre l'ultimo lunedì di maggio e moltissimi approfittano del lungo weekend per dare il via alla stagione estiva, quest'anno in modo particolare visto che ci sono giorni in cui si raggiungono i 38°, temperatura anomala anche a queste latitudini, per non essere ancora in giugno...
Essendo l'America il Paese dove tutto viene ostentato, anche questa festa viene celebrata in pompa magna, ovunque si potevano vedere bandiere a stelle e strisce, dalle finestre, ai balconi, nelle aiuole per strada e in tutti i negozi.

C'è da dire che di soldati da commemorare ne hanno veramente tanti, se contiamo tutte le guerre che hanno fatto negli ultimi 70 anni... Seconda guerra mondiale, la Corea, il Vietnam, il Kuwait, i Balcani, l'Iraq, l'Afganistan, senza contarne altre che sicuramente ho dimenticato...

Durante il weekend, la CNN ha trasmesso molti speciali per parlare dei veterani, e uno dei problemi principali è il tasso di disoccupazione che hanno le persone che tornano dalle zone di guerra. Lo Stato per risolvere questo problema, fa degli accordi con le aziende, e quindi ho capito come mai qui ci sono così tante persone che son stati soldati, molto probabilmente anche qui hanno accordi di questo tipo. 
Ad esempio la settimana scorsa c'era un ragazzo che stava mangiando una pizza e gli spalmava sopra tonnellate di salse... Allora passando gli ho fatto la classica battuta che non si può mettere il ketchup, e lui m'ha detto che non era ketchup, ma una salsa piccante, perchè da quando è stato ferito alla testa in Iraq, non sente nessun tipo di sapore tranne il piccante...
Ovviamente curioso come sono gli ho chiesto dov'è stato in guerra e altre domande, lui sembrava estasiato dalla disciplina militare e si riteneva un fortunato per aver avuto la possibilità di viaggiare e conoscere posti nuovi... 
Io credo che debba ritenersi fortunato di esser tornato, l'ho lasciato finire la sua pizza piccante e ho continuato a fare il mio lavoro...
Ogni giorno si scopre che molti son stati in Italia, non come turisti, ma in una delle basi americane, usate come scalo prima di andare nelle "zone calde". 

Per la cronaca mentre il 25 aprile e il 1° maggio avevo lavorato 12 ore, lunedì mi son limitato a 4, ero uno dei pochi al lavoro e dopo pranzo ho deciso d'andarmene in spiaggia...

sabato 26 maggio 2012

Cristoforo Colombo italiano o spagnolo?

Non chiedete a un americano delle origini di Cristoforo Colombo...
Oltre a sentirsi dire da alcuni che era italiano e da altri spagnolo, altri diranno che era portoghese, e addirittura alcuni altri francese...
Che su Colombo ci sia una storica disputa tra italiani e spagnoli è noto, ma non sapevo delle altre due nazionalità, e se portoghese posso capirlo, credo che la Francia il buon Cristoforo l'abbia vista solo sulle mappe...
La "guerra" con gli spagnoli c'è sempre stata, loro non lo chiamano nemmeno come noi, ma hanno tradotto il nome in Cristobal Colon, ma in questi casi la sempre utile Wikipedia può aiutarci.
Se cerchiamo su quella italiana risulta che Colombo è nato Genova (come anch'io ho sempre creduto e come ci insegnano a scuola), se cerchiamo in spagnolo si dice che è nato in luogo sconosciuto (son talmente tanto sicuri che sia nato da loro che nemmeno lo scrivono).
Per tagliare la testa al toro e facendo la ricerca in inglese si legge che è nato nella Republic of Genoa, quindi in Italia, e addirittura nella versione in svedese, viene indicato come luogo di nascita, la città italiana.
Secondo me era ovviamente italiano, è stato il primo cervello in fuga, non avendo possibilità di realizzazione del suo progetto, emigrò in Spagna, dove hanno creduto in lui e nella sua idea, un po' come capita ora a moltissimi nostri ricercatori..

Se poi volete farvi del male e chiedete a un americano se conosce Amerigo Vespucci, colui che ha dato il nome al loro amato Paese, vedrete il vostro interlocutore sgranare gli occhi e chiedervi AME... CHI??? Ma se siete da un po' in America non vi stupirete della risposta.

Alla fine essendoci anche la casa a Genova, non c'è dubbio che è nato li, ma cari spagnoli, se volete e pagando bene possiamo cambiare i nostri libri di storia... dopotutto noi italiani lo siamo e un accordo possiamo sempre trovarlo...

martedì 22 maggio 2012

Caccia al tesoro

Si potrebbe dire caccia all'errore più che al tesoro.
Ormai negli USA l'impianto funziona, e nelle ultime settimane sono alla ricerca di errori che nel 90% dei casi succedono di sera o di notte, quando non ci sei, e quindi ci si deve mettere a cercarli ricostruendo la situazione che avrebbe potuto causare qualcosa...
Sembra di essere un detective che deve cercare le prove di un delitto, uno Sherlock Holmes dell'automazione, e ovviamente sono aiutato dal fido Watson il responsabile della manutenzione dell'impianto, che ormai mi chiama addirittura 3 volte al giorno per sapere dove sono!
Il lavoro è sicuramente meno stressante di prima, ma certe giornate non passano più, magari si deve aspettare mezza giornata perchè vadano in produzione con un prodotto che gli ha causato problemi.
Quasi tutti i problemi vengono risolti scoprendo che gli operatori hanno involontariamente fatto un operazione sbagliata e che quindi il sistema ha fatto quello che gli veniva chiesto, mentre in altri casi, si riescono a sistemare bachi nel software, alcuni vecchi addirittura di 2 anni.
In poche parole in questo periodo è finita la messa in funzione e sono quasi diventato un componente del team della manutenzione, ovviamente loro hanno tutto l'interesse a tenere qui un esterno, hanno meno responsabilità e lavorano con chi ha fatto il software e che quindi lo conosce meglio; ancora 2 settimane però, poi si ritorna :).

venerdì 11 maggio 2012

Giornata dell'Europa

2 giorni fa, il 9 maggio era come ogni anno la giornata dell'Europa e mai come quest'anno per me aveva un significato particolare.
Lo aveva non solo perchè stando ormai da più di 3 mesi negli USA mi sono accorto di sentirmi al 100% europeo, ma anche perchè la sua tenuta sembra giorno dopo giorno sempre più in pericolo, per via della crisi che sta colpendo alcuni Paesi.
In generale ci sentiamo poco Europei, vediamo l'Unione Europea come un ente lontano da noi, uffici di burocrati che decidono se un Paese sta lavorando bene o male e che finanzia un po' di tutto... Quante volte abbiamo sentito frasi come "Ce lo impone l'Europa", "Questo provvedimento deve essere accettato anche in sede Europea", "Abbiamo ricevuto i fondi europei per far quell'opera pubblica"...
Ma cos'è l'Europa se non noi? Questi fondi che noi riceviamo come piovuti dal cielo di chi sono se non nostri soldi?
Forse dovremmo sentirci tutti un po' più europei, ma capisco che è dura, soprattutto per Paesi come il nostro, in cui ci sentiamo italiani solo quando gioca la nazionale di calcio.
Ma perchè si festeggia il 9 maggio? Il 9 maggio del 1950, il ministro degli esteri francese Robert Schuman presentò un piano in cui Francia e Germania mettevano in comune le riserve di carbone e acciaio. Forse può sembrare una cosa da poco, ma si deve partire dal fatto che questo è avvenuto solo pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, in cui sia Francia che Germania ebbero un ruolo di rilievo e una contro l'altra.
Il 9 maggio 1950 ebbe quindi inizio quello che dopo 7 anni, con i Trattati di Roma del 1957 divenne la Comunità Economia Europea, e che alla Francia e alla Germania si erano aggiunti l'Italia, il Belgio, l'Olanda e il Lussemburgo.

Ci sentiamo poco europei eppure abbiamo nella vita di tutti i giorni abbiamo riscontri di questo; spendiamo una moneta che è comune a 17 Stati, se vogliamo andare a vivere o lavorare in un altro Stato dell'Unione non abbiamo bisogno di visti o permessi vari, siamo in una situazione di mercato unico, e molti altri vantaggi che vengono ben rappresentati  nel video creato dal Governo Italiano in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo del 2009:


So che è ancora poco, c'è ancora moltissimo da fare, ora l'Unione Europea si è allargata a ben 27 membri, altri entreranno in futuro, ma per formare gli Europei occorreranno generazioni, la strada da fare è lunga, ma uniti può essere sicuramente piacevole percorrerla, dopotutto il motto dell'Unione Europea è proprio questo: UNITI NELLA DIVERSITA'.

martedì 8 maggio 2012

Cose da fare nella vita

E' da quando ero in Svezia, che per gioco, mi son messo a scrivere un elenco di cose che vorrei fare (alcune ce l'ho già fatta a realizzarle) durante la vita.
All'inizio dovevano essere 100, ma poi sono arrivato a 50, per il momento mi accontento :).

1) Mettere piede in tutti i continenti (per ora Europa, Africa, Asia e America)
2) Correre una maratona
3) Perdere il vizio di scroccarmi le dita
4) Fare il Cammino di Santiago
5) Vivere un anno all'estero - done
6) Laureasidone
7) Lanciare un boomerang in Australia
8) Vedere l'aurora borealedone
9) Visitare tutte le capitali europee (qui è lunga la sfida)
10) Imparare una lingua straniera oltre all'inglesedone
11) Salire sulla Torre Eifelldone
12) Fare tutta la Transiberiana
13) Camminare sulla muraglia cinese
14) Salire sulla Statua della Libertà
15) Fare un safari
16) Vedere le piramidi
17) Fare una crociera (sperando non con Schettino)
18) Vedere 100 partite di calcio professionistico dal vivodone
19) Imparare a fare il cubo di Rubikdone
20) Visitare Cuba prima che muoia Castro
21) Vedere una gara olimpica dal vivo
22) Diventare vegetariano per 1 mese
23) Leggere la Bibbia
24) Fare il ramadan
25) Andare a cavallo
26) Fare un anno senza rientrare in Italia
27) Guidare un trattore nell'ora di punta, creando traffico
28) Lanciarsi con il paracadute
29) Insegnare a 3 stranieri a giocare a briscola
30) Prendere una borsa di studiodone
31) Superare la paura dei piccioni
32) Stare un mese senza internet
33) Fare in un giorno 10 volte il Blu Tornado a Gardaland
34) Fare una vacanza in barca a vela
35) Fingere di essere straniero in Italia
36) Vedere una partita NBA dal vivodone
37) Vedere le balene
38) Volare almeno 100 volte (se continuo come l'ultimo anno e mezzo, in poco tempo supero tranquillamente questo numero)
39) Guidare una Ferrari
40) Leggere 52 libri in un anno
41) Partecipare come concorrente ad un quiz televisivo
42) Stampare un libro e riuscire a venderlo ad uno sconosciuto
43) Scrivere un blogdone
44) Raccogliere almeno 10euro con un esibizione in strada
45) Andare all'Isola di Pasqua
46) Scrivere un articolo e vederlo pubblicato su un giornale
47) Fare una vacanza in autostop
48) Imparare a usare Photoshop
49) Imparare a usare i Rollerblade
50) Avere più di una cittadinanza

Forse rimarrà solo una lista, ma chi lo sa, ci proviamo :)

martedì 1 maggio 2012

A caccia di alligatori

Sabato non ho lavorato, e complice il fatto che Mobile sorge su una baia, ne ho approfittato per andare, con un mio collega italiano, a fare un escursione e cercare di vedere gli alligatori.
Il tour è organizzato da Jeff, un Indiana Jones della zona, ed è fatto a bordo di un hovercraft, nel nostro caso un'imbarcazione con un motore a elica da 460 cavalli...
La barca è da 7 posti e per effettuare l'escursione si deve essere minimo in 4, noi eravamo solo in due e ci hanno aggregato ad un gruppo di 4 californiani.
Prima della partenza Jeff ci ha proposto di invece di fare un ora a passo lento per la baia, di fare 40 minuti a full speed, e devo dire che è stata un'idea azzeccata, una bella esperienza provare a sfrecciare a 50km/h sull'acqua.
40 minuti immersi nella palude della baia, dove siam riusciti a vedere circa 5/6 alligatori, anche da molto vicino.
Ad un certo punto si è pure fermato vicino ad un mucchio di erbacce, è sceso e ne è ritornato con un piccolo di alligatore tra le mani, lungo più o meno 20cm ma già con la corazza sulla schiena, un lucertola gigante in poche parole.
Qui nel sud degli Stati Uniti, la carne di alligatore si trova anche al ristorante, la settimana scorsa ero tentato di mangiarlo, ma avendo un allergia a pesce e tutti gli altri animali d'acqua, non mi son fidato. Quelli che erano con me, m'hanno detto che è un po' come la carne di pollo.





Sabato per finire la giornata siamo andati a cena a New Orleans, l'avevo vista solo di giorno, per carnevale, 3 mesi fa, di sera è veramente un casino, specialmente ora che fa caldo e tutti son in strada con la musica che arriva da ogni angolo della città.

mercoledì 25 aprile 2012

Cercar casa in Svezia

Anche in Svezia come un po' ovunque, si può decidere di acquistare una casa oppure affittarla.
Sull'acquisto non so molto, visto che io cercavo un alloggio in affitto, quindi non posso scrivere molto.
Per l'affitto posso scrivere la mia esperienza.
Ogni città è abbastanza un mondo a se, sicuramente se si vuole trovare una casa a Stoccolma, Göteborg o Malmö, i prezzi son più alti rispetto a Kalmar, se si vuole trasferirsi in una città universitaria sarà più difficile trovare un alloggio, rispetto a una media cittadina, dimenticata da Dio.
A Kalmar ci sono delle società che gestiscono centinaia di appartamenti, principalmente 2, PBA e Kalmarhem. Quando lo scorso anno abitavo in Svezia, vivevo in un appartamento preso in affitto dal mio ente di accoglienza, di proprietà della PBA.
Nelle scorse settimane mi son messo a cercare in internet qualcosa, Kalmarhem offre un sito internet dove è possibile vedere gli appartamenti a disposizione, con il costo dell'affitto mensile, la descrizione di tutte le condizioni, la locazione in città e molte altre utili informazioni.
Per segnalare l'interesse ad un appartamento è necessario iscriversi al sito, e qui può esserci il primo intoppo, perchè è necessario avere il personnummer.
Se infatti non si ha in mano il personnummer, in Svezia non si esiste, non è possibile avere un contratto e l'unica alternativa è prendere un appartamento in sub affitto.
Per me questo non è stato un problema, ho il personnummer e ho potuto registrarmi e segnalare il mio interesse ad alcuni appartamenti.

Qui c'è un altro intoppo, se si è studenti non ci sono problemi, ci sono molte stanze o appartamenti disponibili, se invece non si possiede lo status di studente ci si deve mettere in coda, anche 5/6 anni d'attesa! Ero 131esimo in lista d'attesa, Sembra sia quasi più facile trovare un appartamento a Manhattan che a Kalmar. :)
Quando son andato a Kalmar un paio di settimane fa però, ho avuto un colpo di fortuna, una mia amica spagnola che mi ha ospitato vive in una casa con altri 3 studenti, dopo aver saputo che ero alla ricerca di una stanza e che 2 stanze nella casa dove vive si liberano a giugno, ha organizzato un appuntamento con il proprietario e ci siamo accordati sul affittare una di queste due stanze che si liberano.
Sono stato veramente fortunato, se non avessi avuto un alloggio forse sarebbe tramontata la mia idea di trasferirmi perchè dove avrei vissuto?
Ora è quasi tutto pronto, a giugno si riparte :).

lunedì 23 aprile 2012

Il mare della Florida

Già da prima che tornassi in Italia, passo le domeniche in spiaggia. Mobile è sul mare, ma per trovare spiagge veramente belle ci si devi spostare in Florida, ad 1 ora di macchina.
Il clima lo permette, ormai qui è estate piena.
Le spiagge della Florida più vicine sono quelle di Pensacola Beach, una lingua di sabbia bianca collegata alla terra ferma da un paio di ponti.
Quando sono andato a marzo c'era parecchio casino per via dello spring break, ma già oggi il traffico era molto meno stressante.

Le spiagge sono bellissime, bianchissime e le ustioni sono sempre in agguato perchè non ci si accorge di quanto il sole è potente, perchè c'è sempre vento...
Sulla spiaggia non c'è nulla, per kilometri non incontri nemmeno un chiosco dove comprare qualcosa da bere, si incontrano ogni tanto le torrette dei guardia spiaggia che si muovono con le macchine gialle, che fanno molto Baywatch...

E guardate oggi cosa si vedeva dalla spiaggia...


La foto fa veramente pena, ma si può vedere un delfino... C'era un branco di delfini che passavano a pochi metri dalla costa e si potevano vedere benissimo stando seduti sulla spiaggia...
Nei prossimi weekend spediamo di vedere le tartarughe, vedremo domenica prossima, ora si inizia con un altra settimana abbastanza intensa...


venerdì 20 aprile 2012

Rieccomi in USA

Dopo quasi una settimana trovo il tempo e la voglia di aggiornare il blog.
I 10 giorni tra Italia e Svezia sono letteralmente volati, e la voglia di riprendere l'aereo e tornare negli USA, domenica era quasi nulla...
Dopo i primi 2/3 giorni di riorientamento ora sto riprendendo il ritmo, sapendo comunque che a fine maggio sarò a casa...
Al lavoro pensavo che il difficile era passato, ma nonostante stiano producendo più o meno regolarmente ci sono 1000 cose da sistemare, alcuni problemi si trascinano addirittura da più di 2 anni, e che si cercherà di sistemare nel prossimi mese e mezzo, almeno nel possibile.
A giugno sarò in Italia, ma non ci starò molto, durante i 4 giorni a Kalmar ho trovato una stanza e mi trasferirò all'inizio dell'estate.
Dopotutto sono negli USA ma con quel progetto in testa.
Sono stato fortunato a trovare una stanza, è molto difficile trovare un alloggio in Svezia, specialmente nelle città universitarie, ma andrò a vivere in casa con 3 studenti, ho già parlato con il proprietario e ci siamo già accordati.
Nel prossimo post scriverò come fare per affittare o acquistare una casa in Svezia, ora intanto vedo di accendere una candela perchè l'impianto non si fermi all'improvviso come 2 giorni fa, e rimanere a lavorare 4 ore in più del normale orario...

martedì 10 aprile 2012

Pronti a ripartire

Dopo solo una settimana e con un nuovo passaporto in mano, sono già pronto a ripartire.
Questa settimana è volata, tra corse in Questura, giornate al lavoro, e giornate passate tra gli amici di sempre.
Domani mattina si vola verso Copenaghen, e poi in treno verso Kalmar, l'ho già fatta mille volte questa tratta ma la voglia di arrivare nella terra delle tre corone è sempre tanta.
Starò a Kalmar fino a sabato pomeriggio, andrò a Malmö, ospite di un ex volontaria SVE che si è fermata in Svezia per continuare a studiare all'università, e domenica mattina si torna negli Stati Uniti, partendo direttamente da Copenaghen...
Nella valigia vestiti estivi, in Alabama mi aspettano 30 gradi, mentre in Svezia un po' di meno, quindi per non congelare i prossimo 4 giorni ho con me anche alcuni vestiti invernali...
Ci aggiorniamo in USA! :)

venerdì 6 aprile 2012

Odissea Passaporto

"Lo Stato peggio che da noi, solo l'Uganda" diceva una canzone di Giorgio Gaber, io invece a volte credo che gli ugandesi (si chiameranno così?) si sentano offesi a veder paragonare in modo negativo il loro stato a quello del Bel Paese...
Cosa mi è successo? Mentre facevo il check-in negli USA e fanno passare il passaporto nello scanner ecco che magicamente il passaporto si divide in 2, separando la copertina dal resto delle pagine...
Panico! Ero ancora in territorio americano, e pensando a quanto son pignoli in fatto di sicurezza già mi immaginavo come Tom Hanks nel film "The Terminal", impossibilitato a partire perchè senza passaporto, e impossibilitato a riuscire dall'aeroporto per lo stesso motivo...
Al controllo invece, dove che mi hanno chiesto cosa era successo, mi hanno lasciato passare, dopotutto stavo lasciando gli USA, cosa interessa a loro se non sono in regola con i documenti?
Arrivo a Charlotte e inizio a pensare ai casini che avrò al controllo in Germania, dove ho un altro scalo prima di arrivare in Italia.
Inizio a cercare in Internet se ci sono altri casi simili al mio, e scopro che a moltissime persone è capitato, e che c'è una partita di passaporti difettosi, usciti direttamente dalla Zecca di Stato.
Io tutto sommato sono stato fortunato, si è rotto mentre stavo uscendo dagli USA, si fosse rotto 2 mesi fa, sarei stato rispedito a casa, sulla rete ci sono molte persone che raccontano la loro esperienza, e alcuni si sono visti respingere prima di arrivare in un Paese extra-europeo, sia che fossero la per lavoro sia per vacanza, perdendoci anche parecchi soldi, infatti, una volta che il passaporto si rompe, perde la sua validità.
Ma io dico, loro sanno che ci sono questi passaporti in circolazione, perchè non contattano chi ne è in possesso e lo sostituiscono? Invece no, aspettano che il comune cittadino, senza sapere nulla, si trovi nei casini...
Quante volte aziende automobilistiche, o anche l'ikea, richiamano i consumatori, per un problema su un prodotto venduto? Se lo Stato ci VENDE il passaporto (si vende perchè costa farlo) perchè non ci danno il prodotto che vogliamo?
Fossimo in USA ci sarebbe una class-action per oppressione della libertà, la sono fanatici delle class-action, anche eccessivamente, mentre qui, nessuno dice nulla.
Essendo già sera in Europa, l'unica cosa che posso fare mentre sono a Charlotte, è cercare in internet il numero della questura di Brescia e cercare di contattarla la mattina dopo, quando sarò a Monaco.
All'arrivo in Germania, mi viene subito contestato che il mio passaporto non è più valido, ma mostrando la carta d'identità mi fanno passare (grazie area Schengen).
All'ufficio passaporti della questura si può telefonare dalle 10 alle 12, aspetto l'ora, e alle 10 provo a telefonare... Suona a vuoto... Aspetto altri 5 minuti e richiamo... Nessuno risponde... Provo a chiamare l'ufficio relazioni con il pubblico, ma niente, stesso risultato, dalle 10, alle 10:45, l'ora dell'imbarco per il volo che mi porterà a Verona provo a telefonare più di 10 volte, ma niente, non riesco a parlare con nessuno.
Il problema che avevo quando ero negli USA ora non l'ho più, son riuscito ad arrivare in Europa, quindi non mi servirebbe più il passaporto, ma mercoledì son già in partenza, per la Svezia e poi direttamente ancora negli USA, e quindi mi occorre un passaporto valido.
Ieri mattina mi presento agli uffici della questura ancora prima dell'apertura, dopo la coda, mi viene detto che devo parlare con il responsabile, altra coda e poi è il mio turno...
Trovo una poliziotta super maleducata, è quasi scocciata quando gli dico che mi si è rotto il passaporto e che me ne occorre uno nuovo per mercoledì, (ripeto il passaporto si è rotto perchè è difettoso non per colpa mia), mi chiede addirittura quansi arrabbiata, perchè continuo ad andare avanti e indietro dagli USA, al massimo gli USA potrebbero chiedermi questo, non di sicuro lei, e potrebbe farmi questa domanda se andrei avanti e indietro dalla Colombia, non dall'America...
Non posso rispondere, non posso fare come a settembre all'ASL, ha lei il coltello dalla parte del manico, vorrei dirgli che se mi lasciasse il suo posto di lavoro da fancazzista, non avrei bisogno d'andare a lavorare dall'altra parte dell'oceano, ma a quel punto avrei il nuovo passaporto tra mesi...
Alla fine devo rifarlo... Compilare il modulo, pagare 40,29€ di marca da bollo, 42,50€ di tasse e rifare le fotografie, esco dalla questura e in un ora faccio tutto.
Il passaporto era valido per altri 5 anni fino al giorno prima e ora mi trovo a dover spendere altri 100€...
Ritorno in questura, rifaccio la coda, consegno tutto, ma essendoci anche la Pasqua di mezzo, mi dicono che non sanno se riescono a darmelo per martedì, non c'è nessuno che firma, forse riescono a farlo firmare già il pomeriggio, ma non si sa, mi invitano a telefonare il giorno dopo, ma a chi devo telefonare se nessuno risponde?
Oggi in tarda mattinata inizio a telefonare i numeri che mi hanno fornito... niente... continua a suonare a vuoto, avrò provato 15 volte, poi come ultimo tentativo provo a chiamare un numero che è cancellato sul foglio che mi hanno dato, ma che riesco a leggere, e come per magia dopo una ventina di squilli mi risponde l'ufficio relazioni con il pubblico.
Son preso un po' di sorpresa, gli spiego la situazione e anche se per l'impiegato è strano che mi abbiano detto di chiamare (ovvio il numero era cancellato) mi chiede i miei dati controlla, e mi dice che il mio passaporto è già pronto e posso ritirarlo quando voglio...
La sorpresa è ancora più grande, mezza giornata per fare un passaporto, questo dimostra che è possibile farlo in pochissimo tempo, perchè a volte fanno aspettare intere settimane allora? 
Ora devo solo rifare l'ESTA e pagare ancora i 14$, ma non è nulla rispetto a quello che ho già passato :)
Per questa volta la burocrazia italiana mi ha sorpreso, rimane in lieve vantaggio rispetto all'Uganda... ma non preoccupatevi in 2 giorni mi avrà già dato un buon motivo per farla tornare all'ultimo posto della classifica...

martedì 3 aprile 2012

Si ritorna

Tra un paio d'ore inizio il viaggio di ritorno verso l'Italia... Stesso giro dell'andata, Mobile - Charlotte, Charlotte - Monaco di Baviera e Monaco - Verona.
Arriverò a casa domani pomeriggio, anche a causa del fuso che mi farà "perdere" 7 ore.
Qui non è ancora finita, tra una decina di giorni devo tornarci per circa un mese.
Valutazione dei primi due mesi? A pensarci ora, positiva, mi son tolto parecchie soddisfazioni, e cosa c'è di meglio dall'essere profumatamente pagato per viaggiare? Ma ho accumulato una tale quantità di stress che non so quanto avrei resistito senza fare un break. Fino a questa mattina infatti potevano chiamarmi per un blocco dell'impianto e sarei dovuto correre la per sistemare la situazione.
Per fortuna non è successo, ma non è bello essere reperibili, 24h su 24, 7 giorni su 7...
Ok, è andata, da domani mi aspettano 7 giorni in Italia e 4 in Svezia, quindi tornerò qui con le pile ricaricate.
Ciao America, ci rivediamo (purtroppo o per fortuna) tra un po'.

domenica 25 marzo 2012

Finalmente le date


Finalmente sono riuscito a capire cosa mi spetta nelle prossime settimane...
Ho già in mano il biglietto per tornare il 3 aprile, arriverò in casa il 4 nel primo pomeriggio, il fatto che torni a casa per Pasqua è casuale, fosse capitata una settimana prima o dopo l'avrei passata negli USA...
Dovrò ritornarci in Alabama, per finire il lavoro.
Per il biglietto aereo comprato per andare a trovare amici in Svezia ho trovato una soluzione, ho chiamato il capo e gli ho detto che prima di tornare in America avrei trascorso qualche giorno in Svezia, e così si è proposto di comprarmi il biglietto per andare in Scandinavia, a patto di partire direttamente da la per gli USA, senza passare dall'Italia...
Quindi arrivo a casa il 4, dopo una settimana vado in Svezia 4 giorni e domenica 15 ripartirò per l'Alabama da Copenaghen...
Spero però che la prossima volta abbia un po' più certezze su quanto devo rimanere qui...

martedì 20 marzo 2012

Bandiera al vento


Ecco come mi sento, come una bandiera che si muove come decide il vento..
Sono partito il 5 febbraio, e avevo in tasca il biglietto di ritorno per il 31 marzo, ma sapevo che era una data appiccicata li, solo per bloccare il volo e pagare meno il ritorno.
Da quando sono arrivato qui, hanno già cambiato decisione sul mio rientro credo 10 volte, a volte sembra che debba star qui fin quando mi scade il permesso di 3 mesi che m'hanno dato con l'ESTA, quindi fino al 4 maggio, a volte sembrava che dovessi rientrare a metà marzo per poi ritornar qui prima di Pasqua, La settimana scorsa avevano deciso che rientravo a metà aprile, stavo in Italia 2 settimane, non modo da far azzerare i 3 mesi di permesso, e poi tornar qui maggio, giugno e forse anche luglio..
Oggi ricevo una telefonata dall'Italia del mio capo che mi dice, che molto probabilmente verrà uno a darmi il cambio a fine mese (quindi la settimana prossima), io rientrerò in Italia, fino a metà aprile, poi torno negli USA e qualche altro mio collega mi raggiungerà per fare gli ultimi aggiustamenti a fine aprile...
Intanto io ho prenotato un volo Ryanair per andare a trovare un po' di amici in Svezia, non potevo aspettare, rischiando che il prezzo si alzasse troppo, così ho comprato un biglietto per pochi euro, per fine aprile/inizio maggio, quando sembrava fossi a casa, mentre ora, dovrei esser qui...
E' veramente un bel casino non aver nulla di pianificato, io capisco che è il brutto di questo lavoro, ma uno non riesce a organizzare un bel niente...
Quindi se non cambia nulla, alla fine della settimana prossima o i primi giorni di aprile, torno in Italia, ma domani devo chiamare ancora il mio capo in Italia, la telenovela non è ancora finita...

venerdì 16 marzo 2012

Soddisfazioni americane


C'è un proverbio cinese che dice: "Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico".
Ora non è che qui abbia nemici, ma questa settimana mi sono preso una bella rivincita al lavoro.
Iniziamo dicendo che l'impianto dove sto lavorando si divide in due grandi sezioni, la prima è la movimentazione di barre di ferro su dei rulli, e gestirne lo spostamento da una parte all'altra dell'impianto (chiamata Handling) e la seconda è la gestione del forno che deve scaldare queste barre di ferro fino a 1200° per permetterne la lavorazione (chiamata Combustion).
Io sono venuto qui, per mettere in funzione la parte handling, sviluppando il software in Italia e avendo come unico "dogma" il fatto che doveva essere uguale a quello degli altri 2 forni già presenti e funzionanti in impianto.
Quando poi sono arrivato qui, il primo giorno, come regalo di benvenuto, mi hanno detto che dovevo fare la messa in funzione della combustion, che quello che doveva venire e doveva essere l'esperto del software, non verrà e che dovrò fare in pratica quasi tutto da solo, l'unica cosa è che verrà un ragazzo americano, ad aiutarmi facendo dei test sull'handling... Un bel casino, una mescolanza di ruoli che non mi aspettavo.

Ho iniziato a lavorare subito sodo, testando l'inimmaginabile, tanto che con la parte di combustion, che ripeto, non avevo mai visto e non dovevo fare, sono a buon punto, e la settimana scorsa è arrivato questo ragazzo americano e si è messo a testare con un elettrico, pure lui americano (70 anni compiti, ma qui finchè respirano lavorano), la parte di handling.

E qui inizia il bello, sono stato preso a pesci in faccia per una settimana, sentendomi dire che il software che avevo fatto era tutto sbagliato, che era tutto diverso da quello degli altri 2 forni, che occorreva uno con più esperienza per fare una messa in funzione così...
Io ero sicuro che il software andava bene, che c'erano problemi nei collegamenti elettrici, ma niente, addirittura mi sfottevano chiedendomi qual'era la percentuale di cose diverse con i programmi vecchi, e quando dicevo che era circa il 5% (sarà anche molto inferiore la differenza) mi dicevano che allora erano stati sfortunati, avevano testato solo le parti diverse, sono arrivati addirittura a mandare una mail al responsabile della ditta americana con la quale la mia ditta sta collaborando, chiedendo come mai il software era così sbagliato.
Io niente, tranquillo (si fa per dire), incassavo, ma ero parecchio giù di morale.
Due giorni fa si ripete una cosa simile, dobbiamo far partire uno dei 2 grandi compressori che buttano aria nelle macchine, accendiamo il primo, ma per me, controllando con il pc, risulta che sia partito il secondo... Per l'elettrico era sicuramente un problema di software (vi posso assicurare che è la prima cosa che tutti dicono quando qualcosa non va, e sfido chiunque a dimostrare che il software non ha problemi). Io continuavo a dire che c'erano i 2 cavi invertiti, e che non poteva essere un problema nel programma... Finalmente quando il nonno elettricista se ne va a casa, io riesco a far capire a 2 responsabili dipendenti direttamente del cliente, che il problema non è nel software, se vogliono in mezzo minuto, inverto il programma facendo però cadere il dogma che i programmi devono essere uguali per tutte e 3 le sezioni...
Il giorno dopo, l'elettricista invertendo i cavi risolve il problema, il software non è stato toccato minimamente, ed è stato fatto quello che già il primo giorno dicevo di fare.
Ma la soddisfazione più grande è stata quella che l'elettrico e uno dei responsabili con i quale mi ero fermato a discutere il giorno prima facendogli capire l'errore, m'hanno fatto i complimenti per come sto lavorando, nonostante sia il primo impianto di questo tipo che vedo e che non ho esperienza. E in più domani ci sarà una riunione abbastanza importante, dove ci saranno i responsabili di produzione, il responsabile delle manutenzione, il capo cantiere (italiano anche lui) e altre figure di peso, alla quale sono stato invitato a partecipare e nella quale si discuterà e pianificherà come continuerà la messa in funzione dell'impianto nelle prossime due settimane.
Posso assicurare che è stata una bella gratificazione, forse meglio di un premio economico, e che dopo esser stato seduto sulla sponda del fiume, alla fine il cadavere è passato..

Per la cronaca, i due americani che sfottevano tanto per il software fatto da me, la settimana prossima dovranno cancellare tutte le modifiche fatte, riportarlo alla versione originale che mi son portato dall'Italia, e risolvere i problemi di natura elettrica... :)

martedì 13 marzo 2012

Non farò mai l'accento americano

Come quando parlo della Svezia, lo faccio in modo totalmente soggettivo, anche quando parlo degli USA lo faccio in modo soggettivo, ma all'opposto.
Quindi mentre la Svezia mi ha accettato (o mi son fatto accettare) con le mie abitudini diverse, qui non potrei mai venire a viverci.
Per me resta il Paese delle contraddizioni. Un Paese dove sono tutti immigrati, ma c'è una differenza abissale tra l'americano bianco e l'americano nero.
Ufficialmente non ci sono più le divisioni, ma almeno nel sud, bianchi e neri vivono in zone della città diverse, frequentano locali diversi e molti bianchi userebbero le loro amate pistole per ammazzarne un po' (questo è il Paese del Ku Klux Klan, e le idee non sono tramontate del tutto).
Io vivo nella parte bianca della città, al confine con la zona dei neri (un autostrada divide le due zone). A volte vado a un supermercato che dista 200 metri da dove vivo, ma è già aldilà dell'autostrada e i bianchi è possibile contarli sulle dita di una mano...
A proposito di pistole, non potrei mai vivere in un Paese, dove al ristorante puoi sedere a fianco a uno che tiene una pistola in tasca, dove una Beretta costa meno di un biglietto per una partita di basket... (già 2 assalti a scuola, nel nord degli USA, da quando son qui).
Non potrei mai vivere in un Paese di pigri, dove se si potesse, andrebbero anche al cesso in macchina, qui hanno inventato i drive-through, per comprare un hamburger senza fare un passo, dove puoi anche ritirare i soldi al bancomat senza scendere dalla macchina... Quanto mi manca la mia bicicletta svedese con il quale andavo ovunque..
Non potrei mai vivere in un Paese dove quando vai all'ospedale la prima cosa che ti chiedono sia l'assicurazione sanitaria invece di pensare a curarti...
Non potrei mai vivere in un Paese nazionalista e arrogante come questo, dove solo per i proprio interessi, decidono di esportale la democrazia a suon di bombe "intelligenti"...
Un Paese super consumista, al quale non interessa nulla dell'ambiente e mentre tutti i Paesi industrializzati cercano di limitare un po' l'inquinamento, qui lo aumentano. E' uno dei pochi che non ha ratificato il protocollo di Kyoto nonostante produca più del 35% di tutti i gas inquinanti, e che uno stato come il New Jersey produca inquinamento quanto tutta l'industrializzata Germania con i suoi 80 milioni di abitanti. E mentre in Europa si vietano i sacchetti di plastica al supermercato, qui vengono dati gratuitamente e circa un sacchetto ogni prodotto che acquisti, mentre da noi le lampadine ad incandescenza non sono più in commercio, qui sono ancora usate tranquillamente, e qui la raccolta differenziata manco sanno cos'è...
Non potrei mai vivere in un Paese dove se vuoi andare all'università devi pagare, quando va bene 35/40.000$ all'anno, quindi dove si è clienti più che studenti... Che interesse hanno le università a fare esami difficili, rischiando che qualcuno si ritiri e rischiando di perdere 40.000$ l'anno dopo?
Non potrei mai vivere in un Paese dove regna l'arrivismo... dove la competizione è estrema e tutto è lecito se si vuol scavalcare un "avversario", in tutti gli ambiti...
Ovvio questo è anche il Paese che crea personaggi come Steve Jobs, ma dove sicuramente un Leonardo Da Vinci, un Mozart o un Beethoven non avrebbero potuto esprimere il loro talento, visto che è una società dove conta chi produce guadagni, e non cultura... Molte invenzioni sono state fatte negli USA, ma da ricercatori che venivano qui solo perchè finanziati, dopo Edison e Flanklin non mi ricordo altri inventori americani...
E per finire dopo aver cercato un po' in Internet, dico che non potrei mai vivere in un Paese che non applica la Convenzione per la Prevenzione e Repressione del Delitto di Genocidio del 1951 (solo 10 nazioni al mondo hanno una deroga dall'obbligo di perseguire i presunti colpevoli di genocidio, tra cui USA e India), la Convenzione sull'Eliminazione di ogni forma di Discriminazione della Donna del 1979 (unico Paese sviluppato a non ratificarlo), la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989 che stabilisce i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali dei bambini (solo USA e Somalia, non l'hanno mai ratificata), il Trattato di Ottawa del 1999 che vieta tutte le mine anti uomo, non accetta la giurisdizione della Corte Penale Internazionale dell'Aia, cioè il tribunale permanente per perseguire persone per i crimini di genocidio, crimini contro l'umanita e crimini di guerra.
Ma la cosa peggiore è che noi cerchiamo di imitarli in ogni modo... In tutto e per tutto... Sono il nostro modello, mentre dovrebbero essere i Paesi Europei ad essere presi come modello dagli Stati Uniti.
Quindi cara America, me ne andrò prima che tu mi rammolisca e mi faccia diventare come uno dei tuoi abitanti, 2/3 mesi qui sono una bellissima esperienza ma dopo aver tentato per un anno di fare l'accento svedese, non cercherò di imparare a fare l'accento americano :)

martedì 6 marzo 2012

Atlanta

Atlanta per me significa le Olimpiadi del 96, le Olimpiadi di Michael Jonson, quelle della Nigeria di Nwankwo Kanu che vince l'oro nel calcio e dell'oro di Jury Chechi. Questo pensavo mentre passeggiavo per le sue vie durante lo scorso weekend.
Chi l'avrebbe mai pensato che l'avessi visitata? Se non ci fossero state le Olimpiadi nessuno la conoscerebbe..
Nella città l'aria Olimpica si respira ancora, nonostante siano già passati 16 anni, c'è un grande parco al centro della città chiamato Centennial Olympic Park, mentre lo stadio olimpico è stato convertito ad uno stadio di Baseball...
Devo dire che se la tirano parecchio con la storia delle Olimpiadi del centenario, e qui si può vedere quanto gli sponsor hanno influenza anche in una cosa "sacra" come i Giochi.. Tutti sanno che Atlanta è la sede della Coca-Cola, e che la Coca-Cola è uno dei maggiori sponsor della manifestazione... Quindi basta fare 1+1... Anche perchè se si volevano svolgere le Olimpiadi negli USA, perchè proprio nella sconosciuta capitale della Georgia? La scelta più logica era assegnare i Giochi del centenario ad Atene, dove sono nati nel 1896, ma la capitale greca ha dovuto "accontentarsi" dell'edizione del 2004, assegnata quasi per riparare la beffa subita 8 anni prima.
La città comunque è carina, è una tipica città americana, almeno come mi immagino una città americana, grattacieli, strade ampissime, e un centro storico inesistente (qui le ZTL non sanno cosa sono, tutti vanno ovunque in macchina).
Sabato mi son dedicato alla visita della CNN (eh si, ad Atlanta oltre alla Coca-Cola c'è anche la sede della CNN), dove ho potuto visitare gli studi, e vedere come lavora un network così importante per la diffusione delle news... Moltissima gente era al lavoro, soprattutto per occuparsi dell'uragano che ha colpito gli stati centrali causando più di 30 vittime.
Sabato era anche il giorno dell'evento che mi ha portato a farmi 6 ore di macchina... Vedere una partita NBA dal vivo... La partita come si può immaginare è spettacolare, molto più che vederla in TV anche se guardandola dal divano di casa ovviamente si vedono molti più particolari. I tempi morti dei time-out vengono riempiti con spettacoli molto divertenti, che riempiono le attese che altrimenti sarebbero abbastanza noiose... 
Quando mi son seduto al mio posto nel palazzetto, ho anche capito che quando si dice che il mondo è piccolo è verissimo, mi son ritrovato a fianco 2 ragazzi di Bari, ricercatori che vivono nel nord dell'Alabama da 3 anni e anche loro ad Atlanta per vedere la partita. Abbiamo chiacchierato parecchio e ci siamo divertiti a guardare le abitudini degli americani, sembrava che a loro della partita non interessasse nulla... Quando è iniziata il palazzetto era per 3/4 ancora vuoto, la gente arriva tranquillamente a metà partita, se ne sta un po' e poi se ne va... Sembra che la cosa più importante per loro, sia mangiare, mangiare, mangiare (tutti i sedili sono muniti di porta bicchiere).
La domenica invece ho visitato il museo della Coca-Cola, un'americana al 100%.
Ho fatto una visita guidata di circa 3 ore, in cui viene raccontata tutta la storia, di questa bevanda che è una vera e propria droga per gli statunitensi, basta pensare che durante la visita viene raccontato e mostrato con dei video, la reazione avvenuta tra i consumatori americani nel 1985, quando la Coca-Cola decise di cambiare la ricetta originale... Gente in strada che manifestava, supermercati presi d'assalto per rifornirsi della vecchia Coca-Cola, gente che telefonava urlando che non potevano cambiare la ricetta, perchè la Coca-Cola era una cosa pubblica... La Coca-Cola dopo 79 giorni annunciò che aveva deciso di tornare alla vecchia ricetta, e il giorno successivo ricevette 30000 messaggi di ringraziamento... A me è sembrata una strategia di marketing bella e buona... Ma ha dimostrato come sono gli americani, non protestano per avere la sanità pubblica, ma lo fanno quando gli toccano una bibita...
Nel museo viene anche custodita la ricetta originale, o meglio c'è una cassaforte, dove si dice che all'interno c'è la ricetta, fonte di numerose leggende...
Diciamo che ne è valsa la pena visitare una delle città più importanti del sud statunitense, son riuscito a vedere molto più l'atmosfera americana, ma ripeto che è impossibile che questi siano riusciti ad andare sulla Luna...

sabato 3 marzo 2012

Weekend ad Atlanta

Visto che con il lavoro per adesso il weekend sono abbastanza libero, ho organizzato d'andare a fare una due giorni ad Atlanta la capitale della Georgia, e che dista da Mobile circa 350 miglia.
Quindi domani mattina sveglia prima dell'alba e poi 5 ore in macchina per arrivare la prima di mezzogiorno (c'è pure un ora di fuso orario che mi rema contro), nel primo pomeriggio ho già prenotato il biglietto per andare a visitare gli studi della CNN, mentre alle 7 di sera, mi gusterò dal vivo, una bella partita NBA, Atlanta - Oklahoma City.
Per la domenica invece non ho ancora deciso cosa fare, ma credo che un giro al Coca-Cola World me lo farò, visto che Atlanta è la sede della bibita diventata ormai la più famosa al mondo.
Ci sarebbe da vedere anche il villaggio Olimpico delle Olimpiadi del 1996, la casa di Mater Luter King diventata un museo, e un centro commerciale costruito tutto sotto terra e chiamato per questo "underground".
Il tempo sarà poco, vediamo cosa riusciamo a vedere, lunedì mattina devo essere al lavoro prima delle 8 :).

giovedì 1 marzo 2012

Elezioni americane

Come quando sono arrivato in Svezia nel settembre 2010 c'era la campagna elettorale per le elezioni politiche, anche qui negli Stati Uniti sono alle prese con la campagna elettorale tutta del partito repubblicano, per decidere che sfiderà Obama nelle elezioni del prossimo novembre.
Qui, nel Paese che molti definiscono la più grande democrazia del mondo (anche se non è il mio parere).
Ieri si votava in Michigan e Arizona, e ieri in serata, la tv era piena di programmi che parlava di questo.
Così mi son fermato un po' a guardare e incuriosito ho navigato un po' in internet per vedere chi sono questi repubbliCANI che aspirano di trasferirsi alla Casa Bianca. Sono tutti dei personaggi curiosi...
Sul sito di Repubblica (lo so è un giornale di parte, ma non mi interessa), ho trovato delle descrizioni abbastanza carine.
I candidati in totale sono 7, anzi erano 7 visto che 3 si son già ritirati dalla corsa.
Chi sono i ritirati?

Rick Perry: 61 anni, ereditò il Texas da George W. Bush, di cui era vice quando il governatore finì alla Casa Bianca e da allora non l'ha più mollato. E' l'uomo dei record. Governatore più longevo degli USA, e anche il più forcailo: in 11 anni ne ha fatti secchi 234, grazie pure al veto alla legge che bandiva l'esecuzione per i malati di mente. Dalla sua può sfoderare il boom che ha fatto il Texas la seconda economia del paese. Ma è anche l'unico repubblicano che abbia mai fatto campagna per Al Gore: perchè il cowboy cattivo cominciò facendosi eleggere con i democratici. E poi tradì. SCIPOLLITI A STELLE E STRISCE

Jon Huntsman: A 51 anni l'ex goverantore dello Utah, mormone nello stato dei mormoni, è il più giovane, fotogenico, preparato e meno bigotto (crede perfino nel riscaldamento climantico) tra gli sfidanti repubblicani: infatti è anche l'ultimo nei sondaggi. Vero servitore dello Stato, ha lavorato con Ronald Reagan, Bush padre, Bush figlio e persino Barack Obama, che temendolo l'aveva spedito ambasciatore a Pechino. Ma Joh ha preso i suoi 7 figli (2 adottati proprio in Cina) e rifatto i bagagli, pensando che i tempi erano maturi per un Obama di destra: proprio ora che Barack vacilla perfino a sinistra. MI SEMBRA INCOLLATO ALLA SEDIA

Michele Bachmann: E' l'unica donna tra i 7 sfidanti, ha 55 anni e le idee più chiare di tutti sull'omosessualità (che nella clinica del marito bravi dottori cercano di curare) e un po' più confuse sulla religione. Cristiana fondamentalista, evangelica, ex luterana, Michele Bachmann ha lavorato in un kibbutz e si considera ebrea "perchè l'ebraismo è il fondamento del cristianesimo": però odia la terza fede del Libro, l'Islam, al punto d'aver censurato ai figli (5 suoi, 23 adottati, si 23!!!)) "Aladdin" di Disney. Al Congresso s'è distinta per aver fondato il gruppo dei Tea Party e per la reintroduzione delle lampadine inquinanti. UNA SARA PALLIN MOLTO MA MOLTO PIU' PREOCCUPANTE, MENO MALE E' FUORI DAI GIOCHI.

Ne rimangono in gara 4:

Newt Gingrich: 68 anni, è "l'Uomo dell'anno" del Time: peccato che la copertina sia del 1995, quando era Speacker della Camera e sbandierava il "Contratto con l'America" poi copiato in Italia. Non che qui avesse funzionato: Gingrich è riuscito a far cadere George Bush, negandogli l'appoggio sulle tasse, e a far rieleggere Bill Clinton, fallendo nell'empeachment del caso Lewinski. Il ritorno dopo 12 anni è una scommessa. "Agli americani piace cambiare" dice: "Dal Blackberry all'iPhone, dal cinema a YouTube". Anche lui è un cangiante: tre mogli, tre religioni - luterano, battista, cattolico. Per sempre Newt. IL MENO FAVORITO DEI 4, A BREVE IL SUO RITIRO.

Ron Paul: A 78 anni è il nonno degli sfidanti, il "padrino" dei Tea Parti e il padre di Ran, che del movimento è il senatore più in ascesa: ma per il suo amore per la libertà intellettuale, Ron Paul è riuscito a non farsi ufficialmente investire perfino dal movimento da lui ispirato. L'uomo che vuole abolire la Fed, consentire i matrimoni gay e decriminalizzare la droga è l'idolo dei libertani, un partito fantasma e trasversale sotto le cui insegne ha già condotto una delle sue tre campagne presidenziali. E' anche l'unico repubblicano contro tutte le guerre: ma solo perchè costano e fanno crescere il deficit.
Di lui so anche che è per l'abolizione delle tasse e per tutte le forme di assistenzialismo, tutti devo essere liberi in uno Stato libero, ma assolutamente non possono abortire, visto che per lui la vita nasce al momento del concepimento. Vorrebbe abolire la moneta e tornare al sistema aureo (proprio qui che tutti usano solo la carta di credito) GIRA VOCE CHE LA PRIMA CAMPAGNA ELETTORALE ERA IN COMPETIZIONE NIENTE MENO CHE CON GEORGE WASHINGTON.

Mitt Romney: Si chiama Mitt Romney e risolve problemi. O almeno così vorrebbe dicessero di lui, col master ad Harvard e il deficit ridotto da 3 miliardi a zero quando era governatore del Massachusetts. Invece il superfavorito è finito su "Time" col titolo: "Perchè non piaccio?". Forse perchè il mito del fatto da sè coccia con la storia da figlio di papà: George, supermanager e lui stesso governatore. Mormone, sposato con la fidanzatina del college, 5 figli un cane, Seamus, che fu la prima vittima di Mitt risolvi-tutto: fu legato sul bagaglio perchè non turbasse la gita in Canada, e si ammalò a morte.
Aggiungo che si è fatto 30 mesi in Francia per una missione della chiesa mormone. L'UOMO CHE SI E' FATTO DA SOLO... MI RICORDA QUALCUNO...

Rick Santorum: Un genio, la star dei 7. Rich Santorum crede nel disegno intelligente che nega l'evoluzione delle specie: ma deve avere una fede enorme per credere che nel disegno ci sia posto per lui alla Casa Bianca. A 53 anni l'ex senatore della Pennsylvania, figlio di uno psicologo trentino, si porta dietro il soprannome di "galletto" che gli affibbiarono per la cresta e il carattere invasivo. La foto di famiglia, 7 figli, è un poster antiabortista. Ha accomunato l'omesessualità all'incesto e se stesso a Winston Churchill. Di lui il Washington Post dice: pensava con un tea party prima che inventassero il Tea Party. L'involuzione della specie.
Aggiungo: ha dichiarato che Obama gli ricorda Mussolini e il periodo in cui i suoi genitori dovettero fuggire dall'Italia e durante un suo discorso per il sorprendente secondo posto in Iowa, il genio dice:
"Mi chiedono come ho fatto. Abbiamo lavorato duro, girato 99 contee, ho tenuto 381 discorsi. Ma soprattutto con la grazia quotidiana che viene da Dio, che ringrazio pubblicamente perchè mi ama, con tutti i miei difetti. NON CREDO VINCA LA SFIDA CON ROMNEY, MA CI SAREBBE DA DIVERTIRSI SE CONTINUASSE LA SFIDA CON OBAMA.


Questo sono i candidati, non mi pare che qui negli USA siano messi molto meglio di noi in Italia, se non inventano qualcosa, Obama avrà vita facile anche il prossimo autunno, sicuramente il partito repubblicano vincerà qui in Alabama e quasi in tutto il sud, essendo la zona più conservatrice d'America.

lunedì 27 febbraio 2012

La terra degli uragani

Che questa fosse una zona visitata abbastanza spesso dagli uragani è cosa nota, tutti ricordiamo l'uragano Katrina, che pochi anni fa devastò la città di New Orleans, ma che febbraio fosse periodo di uragani non me l'aspettavo.
Sabato scorso volevo andare a vedere la parata del carnevale di Mobile, il più vecchio degli Stati Uniti, festeggiato dall'inizio del 1700, quando questa zona era sotto il dominio francese.
Esco nel primo pomeriggio e vado verso il centro ma accompagnato da un cielo talmente nero che non prometteva nulla di buono, e infatti così è stato...
La parata era stata sospesa, a causa dell'allarme uragano, che è stato dato anche alla radio, quando però purtroppo io ero già fuori.
Tornando in hotel inizia a piovere, ma a piovere talmente forte che ero a 20 metri dalla porta dell'hotel ma non potevo scendere dalla macchina perchè sembrava che scendesse a secchiate.
Il giorno dopo ho scoperto che era venuto un uragano a New Orleans (bella sfigata la zona) e che poi si è spostato nel nord dell'Alabama.
Anche al lavoro c'è un area dove ci si deve andare in caso di allarme uragano, in una zona interrata, dove in caso di vento anche molto molto forte difficilmente si è in pericolo.
Son 3 weekend che passo qui, e non riesco a spiegarmi come mai durante la settimana, quando devo lavorare, si riesca ad andare in giro quasi in maglietta, mentre invece nel fine settimana, o piove, o fa un freddo tale da usare il giubbino, c'è forse qualcuno che mi ha mandato una maledizione dalla fredda Italia? :)

venerdì 24 febbraio 2012

Sicurezza al lavoro


Thyssenkrupp a noi italiani fa venire alla mente l'incidente che era successo alcuni anni fa in una loro acciaieria a Torino, dove morirono alcuni operai.
I dispositivi per cercare di salvare le persone non funzionavano, e a quanto ricordo, sembra che qualcuno abbia preso delle mazzette durante il controllo, per chiudere un occhio o forse anche due (questo è quello che mi ricordo vagamente di aver sentito in tv, non ho seguito il processo).
Qui invece non si scherza, e già il fatto che tutta l'acciaieria sia tappezzata di cartelloni che ti ricordano di pensare alla sicurezza o che la sicurezza viene prima di tutto, ti fa già entrare nell'ottica di "Safety First"...
Le prime due settimane sono entrato al lavoro come visitatore, ma entro 3 settimane dal mio arrivo dovevo richiedere il pass permante; per ottenerlo è necessario seguire un corso sulla sicurezza on line, sostenere un esame e non ultimo passare in ospedale e fare il test anti droga.
Quindi con il certificato di esame passato e con l'esito del test antidroga negativo, si può richiedere il pass per entrare in impianto.
In impianto si entra in macchina e la velocità massima permessa è 20mph, quindi ci metto più di 5 minuti da controllo pass al mio ufficio.
Per entrare invece nell'impianto vero e proprio di deve per forza passare dalle porte, anche se proprio a fianco di esse ci sono sempre enormi portoni aperti, ma dal quale solo i mezzi posso passare e, una volta attraversata la porta, si deve indossare, casco, occhiali, tappi oltre ad avere le scarpe anti-infortunistiche. Sul casco ho dovuto incollare un adesivo che mi è stato consegnato quando ho passato il test sulla sicurezza e che indica che ho ottenuto la certificazione.



E' necessario indossare anche capi d'abbigliamento con maniche lunghe, a causa del rischio di fiamme, e prevedendo che tra poco si toccheranno i 30° qui, e che si lavorerà vicino ad un forno che arriva a 1400°, sarà una bella sofferenza.
Per fortuna che io posso stare a controllare quasi tutto dall'ufficio, collocato al primo piano e guardando cosa succede, dalle grandi vetrate che danno sull'impianto.
In caso non si rispetti qualcosa e si venga scoperti dagli addetti alla sicurezza, si riceve un warning, ma dalla seconda volta in poi, può essere ritirato il pass, e quindi si è impossibilitati ad andare al lavoro. 
Qui non si scherza per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, non fa nulla se puoi ritrovarti in giro per la città con uno che ha legalmente una pistola in tasca...

mercoledì 22 febbraio 2012

Guidare negli USA

Subito la sera che sono arrivato ho noleggiato una macchina da usare qui.
Ho parecchia strada ad arrivare al lavoro, circa 40 miglia, e quindi sono costretto a muovermi in automobile.
M'hanno noleggiato una Nissan Altima color bordeaux, e con solo 9000 miglia di vita, quindi nuova.
Non sarà così quando la restituirò, visto che in 2 settimane e mezzo gli ho già fatto fare quasi 1500 miglia.
Il problema è che anche non volendo usar la macchina è impossibile, se voglio andare in città e percorrere le 4/5 miglia che dividono l'hotel dove abito dal centro, non c'è un percorso pedonale, e non c'è il marciapiedi a fianco della strada, quindi le probabilità di essere investito sono alte.
Agli americani andare a piedi non piace per nulla, anzi credo proprio che a loro non piaccia fare attività fisica e quindi di muoversi a piedi o in bicicletta non gli passa nemmeno per la testa.
In più di due settimane non ho visto una persona andare in bicicletta...
All'opposto della in Scandinavia, dove, nonostante il clima freddo non molto amichevole, si può vivere tranquillamente senza automobile, e dove la maggior parte delle persone usa la bicicletta, se non normalmente, almeno saltuariamente.
Gli americani poi, hanno delle usanze alla guida che i primi giorni ti lasciano spiazzato, il sorpasso è permesso a destra e a sinistra, uno sceglie la propria corsia e indipendentemente dalla velocità delle macchine che si trova a fianco, lui procede alla sua velocità.
Questo almeno i primi giorni, era molto pericoloso per me, perchè non pensandoci, rischiavo di spostarmi su una corsia di destra, senza pensare che potesse arrivare qualcuno ad alta velocità.
Poi qui non esistono rotatorie, almeno qui in Alabama non ne ho ancora viste, e se ci sono non sono diffuse come in Italia o in generale in Europa; qui ci sono gli incroci a 4 vie, dove il primo che arriva ha la precedenza sugli altri, ma dove anche quando non c'è nessuno in strada ci si deve fermare anche per un secondo allo stop. E poi sono appassionati dei semafori, ce ne sono ovunque, messi, non come siamo abituati noi a fianco dello stop dove ci si deve fermare, ma appesi dall'altra parte rispetto all'incrocio. Ah se si è fermi, ma si vuole andare a destra, è consentito passare con il rosso, dando la precedenza a chi arriva dall'altra direzione.
Poi non so, ma sembra che una delle passioni degli americani è trainare, quasi tutte le automobili hanno il gancio di traino, e si vede gente che traina di tutto, a volte anche senza curarsi troppo di fissare il carico.
Le automobili sono per la maggior parte con cambio automatico, hanno motori con cilindrate abbastanza alte e sono in media più grandi delle nostre, ma di qualità molto più scadente, a volte penso che la mia vecchia Punto sia messa parecchio meglio di parecchie macchine che circolano tranquillamente qui.
La benzina costa poco, ma le macchine consumano molto, quindi alla fine la differenza non si nota molto, un gallone di benzina costa 3,5$, quindi circa 0,80€ al litro, ma se pensiamo che la macchina che uso fa circa i 10 km con un litro di benzina, ecco che buona parte del risparmio viene polverizzato dai grandi motori in uso.
Ecco forse perchè le case automobilistiche europee o asiatiche sono così attratte dal mercato statunitense, con i consumi ridotti che hanno le nostre automobili rispetto a quelle in circolazione qui ora, potrebbero ammazzare la concorrenza, senza molti sforzi, peccato per le misure, non so, ma un americano non ce lo vedo su una 500, nonostante ora ci una pubblicità della 500 Abart abbastanza martellante nella TV (la pubblicità è addirittura in italiano, ma l'attrice dovrebbe essere sudamericana)


martedì 14 febbraio 2012

New Orleans e il carnevale

Fino a un paio di settimane fa manco sapevo di quanto era festeggiato il carnevale da queste parti, pensavo fosse una cosa cattolica, quindi legata ai paesi del sud Europa, e il Brasile.
Invece anche nel sud degli Stati Uniti il carnevale è molto festeggiato, viene chiamato Mardi Grass, dal francese, e anche se un po' diverso dal nostro, è comunque folcloristico.
Ieri mattina quindi ho approfittato della domenica per andare a New Orleans, che dista da Mobile, circa 2,5 ore in macchina.
Ho puntato la sveglia presto, ma è stata la prima mattina che son riuscito a dormire tranquillamente, ormai il fuso è totalmente assorbito, e visto il sonno che avevo ho posticipato un po' la partenza per rimanere un po' di più a letto.
Da Mobile a New Orleans, si devono attraversare ben 3 stati, partenza dall'Alabama, breve passaggio in Mississipi per arrivare in Luisiana. 2,5 ore in macchina sulle strade americane sono lunghe, autostrade a 3 corsie, dove tutti sorpassano tutti indipendentemente se a destra o a sinistra, ma specialmente quando si passano sulle lagune o sui fiumi, ci sono ponti spettacolari, lunghi anche delle miglia.
A New Orleans ho fatto un giro sulle rive del Mississipi, dove si può fare la gita con il famoso battello con la ruota, faceva troppo freddo ieri per questa gita, e sicuramente ci tornerò magari già a marzo, quando il clima sarà già molto caldo, per farla.
La città è per gli americani, un po' come Las Vegas, dove il divertimento è la parola d'ordine. Le vie principali sono due, entrambe nel quartiere francese, la Royal Street, via abbastanza elegante, con negozi di quadri o di oggetti d'antiquariato, e la molto più casinare Bourbon Street, piena di locali da dove viene sparata musica a tutte le ore.
New Orleans e la musica sono un binomio inscindibile, infatti è la città di Luis Armostrong ed è la città dove è nato il Jazz.
Nel pomeriggio è iniziata la parata del carnevale, ci sono moltissime scuole della Luisiana o di altri stati, che sfilano per le vie del centro, ogni scuola ha una banda e delle ragazze che ballano.
Tra una scuola e un altra sfilano dei carri, da dove viene lanciato un po' di tutto, dalle collane che sono il simbolo del carnevale, a caramelle e piccoli peluches.
Oggi al lavoro ho detto agli americani che sono andato a New Orleans, tutti mi hanno detto di tornarci quando non ci sarà il carnevale, perchè riuscirò a godermi meglio la città, vedrò di ritornarci. :)

venerdì 10 febbraio 2012

Welcome in USA

Finalmente riesco a trovare il tempo per scrivere un post.
Son partito domenica mattina alle 4, sotto una bufera di neve, dopo un viaggio abbastanza lungo (22 ore contando gli scali) sono arrivato a Mobile, dove il mio capo mi stava aspettando all'aeroporto, e dopo aver noleggiato la macchina siamo andati in hotel.
Ero cotto e sono andato diretto a letto, erano le 8 di sera qui, ma le 3 di notte in Italia, quindi ero in piedi da 24 ore...
Non ho trovato il tempo per aggiornare il blog in questi giorni, perchè dopo il lavoro, andavo a cena, e quando tornavo andavo dritto a letto, ora invece ho smaltito abbastanza bene il fuso (7 ore di differenza non sono poche, è la prima volta che provo).
Cosa mi ha colpito a priva vista degli USA? Come ci si immagina, tutto è grande, dalle macchine che girano, alle persone, alle strade, tutto...
Qui il più magro è grasso e la cosa più magra da mangiare equivale a una cosa grassa della cucina italiana...
Per il resto va tutto abbastanza bene, non ho ancora avuto tempo di andare in giro, ma lo farò nel weekend, dove penso che andrò a New Orleans visto che ci sono già i festeggiamenti per il carnevale.
Per la cronaca, ho lasciato l'Italia e l'Europa sotto una montagna di neve, mentre qui esco solo con la felpa e nel pomeriggio a volte da fastidio, visto i 25° che ci sono quando esce il sole... :)

sabato 4 febbraio 2012

Goodbye Italy

La valigia è fatta, alle 4 stanotte inizierò il viaggio per arrivare negli USA, Verona - Monaco di Baviera, Mocano - Charlotte, e infine un volo interno da Charlotte a Mobile, viaggio lungo, in totale 22 ore considerando gli scali, e che farò da solo, perchè infatti il mio capo mi aspetta già la...
Rispetto a quando sono andato in Svezia stavolta nella valigia ho messo vestiti leggeri, e devo dire che da quel punto di vista non mi dispiace partire dall'Italia racchiusa nella morsa del freddo e arrivare dove ci sono circa 20° e dove tra un mesetto potrò, spero, andare sulle spiagge della Florida che distano a solo 30 minuti di macchina da dove sarò...
Come mi sento? Da una parte ho veramente voglia di iniziare questa nuova avventura, dall'altra ho parecchio paura... Ma non fasciamoci la testa prima di sbatterla, sarà in America, e sarà sicuramente in esperienza super positiva...
Ci aggiorniamo in USA! :)

giovedì 2 febbraio 2012

Da Montagnana a Mobile

Da Montagnana a Mobile il passo è breve, più o meno...
Cosa significa?
Montagnana è un paesino in provincia di Padova, al confine con la provincia di Verona, dove avevo fatto la mia prima trasferta di lavoro, in modo abbastanza autonomo.
Era un magazzino di capi d'abbigliamento automatizzato, ed ero rimasto in questo paese per un mese, partendo al lunedì e tornando al venerdì sera...
Era il 2007, ed era inverno, la compagna di quel mese, fu la nebbia, e non me ne voglia se c'è qualcuno di quelle zone che legge il blog, ma non c'era nulla da fare, un paio di ristoranti, e un paio di hotel, nemmeno molto belli.
Tra due giorni si parte per un'altra trasferta, Mobile, in Alabama, è inverno, ma dovrebbe fare abbastanza caldo, la città dovrebbe essere un po' meglio di Montagnana, ma anche lo stile di come si lavora nelle due differenti aziende, è totalmente diverso... Da quello che sembra (almeno prima della partenza), non vieni abbandonato, e i sacrifici che fai, vengono ripagati...
Tra queste due trasferte ce ne sono state altre e di ognuna ho un preciso ricordo, ad Al Cairo (un caldo terribile, e l'inizio del ramadan in un Paese mussulmano), ad Jekaterinburg in Russia (indimenticabile il freddo e le condizioni del bagno della fabbrica dove lavoravo), alla Ferrari a Maranello (mille ore fatte, anche il sabato e la domenica, senza avere un ora di traordinario pagato, ma la soddisfazione di quando vedo per strada la Ferrari California, di aver contribuito, forse anche solo minimamente, alla sua realizzazione), a Gandino, un paese sulle montagne Bergamasche (anche qui mille ore non pagate, e un infortunio, con visita in ospedale, tanta paura, ma per fortuna nulla di grave).
Se riguardo indietro, vedo molte belle esperienze, ma alcune giornate sono state davvero stressanti, ma tutto quello che ho fatto mi ha permesso di fare quello che sto facendo ora, partire per gli USA tra 3 giorni...

martedì 31 gennaio 2012

ESTA

In questi giorni sto finendo di sbrigare le pratiche burocratiche per poter entrare negli Stati Uniti e devo dire che per un cittadino della Comunità Europea negli ultimi anni è diventato molto più facile da un punto di vista burocratico recarsi negli USA.
Da alcuni anni infatti, non è più necessario richiedere il visto ma basta l'ESTA (Electronic System for Travel Authorization), un documento che vale 2 anni dal momento della richiesta e può essere usato per permanenze inferiori a 90 giorni.
Si richiede in internet, in 10 minuti inserendo i soliti dati richiesti in questi casi (numero di passaporto, data di scadenza, data di nascita, luogo di residenza) e in più si deve indicare con quale compagnia area si arriverà negli USA, su quale volo e cosa importante, dove si alloggerà, questo significa che uno deve avere un hotel prenotato o qualcuno che lo ospita, già al momento di richiedere questo documento.
Se non si soddisfa una delle condizioni che permettono di ottenere l'ESTA si può comunque richiedere il normale visto, con tempi burocratici un po' più lunghi.
Cercando in internet si trovano molti siti internet che propongono l'ESTA (cercando in google esta usa i primi risultati sono tutti siti internet privati) ad un costo parecchio elevato, anche 50€, mentre sul sito ufficiale del governo americano il costo del documento è 14$.
Il sito ufficiale è: https://esta.cbp.dhs.gov/esta/ e anche se viene suggerito di richiederlo almeno 72 ore prima del viaggio, in pochi secondi il documento viene rilasciato ed è possibile stamparlo.
Ora ho tutto pronto, domenica si parte...

mercoledì 25 gennaio 2012

Sweet home Alabama 2

Tra poco ci siamo, 10 giorni e si parte e a tutti quelli a cui dico che andrò in Alabama, mi intonano la canzone Sweet home Alabama canzone abbastanza famosa (almeno nel ritornello) e che è stata inserita in moti film da Forrest Gump a Radiofreccia, quindi ho deciso che in questo post scriverò solo il testo di questa canzone e pubblicherò un video preso da Youtube:






Testo Sweet Home Alabama

(Lynyrd Skynyrd)

Big wheels keep on turning 
Carry me home to see my kin 
Singing songs about the Southland 
I miss Alabamy once again 
And I think it's a sin, yes

Well I heard mister Young sing about her 
Well, I heard ole Neil put her down 
Well, I hope Neil Young will remember 
A Southern man don't need him around anyhow

Sweet home Alabama 
Where the skies are so blue 
Sweet Home Alabama 
Lord, I'm coming home to you

In Birmingham they love the governor 
Now we all did what we could do 
Now Watergate does not bother me 
Does your conscience bother you? 
Tell the truth

Sweet home Alabama 
Where the skies are so blue 
Sweet Home Alabama 
Lord, I'm coming home to you 
Here I come Alabama

Now Muscle Shoals has got the Swampers 
And they've been known to pick a song or two 
Lord they get me off so much 
They pick me up when I'm feeling blue 
Now how about you?

Sweet home Alabama 
Where the skies are so blue 
Sweet Home Alabama 
Lord, I'm coming home to you

Sweet home Alabama 
Oh sweet home baby 
Where the skies are so blue 
And the governor's true 
Sweet Home Alabama 
Lordy 
Lord, I'm coming home to you 
Yea, yea