martedì 13 settembre 2011

L'ASL

Forse sono diventato iper sensibile a certe cose, forse prima non facevo caso a tutto, o se lo notavo non pensavo che fosse strano, ma da quando sono tornato, è molto più facile per me perdere la calma in una situazione che invece in Italia è normale.
Racconto tutta la storia. Stamattina sono a casa, un mio zio mi telefona e mi chiede se posso andare all'ufficio ASL della zona per chiedere l'esenzione sanitaria per mia nonna, lui è già la ma c'è molta gente in attesa e ha un appuntamento poco dopo, quindi mi chiede se posso arrivar la e prendere il suo posto.
Nessun problema, ho almeno qualcosa da fare per riempire la mattinata.
Quando arrivo la, mio zio mi consegna i documenti, mi spiega dove devo andare e cosa devo fare, e mi da due numeri d'attesa, perchè devo ritirare un modulo da un ufficio, uscire, compilarlo e consegnarlo in un altro ufficio, quindi due code e due numerini.
Qui inizia il casino, fuori dal primo ufficio, c'è un monitor con il numero 49, io ho il numero 07, ma scopro, che il monitor non funziona e che c'è da chiedere a che numero sono arrivati, altra sorpresa ci sono solo numeri dispari, i pari entrano in un altro ufficio...
Dopo aver capito questo sistema contorto, è il mio turno, l'impiegata apre la porta e alla mia domanda se è il turno del numero 7, mi risponde sgarbatamente che lei non lo sa, e dobbiamo saperlo noi che entriamo di chi è il turno.
E' la stessa impiegata con cui ho già avuto a che fare a gennaio quando ero tornato per Natale ed ero andato ad informarmi per la mia tessera sanitaria in scadenza, qui potete leggere com'era andata a finire.
Entro, consegno i documenti e gli dico che devo richiedere un certificato di esenzione per una persone con più di 65 anni, mi consegna un modulo e mi dice di uscire, compilarlo e poi riportarglielo. Scopro così che il numero per la coda all'altro ufficio non mi serve, ma devo prendere un altro numero "dispari", e riconsegnare il modulo allo stesso ufficio, ma se "so scrivere veloce" (così mi ha detto) posso compilare il modulo direttamente in ufficio.
Mentre inizio a scrivere i dati che mi vengono chiesti, inizia a chiedermi perchè ho il numero dell'altro ufficio, perchè ho preso due numero e non solo uno (come se li pagasse questi benedetti numeri) e che non è possibile compilare il modulo li perchè fuori c'è pieno di gente e c'è, sue testuali parole, casotto.
Io mi limito a spiegare che sono arrivato da 10 minuti, per sostituire una persona che era in coda ma che aveva un impegno e a dire che c'è un po' di disorganizzazione ma continuo a compilare il modulo.
Arrivo a metà e mi ferma, forse è inutile continuare perchè la regione ha già avviato la pratica. Dopo un minuto, si accorge che non c'è nulla di avviato e mi mette ancora più fretta di finire.
Continuo e lei mi chiede chi è la persona che avrà esenzione, gli dico che è mia nonna, e lei mi dice che non è possibile, io non posso compilare il modulo, perchè deve firmarlo il diretto interessato, ma posso firmare a nome di mia nonna e lei farà finta di non vedere. Ma quando mi ha chiesto se l'esenzione era per una persona over 65 anni e io gli ho risposto di si, non avrà pensato che non ero io??? Dimostro 37 anni in più di quelli che ho???
Finisco di inserire quei 4 dati che mi chiedono e gli consegno il modulo appoggiandolo sul bordo della stampante... Ohhh l'avessi mai fatto, mi fa notare che la stampante è in funzione e che se la blocco poi è un casino. Oh my god! Ho appoggiato il modulo sulla parte della stampante che non ha nulla a che vedere con i fogli in stampa, impossibile che blocchi qualcosa.
Gli rispondo che ho solo appoggiato i fogli, e che non si bloccherà la stampante.
Mi consegna il documento firmato, e prima di uscire gli dico una cosa che fino ad un anno fa non gli avrei detto, un anno fa me la sarei tenuta per me, ma stavolta non riesco, le parole corrono dal cervello alla bocca ad una velocità talmente elevata che manco mi accorgo, gli dico che se fosse più gentile e più calma forse lavorerebbe meglio.
Esco senza aspettare la risposta...
Succede anche in Svezia che la burocrazia ti faccia impazzire ma la maleducazione credo che sia maggiore qui. Tutti sono sempre arrabbiati, l'impiegata è la per fare un servizio pubblico, potrebbe veramente essere più gentile, ne guadagnerebbe lei in salute e le persone che devono chiedere qualcosa sarebbero più felici e meno stressati...

1 commento:

Lil_Eveline ha detto...

Qui a Napoli, stessa scena, stesso servizio, stesso trattamento. Il mio fidanzato, andato all'asl al posto del nonno 92enne, è stato costretto ad uscire e rifarsi la fila. Non è certo tornato a casa a far firmare i moduli al nonno, ma si è nascosto in macchina per sicurezza...
Che dire? Un po' mi consolo all'idea che certe cose capitino anche al nord (mal comune, mezzo gaudio), un po' mi ripeto che devo assolutamente sbrigarmi ad andarmene via da questo paese, prima di rimetterci la salute mentale.
Bentornato in Italia. :)
Paola