martedì 27 dicembre 2011

Paris, j'arrive

Dopo il Natale passato un po' come da tradizione in famiglia e con gli amici di sempre, domani parto e andrò a Parigi a festeggiare il capodanno, con gli amici "svedesi".
Saremo in 9 in totale, ospiti di 2 amici, e passeremo 5 giorni in un appartamento da 35 metri quadri...
Io mi sono organizzato con un materasso gonfiabile per non rompermi la schiena dormendo in terra tutte queste notti.
Visti i costi del viaggio diretto da Milano a Parigi, e visto anche il costo di Ryanair, alla fine ho optato per un viaggio con scalo, così domani mattina partenza da Milano per Dussendorf, e dopo un attesa di qualche ora in Germania, il volo per Parigi.
Visto il viaggio lungo, arriverò a Parigi un giorno prima rispetto al giorno ufficiale arriveranno tutti.
Buon 2012 a tutti! :)

domenica 25 dicembre 2011

Natale 2011

Buon Natale a tutti, God Jul... ore 17... un buon orario per finire il pranzo di Natale :).


mercoledì 21 dicembre 2011

Alitalia...

Ho aspettato qualche giorno per scrivere un post su Alitalia, in modo da sbollire un po' la rabbia...
Alitalia, la nostra compagni di bandiera...
Chi ama l'Italia, vola Alitalia, diceva qualcuno durante l'ultima campagna elettorale, hanno fatto di tutto per sarvarla, pur non venderla ai "nemici" francesi; non si può, un Paese come l'Italia non può permettersi di non avere una compagnia di bandiera...
Com'è andata 3 anni fa lo sanno tutti, quindi racconterò solo la giornata che m'è capitata alla fine della scorsa settimana...
Come ho scritto nello scorso post, ero a Cagliari per lavoro, all'andata tutto bene, ho volato con Ryanair, da Bergamo a Cagliari, volo in orario, con tutti i non confort che Ryanair offre, ma essendo una lowcost, e per 1h30m di viaggio va benissimo.
Avevo già in tasca anche il biglietto di ritorno con Ryanair, con check in già fatto, per giovedì sera, ma a causa di problemi relativi al lavoro sia io che il mio collega abbiam dovuto fermarci in Sardegna un giorno in più, e qui iniziano i casini.
Dall'ufficio ci cercano un biglietto per rientrare il venerdì sera, il volo Ryanair è pieno, quindi si deve tornare con Alitalia, facendo scalo a Roma.
Ci rechiamo in aeroporto, e mentre facciamo il check in, ci viene data la carta d'imbarco solo per il volo Cagliari - Roma, quando chiedo al signore al banco, dice che dal numero di prenotazione che gli abbiamo dato, vede solo il volo fino a Roma, quindi dovrò ritirare il bagaglio a Fiumicino, e rifare il check in per poi proseguire con il volo per Bergamo.
Sia a me che al mio collega, viene il dubbio che il capo abbia sbagliato a prenotarci il volo, quindi chiamiamo in ufficio e lui invece ci conferma che la prenotazione è corretta, ma abbiamo solo 45minuti di tempo a Roma, e che quindi è meglio farsi fare la carta d'imbarco direttamente a Cagliari.
In biglietteria Alitalia infatti ci confermano questo, ci dicono di ritornare dal signore ai banchi del check in, e chiedere di avere anche la seconda carta d'imbarco, perchè la prenotazione è corretta...
Il tizio del check in però quando gli spieghiamo la situazione, inizia una polemica con noi, su cose di cui non abbiam colpa, dice che quindi lui non sa fare il suo lavoro, e che se il suo collega in biglietteria è più bravo, di far andar la lui... Non so, so che alla fine ha trovato la nostra prenotazione corretta, bastava solo cercare un po' meglio... Il problema è che il bagaglio è già partito sui nastri, con l'etichetta Roma, mentre lui ora ha stampato la nuova etichetta, mi dice che provvederà a recuperare la valigia, mentre io sto già pensando a fare la denuncia per bagaglio smarrito a Bergamo...
Questo è solo l'inizio, prima della partenza annunciano che il volo per Roma è in ritardo di 15 minuti, e con 45 minuti di tempo tra un volo e l'altro, significa quasi sicuramente coincidenza persa...
I minuti passano, l'imbarco che doveva avvenire alle 19, o 19:15 con i 15 minuti di ritardo, inizia dopo le 20, tutti quelli che chiedono informazioni, ricevono come risposta, che c'è brutto tempo, e quindi l'aereo non arriva...
Purtroppo le persone che sono al banco a rispondere alle mille domande che gli arrivano, sono solo pedine in balia della disorganizzazione della società per cui lavorano, credo che prendano l'indennità di insulto, un po' come chi maneggia soldi prende l'indennità di cassa per tutelarli in caso di errore nei conti...
Riusciamo a partire per Roma, ma ovviamente perdiamo la coincidenza, il volo successivo è il mattino dopo alle 9:30, quindi una volta atterrati vado al banco dell'assistenza clienti per avere un nuovo biglietto, e una sistemazione in un hotel, cosa che Alitalia deve garantire perchè ho perso la coincidenza per colpa loro.
Dopo una coda lunghissima, con solo 2 persone a cercare di smaltirla riesco ad ottenere un biglietto per il giorno dopo e una camera nell'hotel Airport Palace.
Dal nome uno pensa che sia un hotel vicino all'aeroporto, invece è un hotel a 15/20 minuti di autobus da Fiumicino, un hotel a 4 stelle, ma solo sulla carta, a malapena arriverà ad 1, dico solo che nella mia stanza mancava la tavoletta del water... c'era solo la base in ceramica... ma il prezzo per una singola è 125€ a notte...
Su tripadvisor si possono trovare un po' di commenti su questo bellissimo hotel...
Arrivo in hotel quasi a mezzanotte, mangio un piatto di pasta nel ristorante assieme a moltissime altre persone nella mia situazione e poi scappo a letto, al mattino dopo non voglio rischiare di perdere l'aereo e decido di prendere l'autobus per l'aeroporto alle 7, 2h30 minuti prima del volo.
Il volo Roma - Bergamo, sembra che sia in orario e tutto tranquillo, ma aspettiamo 1h30 minuti sull'aereo prima di partire, con annesso cambio di pista proprio quando sembra che sia il nostro turno per partire... Volo corto per fortuna, su un aereo vecchissimo e sporco...
Atterrati a Bergamo vado ad aspettare la valigia sicuro che non arriverà, invece qui mi sorprendono, esce dal nastro...
Alle 13:30 del sabato pomeriggio arrivo a casa... 22 ore dopo l'inizio del viaggio da Cagliari, se fossi tornato in traghetto ci avrei messo meno...
Questo post è lunghissimo, ho tagliato un po' di cose, e soprattutto i racconti di chi era con me in hotel a Roma, e che non era la prima volta che capitavano li...
Ora mi chiedo, che senso ha tenere una compagnia di bandiera in queste condizioni? Solo per la soddisfazione di volare su un aereo con la bandiera italiana? Sarò poco patriota, ma a me non interessa se ci trovo la bandiera italiana, francese o tedesca, l'importante è che il servizio sia decente...
Io spero di non volare mai più con loro, solo se sarò costretto a farlo, la settimana prossima a Parigi ci vado con altre compagnie, anche a costo di fare uno scalo, all'andata in Germania e il ritorno in Svizzera...

lunedì 19 dicembre 2011

Trasferta a Cagliari

Ci ho messo un po' a scrivere del mio weekend svedese, perchè la scorsa settimana sono andato a Cagliari per lavoro.
All'inizio dovevo starci solo da mercoledì mattina e rientrare giovedì sera, ma poi visto che i tempi si sono allungati, sono rimasto fino al venerdì, ma son arrivato a casa il sabato pomeriggio.
Ecco una cosa che non mi piace come viene gestito questo lavoro... si può dire all'italiana... parti per star via un giorno e poi vengono ne vengono aggiunti altri, il tutto perchè non viene pianificato o valutato correttamente quello che si deve andare a fare...
Tu vai e poi vedi...
Una cosa positiva c'è, non credevo alle mie orecchie quando il mio collega m'ha detto di segnare tutte le ore che ho fatto perchè ci vengono pagate anche le straordinarie (credo che sia la prima volta nella mia vita che un azienda me le paga), ore di viaggio incluse, quindi risulta che la settimana scorsa ho fatto ben 27 ore in più del dovuto... Mica male... :)
E poi anche i 18/20° che ho trovato in Sardegna, non è stato brutto lavorare con temperature primaverili, ora che qui nel nord Italia sembra arrivato il vero inverno con temperature ben sotto lo zero durante la sera/notte.
Son arrivato a casa il sabato anche se ho finito di lavorare il venerdì perchè ho avuto dei contrattempi con il volo... Alitalia è regina in questo...

domenica 18 dicembre 2011

Weekend a Kalmar

Finalmente riesco a trovare un po' di tempo per scrivere dei 4 giorni che ho passato a Kalmar la scorsa settimana.
Partenza nel cuore della notte, per arrivare in aeroporto e prendere il volo per Copenhagen all'alba in modo da arrivare a Kalmar all'ora di pranzo.
Avevo poco tempo dall'arrivo dell'aereo e la partenza del treno che mi avrebbe portato dalla capitale danese in Svezia, ma conoscendo la precisione scandinava ero abbastanza tranquillo, e così è stato.
Arrivato a Kalmar, c'era un mio ex collega che mi stava aspettando in stazione, mi ha fatto piacere che mi abbia proposto di venire a prendermi e portarmi a visitare gli altri ex colleghi, con i quali ho chiacchierato parecchio e mangiato le prelibatezze che anche la Svezia propone per il periodo natalizio.
Pensavo che il mio svedese fosse peggiorato parecchio, invece riuscivo a comunicare abbastanza bene, ricevendo anche i complimenti da una mia ex insegnante incontrata a scuola, dove sono andato il venerdì mattina per chiedere un po' di informazioni.
Tra le informazioni che volevo chiedere è che vorrei tornare in Svezia e continuare a studiare svedese presso il Komvux, la scuola per adulti, e alla quale posso accedere perchè ho finito l'SFI ad agosto, il giorno prima di finire il mio progetto SVE.
Purtroppo ci sono un po' di problemi burocratici, per studiare al Komvux devi essere residente nel comune dove vuoi studiare, mentre io non ho un indirizzo in Svezia adesso, e per ottenere l'assegno che danno agli studenti, si deve avere un lavoro (anche part-time) o aver lavorato in Svezia per almeno 2 anni (e quindi aver pagato le tasse), oppure vivere con una persona che lavora.
Comunque essendo Kalmar un città abbastanza piccola, non ci sono problemi di iscrizione, quando mi trasferirò, m'hanno detto di passare da loro, che normalmente le classi non sono piene, e quindi posto c'è sempre.
Dopo essere uscito dalla scuola, sono andato ad un appuntamento presso l'Arbetsförmedlingen, il centro per l'impiego svedese. Li ho spiegato la mia situazione, e cosa ho in progetto di fare, ho lasciato il mio cv e altri documenti, in modo che possano aiutarmi e candidarmi ad alcune posizioni aperte in questo periodo, non solo a Kalmar, ma in tutto il sud della Svezia.
Il weekend è stata anche l'occasione per incontrare amici che avevo salutato ad agosto, mi ha fatto molto molto piacere e mi è piaciuto molto passeggiare per le vie della città che è stata la mia città per 12 mesi.
Ero ospite di un amica spagnola che studia a Kalmar, e che mi ha fatto sentire come se fossi a casa mia.
Ovviamente la città sembrava molto più vuota, un po' perchè molte persone che erano con me lo scorso anno, sono tornate nei loro rispettivi Paesi, e un po' perchè l'inverno svedese è parecchio buio, e in un anno come questo dove la neve sembra farsi desiderare anche in Scandinavia, l'atmosfera sembra ancora più scura.
Detto questo però, la Svezia ha sempre il suo fascino, il weekend è volato, ma sono sempre più convinto di trasfermi, devo solo avere un po' di pazienza, e poi ci tornerò. :)

mercoledì 7 dicembre 2011

Vacanza svedese

La borsa con torroni e panettoni è pronta... Domani si parte per circa 4 giorni a Kalmar.
Ho voglia d'andarci, rincontrare amici e colleghi, e respirare un po' di aria svedese :).
Le previsioni mettono neve... Lo scorso anno ce n'era già parecchia in questo periodo, quindi non è strano se domani troverò le strade imbiancate ad accogliermi.
I prossimi giorni mi serviranno per capire meglio cosa farò a gennaio.. Per questo vi terrò aggiornati...
A presto :)

mercoledì 30 novembre 2011

Dicembre itinerante

Finalmente novembre è finito, il mese più inutile dell'anno, piovoso (anche se quest'anno è stato più nebbioso che piovoso), buio e noioso.
Da domani le città inizieranno a illuminarsi con le luci di Natale, che renderanno l'atmosfera meno buia, nonostante le giornate si accorcino ancor di più.
Per me inizierà un mese che mi porterà parecchio in viaggio.
Si inizia giovedì prossimo, quando approfittando del ponte dell'immacolata, volerò a Kalmar, una toccata e fuga, ma che mi permetterà di incontrare parecchi amici, e avere un po' di appuntamenti con il centro dell'impiego, la scuola per adulti ecc... E' un viaggio in cui parto pieno di aspettatavi, vediamo come tornerò...
Tornerò domenica, giusto in tempo per cambiare la borsa e volare in Sardegna il mercoledì, un paio di giorni, con il lavoro, per fare un intervento all'acquedotto di Cagliari.
Tornato nel continente, mi aspetta una settimana a casa aspettando Natale, e poi il 28 volare a Parigi per festeggiare il capodanno con parecchi dei volontari che erano con me in Svezia.
Lo spirito SVE è anche questo, valigia in mano e pronto a viaggiare sempre :)

domenica 27 novembre 2011

Imprigionati in casa

Oggi sono uscito a piedi tra lo stupore in casa.
Ma come, esci a piedi con il freddo che fa? E poi tutta questa nebbia...
Per la nebbia è vero, sono parecchi giorni che non ci da tregua, ma il freddo??? 7/8 gradi..
E poi, non dovevo fare chissà quanti km, ma qualche centinaia di metri per arrivare al bar e incontrare gli amici...
Il titolo del post però è dovuto ad un altra cosa, proprio mentre camminavo mi sono accorto che quasi tutte le case hanno le inferriate alle finestre, chi solo al piano terra, chi a tutte le finestre, chi anche alle porte.
Non avevo mai notato questa cosa, forse perchè uscendo quasi sempre in macchina la cosa non si nota.
Ora non mi ricordo se anche in Svezia era così, il mio appartamento non le aveva, ma non fa testo visto che ero al terzo piano di un condominio, ma camminando per le vie della città non mi ricordo di averle viste.
Qui sembra quasi che per proteggersi uno debba rinchiudersi in casa, invece di arrestare i ladri, ci hanno obbligato a essere imprigionati, non in una cella di una prigione, ma in una casa, chiusa con porte blindate e sbarre alle finestre...

venerdì 18 novembre 2011

Blog scandinavi

Prendo spunto per scrivere questo post, da un altro post letto su questo blog: http://suomitaly.blogspot.com/.
Il post serve per raccogliere i blog di italiani che vivono in Scandinavia, così che chi è interessato più partire da questo elenco e attingere parecchie informazioni e contatti.

Danimarca
FREEAnt: uno scarrafone in Danimarca.
LA FUGA DEI CERVELLI...(QUALI?): 1 anno dopo, è cambiato qualcosa?
Pedalando a Copenhagen
Throwing my arms around Denmark
Una romana in Danimarca
Finlandia
Finniland: vita al nord ... condita
Fuga verso Helsinki: diario di una ricercatrice italiana.
kiiTos Väno
Il nostro nord del mondo
Il Viaggiatore Curioso
Liriche Scandinave in Italiano: traduzione di liriche scandinave in italiano e ricerca di altri siti contenenti simili traduzioni
Ruggi a Turku: fare faville in Finlandia
Snippets of Suomi: pensieri, parole, opere e omissioni di un italiano ad Helsinki
Suom(I)taly stories: appunti semiseri dagli estremi del vecchio continente.
Vita Finlandese
Islanda
Islanda Oggi: il blog islandese in italiano.
Norvegia
Cosa ci fa un italiano in Norvegia …e poi in Canada
: due anni e mezzo in Norvegia, poi via verso il Canada. E poi?
Cosa fare a Bergen quando sei morto
Il blog di Yuri: corrispondenze da Oslo e dintorni.
Ele in Norway
Leve i Norge: cronaca delle avventure in Norvegia.
Som en lang reise: blog di un ragazzo da Alta, Finnmark, Norvegia
Svezia
63°49'LatitudineNord: cronache semiserie dall'Ultima Thule.
Anna e Dennis in Svezia
Balorso
Boffardi2.0
Cloudberry cream: la Svezia vista da dentro.
Cronache dalla Svezia
Cronache svedesi: il blog di Fiammetta in Svezia
Cuore di seppia
Cucina svedese per italiani
Da Kalmar con furore
Dalla Svezia coi pinguini: lo Småland visto con gli occhi di un terrone
Dalla Toscana in Svezia con un cuore ungherese: alla ricerca della propria identità tra tre paesi e quattro lingue.
Diario di un esule in Svezia: impara la tua direzione, da gente che non ti somiglia.
Diario di un papà in congedo parentale
don't look now
Fa' racconta
Faccio l'accento svedese
Franco: dalla Svezia con amore...
Gatto solitario: Avventure, amori, delusioni, parole ed immagini di un giovane ricercatore.
Genovesi verso Nord
Helt enkelt Antonella
Hyperborea
Il viaggio, vandringen, the journey
: una vita fatta di piccole cose.
In Svezia sotto un ponte: le vicissitudini della permanenza svedese.
Italia vs Svezia: pensieri personali di questi due paesi amati ed odiati da sempre.
Krallo's: sogni e speranze, attimi di tristezza e di gioia, sconforto ed esaltazione di un Napoletano che cerca di emergere dalla spazzatura per volare a Stoccolma.
La renna in cucina: armeggiando in cucina, girando per ristoranti, stappando vini.
Liv i Stockholm: per ora sono qui. Poi si vedrà...
Miagolii di un gatto solitario in Svezia
My Thoughts: the hard life of an ecologist… in Sweden!
Nel Niflheimr: le vicende di ventopiumoso e gleneirien, gli amici di Yggdrasill.
Non è un paese per Vixani: un blog in cui si parla di cibo che si trova nei supermercati, nei ristoranti e nelle caffetterie svedesi
One way to Sweden - Il blog di due italiani in Svezia: l'avventura in Svezia (e non solo) di un meteorologo e un medico, inguaribili sognatori decisi a seguire sempre le proprie passioni.
Piccoli Vichinghi: una famiglia alla scoperta della Svezia
Racconti e pensieri da Svezia e dintorni: in Svezia integrato e disintegrato. Espressioni della mia vita quotidiana, tra la cura dei figli, la nostalgia di casa, l'alimentazione e le stranezze di questa nuova cultura e di quella vecchia.
Rinascita al Nord: perché l'erba del vicino è verdissima.
Saga di un mondo irreale:avventure di due umani e quattro animali verso il freddo e selvaggio Nord.
SKÅNE, SCANIA (SVERIGE, SVEZIA): un blog dedicato alla Toscana del Nord!
Stoccolmatto
Svedese per italiani: lingua, cultura, annotazioni.
Svenska Stories: perché un'italiana decide di imparare lo svedese.
Sverige Cykel
Ugoinlapponia: sei mesi di vita in Lapponia.
Un Italiano a Stoccolma
Un Italiano in Svezia: le avventure di un emigrato.
Utanpersiska: dall'Italia alla Svezia. Epopea di un ribaltamento culturale.
Vivere in Svezia

Spero che a qualcuno venga utile questo post :)

martedì 15 novembre 2011

Lavoro italiano

Cosa sto facendo da quando sono tornato in Italia?
Sono 2 mesi e mezzo che son tornato a casa, e dopo i primi giorni in cui ero totalmente spaesato, ho iniziato a guardarmi attorno e fare nuovi progetti.
Diciamo che sono stato abbastanza fortunato, in questo periodo dove trovare un lavoro è abbastanza difficile, ho spedito 2 curriculum a due aziende bresciane, e a fine settembre ho fatto un colloquio con una di esse, un azienda che sviluppa software per l'automazione industriale, e dove ho iniziato a lavorare ad ottobre, appena tornato dal viaggio a Torre del Greco.
Contratto a tempo determinato, ma in questo periodo è quasi strano non rimanere disoccupato a lungo, forse con una laurea in ingegneria nella zona milanese-bresciana, un po' di lavoro si trova ancora.
Il lavoro che sto svolgendo l'ho già fatto 2 anni in un altra azienda, una paio d'anni prima di partire per Kalmar.
Qui si fa software per un unica tipologia di aziende, acciaierie, e in questi anni non ha risentito della crisi, perche lavora principalmente con clienti stranieri, negli ultimi tempi soprattutto con Paesi in espansione dal punto di vista economico.
In cosa consiste il lavoro? Sviluppare in sede il software, fare tutte le prove di collaudo che si riescono a fare in ufficio, e poi andare direttamente sull'impianto e mettere in funzione il tutto.
Lavoro interessante? Si, per moltissimi si, cosa mi aspetta per il futuro? Mille progetti in testa.. :o)

martedì 8 novembre 2011

Perchè si, perchè no?

Prendo spunto per scrivere questo post dalle discussioni nate in commento al post precedente.
Precisiamo che la Svezia non è l'Eldorado, non lo è l'estero in generale, e allora perchè moltissimi stanno emigrando?
Ci sono centinaia di esperti che analizzano il fenomeno della nuova emigrazione, io non sono sicuramente uno di questi, ma è facile dire che i giovani se ne vanno all'estero per svariati motivi, non siamo tutti cervelli in fuga, c'è chi parte perchè qui non trova un lavoro, chi perchè non vede un futuro roseo per l'Italia, chi perchè vivere all'estero fa figo, diciamolo...
Tutte queste motivazioni sono rispettabilissime.
La Svezia non è il Paese dei balocchi, fa un freddo boia, parlano e mangiano malissimo, ma allora chi me lo fa fare di ripartire? Mi spinge a ripartire il fatto che l'anno svedese è stata una bellissima esperienza per me, che non ritengo finita e che quindi non voglio rimanere con l'amaro in bocca e dire magari in futuro, perchè quella volta non ci ho provato?
Chi torna dopo un esperienza all'estero, o apprezza ancora di più quello che ritrova al suo Paese d'origine, oppure si accorge che gli piace di più starsene fuori, almeno per adesso, poi in futuro si vedrà, chi l'avrebbe mai detto il giorno della mia laurea 4 anni fa e con già un lavoro, che andassi a vivere all'estero? L'importante è avere sempre dei progetti.
Dire che la Svezia è bella non ha senso, lo è per me, altri preferiscono l'Italia o altri posti, è una cosa soggettiva, un po' come si guarda un film o si legge un libro, quando due persone leggono lo stesso libro, per uno può sembrare un libro da far merigare il Nobel per la letteratura all'autore, l'altro non riesce riesce nemmeno a finirlo perchè non gli piace, e la stessa cosa succede quando uno va a vivere in Svezia (o chissà dove), c'è chi come me non vede l'ora di ritornarci e chi scappa a casa perchè non riesce ad ambientarsi.
Tutte le altre cose sono chiacchiere che mettono un po' di pepe alle conversazioni, dire che se gli svedesi vivessero in Italia si comporterebbero come noi, o in modo peggiore, dire che l'Italia è più ricca perchè ha uno dei PIL maggiori al mondo, o è più bella perchè ha più monumenti, lasciano il tempo che trovano.
Uno può star bene ovunque, Italia o Svezia che sia...

giovedì 3 novembre 2011

And the winner is... PARIS

Finalmente, dopo più di due mesi di discussioni, di idee, di sondaggi andati a vuoto, si è deciso dove andrò con gli altri volontari che erano a Kalmar con me a festeggiare il Capodanno.
Le discussioni erano già iniziate l'ultimo periodo in Svezia, anzi veramente all'inizio si voleva andare a festeggiare sotto la porta di Brandeburgo a Berlino, ma poi sono nati un po' di problemi.
Alcuni non volevano andare nella capitare tedesca, perchè c'erano già stati, altri volevano andare solo li, quindi la decisione è stata presa con un sondaggio fatto con il sito www.doodle.com.
Nel primo, fatto a settembre, ognuno poteva votare e aggiungere altre mete, così che eravamo arrivati a tantissime possibili città, così che eravamo arrivati a tantissime possibili opzioni, da Berlino a Barcellona, da Londra a Parigi, passando da Belgrado e Roma.
Un bel casino, alla fine la settimana scorsa si è deciso di fare un nuovo sondaggio in cui si votava in modo anonimo, e in cui si poteva scegliere solo tra 4 mete, Parigi, Berlino, Budapest e Amsterdam, accordandoci prima che qualsiasi fosse stato l'esito della votazione, tutti ci saremmo adeguati.
Quindi trascorreremo alcuni giorni tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio nella capitale francese, rincontrerò gli amici "svedesi" e non avremo nemmeno bisogno di un ostello, saremo ospiti di Ninon una ragazza francese che era con noi in Svezia e che ora si è trasferita a studiare proprio a Parigi. :)

sabato 29 ottobre 2011

Ancora sul giornale

Dopo l'articolo con la mia intervista uscito a gennaio sul "Giornale di Brescia"al quale avevo scritto un post qui, l'intervista uscita sulla newsletter del Politecnico di Milano, ecco un altra breve intervista sulla mia esperienza svedese, uscita ieri sul "La cronaca di Mantova".


Nell'articolo vengono riportate le esperienze di 3 volontari, io che dall'Italia sono andato per un anno in Svezia e altri due ragazzi che dalla Spagna e dal Portogallo hanno deciso di fare il loro progetto nel mantovano.
L'immagine è un po' piccola quindi riporto qui l'intervista:
Quale è stata la tua esperienza con lo Sve?
"Per quanto riguarda il mio Sve, sono stato un anno in Svezia: più precisamente a Kalmar, una cittadina di 60.000 abitanti sul mar Baltico, nel Sud del Paese.
"Ho svolto il mio servizio di volontariato in un centro giovanile all'interno di un quartiere che presentava un forte influsso di immigrati, tanto da essere frequentato da ragazzi e ragazze di 30 nazionalità diverse. Lì mi occupavo di lavorare con gli altri youth leader e pianificare attività per i giovani.
"Che dire di questa esperienza, inviterei tutti a fare un anno di volontariato all'estero: si torna avendo conosciuto tantissime persone di altri Paesi europei ed extra comunitari, con la chiara consapevolezza che ci sono altre culture oltre a quella italiano.
"Ad esempio, ho vissuto per un anno con altri volontari provenienti da Scozia, Germania e Turchia, e che avevano abitudini diverse e a volte anche strane per gli standard italiani".
Che cosa ti ha spinto a intraprendere questa esperienza?
Volevo fare un'esperienza all'estero, ma trovare un lavoro senza conoscere bene l'inglese o la lingua di dove volevo andare era quasi impossibile.
"Sono poi venuto a conoscenza di questi progetti della Comunità Europea, in cui si può partire non allo sbaraglio ma con parecchie agevolazioni come vitto e alloggio, i corsi di lingua e la costante presenza di un tutor cui affidarsi. Mi sono dunque messo a cercare progetti dal database in internet, principalmente nei Paesi scandinavi, ma dando la priorità ai contenuti del progetto più che a dove si sarebbe svolto.
"Ci ho messo parecchio per partire, perchè dopo aver trovato un ente svedese disposto ad accettare la mia candidatura per ben 2 volte il progetto non è stato finanziato, ma poi finalmente ce l'ho fatta".
Questa esperienza cosa ha aggiunto alla tua vita?
"L'anno di Sve ha messo molto in discussione le scelte che avevo fatto prima di partire, tanto che sono ancora spaesato dopo più di un mese e mezzo dal ritorno, e quando mi sono trovato nuovamente in Italia mi sono reso conto che il centro del mondo non è il Paese in cui vivo, bensì ci sono altre culture, nè migliori nè peggiori ma semplicemente diverse. Se avessi la possibilità di tornare indietro lo rifarei non una, ma cento volte.
"Spesso non si parte per pigrizia oppure per paura di non sapere quello che si più trovare in un altro Paese, ma dopo un primo periodo d'adattamento ci si può sentire a casa ovunque, tanto che quando si torna viene da chiedersi se l'ambiente dove sei cresciuto sia veramente la tua casa".


Vengo indicato come mantovano, ma va bene così, e ora basta interviste, altrimenti mi monto la testa :) :) :).


Vi segnalo un altro articolo di una famiglia italiana che ho conosciuto a Kalmar, l'articolo è stato pubblicato anche sul loro blog: http://dakalmarconfurore.splinder.com/

martedì 25 ottobre 2011

Il modello svedese

Io pensavo che il modello svedese non fosse più preso come esempio.
Almeno fino a stasera, quando per farmi due risate ho guardato Ballarò. In questi giorni in cui tutti parlano di alzare l'età delle pensioni, viene sempre detto che in Svezia (e in altri Paesi) si va in pensione a 65 anni (anche 67 a volte) e che quindi anche l'Italia deve adeguarsi.
Addirittura un ministro durante la trasmissione se n'è uscito con una frase che mi ha fatto sorridere parecchio: "L'Italia ha uno stato sociale secondo solo alla Svezia".
Ma siamo così sicuri?
Secondo ma con un distacco abissale, per dirla in termini calcistici, la Svezia è prima con talmente tanti punti di vantaggio che alla fine del girone d'andata ha già vinto il campionato.
I giovani in Svezia vengono aiutati economicamente dallo Stato durante gli studi, così che non è strano, anzi è normale che un giovane vada a vivere fuori dalla casa dei genitori, ben prima dei 30 o più anni come avviene da noi.
Le scuole? Sono gratuite, qui quanto costa studiare all'università?
E se hai un figlio, o lo affidi ai nonni, oppure uno dei due genitori lavora per pagare un asilo, mentre in Scandinavia, gli asili sono aperti anche di notte, per i genitori che lavorano in quelle ore.
In Svezia se non paghi le tasse, vai in galera, qui aspetti il prossimo condono, che prima o poi arriva, quindi perchè pagare? Paghi solo se sei costretto o sei fesso.
La se un politico non paga il canone della televisione si dimette, qui si pensa ad un condono, o concordato chiamiamo come si vuole, il risultato non cambia...
Di esempi ce ne sono a decine, la cosa che non capisco è perchè quando si parla di allinearsi agli altri Paesi europei lo si faccia sulle pensioni o altre cose, e perchè non si fa il confronto su quanto prende un politico svedese rispetto ad un italiano e non si adeguano gli stipendi?
E poi siamo davvero così sicuri che L'Italia ha uno stato sociale secondo solo alla Svezia?

mercoledì 19 ottobre 2011

Blogfesten

Lo scorso weekend si è svolta la Blogfesten per il terzo anno consecutivo e per il terzo anno non ho potuto parteciparci.
Il primo anno ero in Italia, ancora alle prese con la burocrazia pre partenza per la Svezia, e non avevo nemmeno la certezza che fossi partito. Lo scorso anno, ero in Svezia, ma a Kalmar, 6 ore di autobus da Stoccolma, dove si era svolta la festa.
Quest'anno invece come si sa, non sono in Svezia in questo momento, e quindi non sono riuscito nemmeno quest'anno a raggiungere la festa. Ma cos'è? E' un incontro tra tutti i bloger italiani che vivono in Svezia, o che sognano d'andarci. Nonostante il nome, l'essere bloger non è una  condizione necessaria per parteciparci, basta essere persone a cui piace la  Svezia per trascorrere così un po' di tempo in compagnia di altri italiani emigrati nel Paese delle tre corone, o che sognano di farlo presto.
I primi due anni la Blogfesten si è svolta nella capitale, a Stoccolma,  quest'anno invece si è svolta a Norkoping, città che da qualche anno ospita Silvia e Gabriele, due italiani attivissimi nell'oraganizzazione.
Questo è il loro blog, dove raccontano come va la vita a Norköping, e da dove si possono leggere moltissime informazioni utili (ogni volta che poi li ho contattati per qualche dritta o qualche ulteriore informazione, non hanno mai fatto mancare la loro risposta).
L'idea è quella di farla diventare una festa itinerante, ogni anno,
organizzata in una città diversa, che ospita già degli italiani, e  avere l'occasione di vistare ogni anno posti nuovi.
Chissà se riuscirà a organizzare a Kalmar prima o poi, e speriamo che il prossimo anno possa parteciparci. :)

giovedì 13 ottobre 2011

Evaluation Training

Finalmente ritorno a scrivere sul blog...
Nelle ultime due settimane ci sono state parecchie cose nuove, che racconterò pian piano.
Quando ho scritto l'ultimo post ero in partenza per Torre del Greco per l'Evaluation Training, sono stati 4 giorni bellissimi, come lo erano stati anche i training fatti in Svezia all'arrivo e a metà progetto. Si conoscono parecchie persone che stanno facendo o in questo caso hanno fatto un esperienza simile e si fanno un po' di attività anche divertenti. In questo meeting eravamo in 30, provenienti da tutta Italia, e rimasti all'estero per lo SVE lo scorso anno (alcuni addirittura fuori dall'Europa).
Tutti che sono tornati con un bagaglio pieno di storie ed esperienze e dopo essersi accorti che la cultura italiana non è l'unica al mondo ne tantomeno la migliore, non voglio dire che ci sono culture migliori, ma si può vivere anche con altri usi e costumi.
L'ultimo giorno ho avuto anche l'occasione di visitare Pompei e un po' Napoli; Pompei è veramente bella, purtroppo potrebbe essere sfruttata molto molto di più, ma credo che sia un posto unico al mondo, una città che si è fermata quasi mille anni fa, una fotografia, un po' come la fotografia con il quale ci stanno bombardando di notizie in questi giorni, per parlare del censimento :).
Il pomeriggio ho visitato Napoli, città incasinatissima, ma se non fosse incasinata non sarebbe nemmeno bella :).
Traffico ovunque, e poche regole, ma la via dei presepi merita veramente una visita.
Poi il viaggio di ritorno, lungo come quello d'andata, ma son riuscito anche a dimenticare sul treno il mio i-pod!  Il mio storico i-pod, quello vinto grazie all'Algida 5 o 6 anni fa, e che è stato compagno di viaggio negli ultimi anni...
Purtroppo ho cercato un numero per l'ufficio oggetti smarriti della stazione di Milano, ma non l'ho trovato, anche se credo che le speranze di trovarlo erano veramente basse..
Ora il mio SVE è veramente finito! O.o

lunedì 3 ottobre 2011

E oggi... Napoli

O meglio, Torre del Greco. Da domani fino a venerdì infatti, parteciperò al meeting di valutazione finale del progetto SVE che ho svolto in Svezia. Sarà l'occasione per confrontarsi con una trentina di ragazzi e ragazze che come me hanno fatto un progetto di volontariato europeo e valutare attraverso gli incontri che faremo le competenze acquisite durante l'ultimo anno. Ma soprattutto rispondere ad un altra domanda: "Cosa fare adesso"? Il viaggio per arrivare a Napoli, dove una navetta ci aspetterà nella piazza davanti alla stazione domani alle 2 del pomeriggio, sarà abbastanza lungo, partenza alle 10 di questa sera, per arrivare a Napoli centrale domani mattina alle 9:30... Nella borsa ho già messo un libro, l'ipod e spero di dormire un po' per ammazzare il tempo, sicuramente le 12 ore di treno sono il prezzo da pagare per farsi 4 giorni nel golfo di Napoli... :)

lunedì 26 settembre 2011

SVEvolution

Ieri ho partecipato alla giornata delle idea, una manifestazione che per il secondo anno è stata organizzata sul lungo lago di Mantova e che vede la partecipazione di moltissime associazioni della città.
E' l'occasione per farsi conoscere un po' e per accogliere nuove idee (da qui il nome della manifestazione) tra le persone che vogliono ricevere un po' di informazioni, oppure che casualmente passano di li e si fermano anche solo per un minuto.
Alce Nero, l'ente mantovano che ha curato tutta la parte relativa alla mia pre partenza era presente alla giornata ed è stata una buona occasione per pubblicizzare il Servizio Volontario Europeo, ancora secondo me, poco conosciuto, conosciuto più per il passaparola che per altre vie.
Nella nostra postazione c'erano 3 totem pieni di immagini e scritte, che rappresentavano i 3 momenti di un progetto SVE, quindi il periodo prima della partenza, con tutte le attese, le paura e i dubbi, il durante, con le attività che vengono fatte, la conoscenza di nuovi amici, nuove culture e una nuova lingua, e il dopo, con il rientro a casa, la consapevolezza di essere cambiati e il chiedersi cosa fare ora...
Oltre a me, c'era una ragazza rientrata da poco dopo un progetto in Lettonia, 3 ragazzi che stanno partendo per Spagna e Polonia e 6 volontari che stanno volgendo le loro attività nel mantovano in questo periodo provenienti da Germania, Portogallo, Russia, Macedonia e Spagna.
Perchè SVEvolution? E una parola che hanno inventato ad Alce Nero, e vuole rappresentare "l'evoluzione" che effettua una persona quando parte per un esperienza così.
Un po' di pubblicità l'abbiamo fatta, ora speriamo che altri ragazzi colgano al volo questa opportunità che l'Europa ci offre e partano, non importa dove, si può star bene o male in Italia, Svezia, Spagna o Francia, dipende da cosa si va a fare, chi si incontra durante questa esperienza e quanti cambiamenti siamo disposti a fare...


martedì 20 settembre 2011

Un forestiero piange due volte

Avete visto il film "Benvenuti al sud"? E' un film comico ma che fa riflettere parecchio.
Il film parla di un direttore delle poste di un paese nel milanese (interpretato da Bisio), che viene mandato a lavorare per due anni a Castellabate, un paesino in provincia di Salerno.
Dopo il primo periodo traumatico, il direttore inizia a parlare il dialetto del paese, ma ancora più importante si accorge che non si vive bene solo a Milano, ma se in compagnia di belle persone si vive altrettanto bene altrove.
Nel film si parla molto di stereotipi, quindi al sud è pericoloso viverci, nessuno ha voglia di lavorare, sono tutti ladri ecc... Prima di partire per la mia esperienza in Svezia ero pieno di stereotipi, quindi in Svezia tutto è organizzato, ci sono solo ragazze bionde, puoi incontrare l'ikea in ogni angolo della strada, e tutti ascoltano gli ABBA, stessa cosa succede a noi italiani quando parliamo con gli stranieri, in Italia mangiamo solo pasta e pizza, siamo tutti mafiosi e facciamo i pranzi lunghissimi. Dopo un anno, si capisce che la Svezia non è solo quello che si pensava prima di partire, ma non solo la Svezia, anche moltissimi altri Paesi, che conosco meglio grazie alle persone che ho incontrato negli ultimi 12 mesi.
Nel film una delle frasi più belle che vengono dette è quella detta dal postino del paese al direttore: "Un forestiero quando viene al sud piange due volte, quando arriva e quando riparte", posso dire che questa frase è applicabile anche a chi va al nord, non solo al sud.

martedì 13 settembre 2011

L'ASL

Forse sono diventato iper sensibile a certe cose, forse prima non facevo caso a tutto, o se lo notavo non pensavo che fosse strano, ma da quando sono tornato, è molto più facile per me perdere la calma in una situazione che invece in Italia è normale.
Racconto tutta la storia. Stamattina sono a casa, un mio zio mi telefona e mi chiede se posso andare all'ufficio ASL della zona per chiedere l'esenzione sanitaria per mia nonna, lui è già la ma c'è molta gente in attesa e ha un appuntamento poco dopo, quindi mi chiede se posso arrivar la e prendere il suo posto.
Nessun problema, ho almeno qualcosa da fare per riempire la mattinata.
Quando arrivo la, mio zio mi consegna i documenti, mi spiega dove devo andare e cosa devo fare, e mi da due numeri d'attesa, perchè devo ritirare un modulo da un ufficio, uscire, compilarlo e consegnarlo in un altro ufficio, quindi due code e due numerini.
Qui inizia il casino, fuori dal primo ufficio, c'è un monitor con il numero 49, io ho il numero 07, ma scopro, che il monitor non funziona e che c'è da chiedere a che numero sono arrivati, altra sorpresa ci sono solo numeri dispari, i pari entrano in un altro ufficio...
Dopo aver capito questo sistema contorto, è il mio turno, l'impiegata apre la porta e alla mia domanda se è il turno del numero 7, mi risponde sgarbatamente che lei non lo sa, e dobbiamo saperlo noi che entriamo di chi è il turno.
E' la stessa impiegata con cui ho già avuto a che fare a gennaio quando ero tornato per Natale ed ero andato ad informarmi per la mia tessera sanitaria in scadenza, qui potete leggere com'era andata a finire.
Entro, consegno i documenti e gli dico che devo richiedere un certificato di esenzione per una persone con più di 65 anni, mi consegna un modulo e mi dice di uscire, compilarlo e poi riportarglielo. Scopro così che il numero per la coda all'altro ufficio non mi serve, ma devo prendere un altro numero "dispari", e riconsegnare il modulo allo stesso ufficio, ma se "so scrivere veloce" (così mi ha detto) posso compilare il modulo direttamente in ufficio.
Mentre inizio a scrivere i dati che mi vengono chiesti, inizia a chiedermi perchè ho il numero dell'altro ufficio, perchè ho preso due numero e non solo uno (come se li pagasse questi benedetti numeri) e che non è possibile compilare il modulo li perchè fuori c'è pieno di gente e c'è, sue testuali parole, casotto.
Io mi limito a spiegare che sono arrivato da 10 minuti, per sostituire una persona che era in coda ma che aveva un impegno e a dire che c'è un po' di disorganizzazione ma continuo a compilare il modulo.
Arrivo a metà e mi ferma, forse è inutile continuare perchè la regione ha già avviato la pratica. Dopo un minuto, si accorge che non c'è nulla di avviato e mi mette ancora più fretta di finire.
Continuo e lei mi chiede chi è la persona che avrà esenzione, gli dico che è mia nonna, e lei mi dice che non è possibile, io non posso compilare il modulo, perchè deve firmarlo il diretto interessato, ma posso firmare a nome di mia nonna e lei farà finta di non vedere. Ma quando mi ha chiesto se l'esenzione era per una persona over 65 anni e io gli ho risposto di si, non avrà pensato che non ero io??? Dimostro 37 anni in più di quelli che ho???
Finisco di inserire quei 4 dati che mi chiedono e gli consegno il modulo appoggiandolo sul bordo della stampante... Ohhh l'avessi mai fatto, mi fa notare che la stampante è in funzione e che se la blocco poi è un casino. Oh my god! Ho appoggiato il modulo sulla parte della stampante che non ha nulla a che vedere con i fogli in stampa, impossibile che blocchi qualcosa.
Gli rispondo che ho solo appoggiato i fogli, e che non si bloccherà la stampante.
Mi consegna il documento firmato, e prima di uscire gli dico una cosa che fino ad un anno fa non gli avrei detto, un anno fa me la sarei tenuta per me, ma stavolta non riesco, le parole corrono dal cervello alla bocca ad una velocità talmente elevata che manco mi accorgo, gli dico che se fosse più gentile e più calma forse lavorerebbe meglio.
Esco senza aspettare la risposta...
Succede anche in Svezia che la burocrazia ti faccia impazzire ma la maleducazione credo che sia maggiore qui. Tutti sono sempre arrabbiati, l'impiegata è la per fare un servizio pubblico, potrebbe veramente essere più gentile, ne guadagnerebbe lei in salute e le persone che devono chiedere qualcosa sarebbero più felici e meno stressati...

domenica 11 settembre 2011

Da Kalmar al lago di Garda

Che i tedeschi e gli austriaci amino il lago di Garda è noto, così ieri ho incontrato Eva e Luca, due amici austriaci che erano con me in Svezia e che ora sono in Italia in vacanza.
Lei era volontaria come me a Kalmar, e lui studente a Linköping.
E' stato molto bello incontrarsi in Italia, fare un pomeriggio in spiaggia con nuotata nel lago (nonostante sia sporchissimo), e la sera aperitivo in classico stile italiano e cena con pizza (per me) e lasagne e pasta alla carbonara per loro.
La costa veneta del lago di Garda, sembra un exclave tedesco, i cartelli nei negozi sono scritti in italiano e tedesco, addirittura nel supermercato del campeggio solo in tedesco e quasi tutti i gestori di bar, ristoranti e negozi lo parlano.
 L'ho detto ancora a giugno, quando ero stato in Italia per una settimana, che il Bel Paese, è forse il miglior posto al mondo dove venire in vacanza, buon cibo, un clima invidiato da molti, persone che quando parlano sembra che cantino, ma viverci non è così facile, si deve correre, correre, correre... Ieri mi sono ritrovato ad insultare una signora che mentre ero fermo ad uno stop ha iniziato a suonare il clacson, e voglio precisare che non ero fermo da 10 minuti, ma forse da un minuto, e non ero fermo perchè c'era un bel panorama da guardare, ma perchè c'era traffico. Secondo lei avrei dovuto buttarmi, chissà, forse aveva un urgenza e doveva correre in ospedale, forse non poteva aspettare 2 minuti ad uno stop perchè doveva correre in stazione e prendere un treno... Non credo, è normale correre, correre per andare al supermercato, correre per uscire la sera, correre per tornare a casa, e poi magari, una volta arrivato con 3 minuti d'anticipo, annoiarsi e non sapere che fare. Comunque dopo che ho gesticolato parecchio, credo che abbia capito che non potevo volare...
Questa smania di correre l'ho notata anche nei negozi e nei ristoranti, tutti sono di fretta, dai camerieri ai clienti, nessuno che si siede e si gode un attimo la vita, in un sabato di fine estate, senza la preoccupazione dell'orologio... E un altra cosa che ho notato, è che chi lavora nei negozi è parecchio sgarbato con i clienti, specialmente con gli stranieri, cosa che invece in Svezia difficilmente succede, dove il commesso normalmente sorride, anche se magari quel giorno non ha molta voglia di esser li, e dove puoi ricevere informazioni e aiuto senza problemi.
Eva e Luca amano l'Italia, dopo il lago di Garda, proseguiranno la loro vacanza a Verona, Venezia e Trieste, luoghi che all'estero ci invidiano tutti, lo ripeto, l'Italia è il più bel posto per venire in vacanza...

giovedì 8 settembre 2011

Skype e Social Networks

Per fortuna esistono... Mi sono serviti tantissimo quando ero in Svezia, per comunicare con gli amici rimasti qui e con la mia famiglia, e mi servono tantissimo anche ora, per tenere i contatti con tutti gli amici conosciuti durante l'ultimo anno. In passato quando uno emigrava, significava dire addio a tutto, solo qualche lettera e qualche foto sbiadita, poteva far rivivere il ricordo a chi partiva, credo che era veramente difficile, ora invece si possono fare video-chiamate, da una parte all'altra del mondo, e le distanze, sembrano molto più ridotte. I miei primi giorni svedesi, erano stati lunghissimi, non conoscevo nessuno, non parlavo la lingua e non avevo una connessione internet per poter comunicare con l'Italia, e i primi giorni credo che questo sia fondamentale, poi quando si inizia a conoscere gente, non si ha nemmeno tempo di collegarsi e leggere cosa succede nel Bel Paese. Con i volontari che hanno vissuto con me a Kalmar ci sentiamo spesso, a moltissimi manca la Svezia, ma più che la Svezia l'ambiente che si era creato, vediamo come proseguirà il reinserimento, intanto domani si va a Gardaland! :)

domenica 4 settembre 2011

Reverse cultural shock

Molti non ne parlano, altri lo sottovalutano, ma il reverse cultural shock c'è veramente, e colpisce chi dopo essere stato fuori dal proprio ambiente naturale per un periodo medio lungo, ne fa ritorno.
Questa cosa colpisce anche gli animali, provate a prendere un animale allo stato libero, richiudetelo in uno zoo per un periodo e poi riportatelo in libertà, l'animale si sentirà spaesato, nonostante fino a poco tempo prima quell'ambiente era casa sua.
Mentre quando sono partito, mi aspettavo lo shock dovuto all'inserimento in una cultura diversa da quella italiana, quando uno torna, non pensa che può esserci anche il problema opposto.
Io sono a casa da 4 giorni, ma mi sento ancora un turista qui, un ospite.
Citando un detto popolare cinese si può dire che chi torna da un viaggio, non è mai la stessa persona che è partita, specialmente se il viaggio dura un anno, e vieni travolto da una miriade di eventi ed emozioni.
Chi torna dopo un esperienza di 12 mesi, si ritrova cambiato, non dico migliorato o peggiorato, ma sicuramente cambiato, mentre qui, la routine è sempre più o meno la stessa, tutto è rimasto pressoché immobile, mentre tu hai rivoltato la tua vita come un calzino.
Ti sembra che anche se gli altri ti chiedono com'è andata, non riescano a capire esattamente quello che vuoi fargli capire quando gli rispondi, hai 1000 storie da raccontare, 1000 emozioni da condividere, ma fai fatica.
Molti mi dicono che ora è finita la vacanza, come se in Svezia fossi stato in vacanza 365 giorni. Io li ho invitati a partire se pensano che sia tutto così facile, non mi sento sicuramente un eroe, gli eroi sono altri, magari chi si ferma qui e cerca di cambiare le cose, ma fidatevi che durante un anno ci sono momenti che ti chiedi chi te l'ha fatto fare, giorni che vorresti assaporare i sapori del cibo con il quale sei cresciuto, parlare la tua lingua o il tuo dialetto, incontrare vecchi amici, e se non sei motivato, molli tutto. Forse nel blog questi momenti non sono stati descritti, forse uno se li tiene per se e non li condivide con chi rimane qui, ma fidatevi che ci sono e specialmente nel primo periodo.
A chi mi chiede il perchè mi manca la Svezia, non so rispondere, è una sensazione a pelle, posso dire che la vita è più rilassata la o comunque cose che per chi non le ha provate, sono abbastanza futili... Io sospiro e penso che questa sensazione passerà, tornerò ad essere "normale", o forse no... :)

martedì 30 agosto 2011

Hej då

Quando si è innamorati, non si vedono i difetti dell'altra persona, anche se sono grandissimi e anche se tutti te li fanno notare. Ecco questo è il mio rapporto con la Svezia, piena di difetti, ma ne sono innamorato, quindi non riesco a vederli.
Ora le valigie sono pronte, domani me ne andrò in treno a Copenaghen e poi fino a Milano.
Questo anno è stato fantastico, con alti e bassi, con cose belle e cose brutte, con momenti tristi e altri di felicità.
Mi mancheranno molte cose.
Mi mancheranno tutti gli amici che ho incontrato, sono tanti, e purtroppo non sono riuscito a incontrarli tutti in questi giorni anche per fargli un saluto veloce;
Mi mancheranno i miei colleghi, Palle, il mio mentor, Pumba, Marianne, Pia e specialmente Johan, un amico più che un collega;
Mi mancheranno i ragazzi del centro giovanile;
Mi mancheranno gli altri volontari, tantissimo, specialmente Damla, Rosa, Gonzal, Eva, Falco, Julia, Viki, quelli con il quale ho legato di più;
Mi mancherà andare a lezione di svedese, in una classe con persone da tutto il mondo;
Mi mancheranno le insegnanti che non ti permettono di parlare inglese;
Mi mancherà parlare con gli svedesi, e sentirmi dire che parlo bene svedese anche se son qua da poco, e io rispondergli che non è vero, non lo parlo bene, ma godere tantissimo dentro di me;
Mi mancheranno gli autobus blu della città, che quando li aspettavo in inverno, con la neve e parecchi gradi sotto zero sembrava non arrivassero mai;
Mi mancherà andare ovunque con la mia bicicletta;
Mi mancherà il mio appartamento, che ho odiato e amato in questo anno;
Mi mancherà l'Harry's
Mi mancherà andare a pranzo al 4 kök o al cafè corner;
Mi mancherà la pizza-kebab;
Mi mancherà dividere più o meno per 10 per capire se una cosa è cara o no;
Mi mancherà svegliarmi alle 3 del mattino perchè il sole che entra dalla finestra mi arriva dritto in faccia;
Mi mancherà l'inverno con un metro di neve;
Mi mancherà il caffè;
Mi mancherà vivere vicino al mare;
Mi mancherà vedere ICA ovunque;
Mi mancherà andare a bere una cioccolata da Kumulus dopo le lezioni;
Mi mancherà cenare alle 5 del pomeriggio;
Potrei andare avanti fino a domani mattina ma mi fermo qui, rischierei di perdere il treno... Come dice Pieraccioni ne "Il Ciclone" i treni sono fatti apposta per gli addii, partono piano, lenti lenti, tu hai tutto il tempo per pensare a chi sta partendo...
Jag ska sakna dig, Sverige, tack så mycket för denna underbart år, jag lovar att vi ska se snart!!! Hej då!

mercoledì 24 agosto 2011

I'm like Europe, I'm a big mess

Ci sono esperienze che ti cambiano la vita, e quella che ho vissuto in questi 12 mesi sicuramente lo è.
Potrei star qui ore a scrivere tutte le cose che mi sono successe e che ho provato, chi ha seguito la mia avventura ne sa già molte, un anno è lungo, si passa da momenti di euforia ad altri che ti chiedi chi te lo ha fatto fare, specialmente i primi giorni, quando si arriva in un Paese nuovo, dove non si conosce nessuno, dove la lingua non ha nulla a che vedere con la lingua che hai parlato fino al giorno prima, dove le abitudini sono diverse e dove ci si trova da soli al timone della barca.
Ricordo ancora che un amico mi ha lasciato un messaggio su Facebook il giorno della partenza, in cui mi diceva che un anno è lungo ma passa molto velocemente, aveva veramente ragione, ma in quel momento un anno mi sembrava un tempo lunghissimo.
Un anno fa la voglia di partire era troppa, se non avessi avuto quella motivazione, forse, conoscendomi, avrei mollato alle prime difficoltà, che comunque erano preventivabili, ma una cosa è parlarne prima di partire, un altra è viverle.
Grazie ad alcune persone veramente speciali che hanno vissuto con me questo anno, posso dire che di momenti tristi ce ne sono stati veramente pochi, e anche quando ci sono stati, c'era sempre qualcuno pronto a tirarti su il morale.

Ognuno di noi credo abbia un film preferito, e il mio è "L'appartamento Spagnolo", non è un capolavoro di Hollywood e nemmeno un film che ha fatto la storia del cinema, ma è la storia di un ragazzo francese che va in Erasmus per un anno a Barcellona, non so quante volte ho guardato quel film, sia prima di partire, sia qui in Svezia, e mi piace molto, perchè è possibile vivere un po' di emozioni che anch'io ho provato con questa mia esperienza.
Ho avuto quindi l'idea di fare un video usando gli ultimi secondi del film, dove il protagonista, si accorge che è cambiato rispetto a quando è partito, e che dopo un anno si ritrova ad non essere il ragazzo francese che era, ma francese, inglese, danese, ad essere quindi un gran casino, proprio come l'Europa.

domenica 21 agosto 2011

Viaggio partenopeo

Mentre mi appresto a vivere gli ultimi giorni del mio progetto SVE, ho ricevuto una e-mail molto interessante.
Durante il progetto SVE, il Paese d'origine e il Paese ospitante organizzano degli incontri, e nel mio caso il meeting di pre-partenza e di valutazione del progetto in Italia e gli incontri di arrivo e metà progetto in Svezia.
Il pre-departure training però alcune volte non viene organizzato in Italia (devo dire che siamo l'unico stato in cui questo avviene), mentre l'arrival training e il middle-term course, è stato organizzato dall'agenzia nazionale Svedese, a Stoccolma.
Qualche giorno fa ho ricevuto una mail in cui sono invitato a partecipare ad un seminario di 4 giorni che si terrà a Torre del Greco dal 4 al 7 ottobre, in cui incontrerò altri 30 volontari che come me hanno finito il loro progetto SVE e faremo delle attività per la valutazione finale dei 12 mesi passati all'estero.
Che dire, mi farò 4 giorni a pochi chilometri dalla città del sole, tutto pagato, e incontrerò persone con cui sarà bellissimo parlare delle differenti esperienze vissute.
L'unico inconveniente è che viene pagato il viaggio di andata e ritorno ma solamente in treno e non con treni ad alta velocità, quindi mi aspettano 10 ore di viaggio, ma non devo avere il coraggio di lamentarmi :)

domenica 14 agosto 2011

Tra urlo e vichinghi

Mamma mia quante ore ho dormito. Avevo un letto in un'ostello in una camera con altre 7 persone, ma sono riuscito a dormire veramente bene, e non ho nemmeno sentito quando gli altri si sono alzati e hanno lasciato l'ostello. Quando mi sono svegliato questa mattina dopo circa 10 ore di sonno, mi sono accorto che se ne erano già andati tutti e c'erano solo 2 ragazze spagnole con cui avevo parlato il giorno prima e che stavano ancora dormendo.
Siamo usciti e abbiamo incontrato altri due volontari che sono in Svezia pure loro e che sono arrivati in visita a Oslo questa mattina. Ci siamo incontrati all'opera house, una costruzione nuovissima, a ridosso del mare, e ne abbiamo visitato l'interno.
Il nostro programma oggi prevedeva la visita al museo delle navi vichinghe, museo molto bello, in un edificio che assomiglia più ad un monastero che ad un museo, e al cui interno si possono vedere tre reperti di navi vichinghe, dissotterrate tra la fine del 1800 e l'inizio del secolo scorso. Dissotterrate perchè dopo essere state normali navi usate per la navigazione, sono state usate come corredo funebre di Re dell'epoca vichinga o comunque personalità molto importanti, che venivano seppelliti con una nave, degli animali, cibo, schiavi e molte altre cose che sarebbero servite per il viaggio delle loro anime. Un po' come avveniva nell'antico Egitto con i Faraoni, che venivano seppelliti nelle piramidi assieme a tutto l'occorrente per compiere il loro "ultimo viaggio".
Assieme ai reperti delle navi quindi si possono vedere anche molti oggetti di uso comune recuperati nello scavo.
E' interessante scoprire quanto era sviluppato il regno delle popolazioni vichinghe, che ad esempio hanno fondato Dublino e si sono spinti a conquistare anche zone più calde come la Spagna, il sud Italia, arrivando addirittura fino ad Istanbul.
Nel pomeriggio a causa anche dell'attesa pioggia ci siamo riparati visitando il museo nazionale, che alla domenica offre l'ingresso gratuito (non male in una città dove costa caro anche respirare). Qui l'opera principale che si può vedere è il famoso "Urlo" di Munch, che assieme ad un altro quadro dell'artista norvegese era stato rubato e poi recuperato, alcuni anni fa.
Nel museo è anche possibile vedere uno degli autoritratti di Van Gogh.
Usciti dal museo abbiamo camminato sotto la pioggia per andare a recuperare gli zaini in ostello e poi ci siamo diretti alla stazione per prendere l'autobus che nel mio caso mi porterà a Göteborg, dove dormirò da amici stanotte per poi domani mattina prendere il treno per tornare a Kalmar.
Il post lo sto scrivendo direttamente dall'autobus, perchè qui non è raro trovare connessioni wifi gratuite anche sulle linee degli autobus.
Per quanto riguarda Oslo devo dire che è una città che mi è piaciuta molto, se devo fare una classifica delle 3 capitali scandinave che ho visitato quest'anno Oslo si classifica seconda, dietro (e di parecchio) a Stoccolma, ma davanti a Helsinki. Purtroppo non ho vistato Copenaghen che molti mi dicono sia più bella addirittura di Stoccolma, ma lo farò prima o poi, come darò un altra possibilità alla capitare finlandese. :).
La capitale norvegese porta ancora i segni del lutto dopo gli attentati del 22 luglio.
Davanti alla cattedrale ci sono ancora tantissimi fiori, pupazzetti e bigliettini che hanno lasciato i norvegesi in ricordo di tutti i ragazzi uccisi durante l'attentato del folle estremista, e che ha scosso la vita di questo popolo tranquillo, ma sicuramente con il tempo anche questa grande ferita guarirà.

sabato 13 agosto 2011

Diretta da Oslo

Scrivo questo post dall'ostello di Oslo, dove dormirò questa notte in attesa domani di visitare ancora la città e poi riprendere il pullman per Kalmar verso sera.
Sono stanco morto, stamattina sono arrivato alle 5:40, ho aspettato Isa e Tamara, le altre 2 volontarie che da Malmö sono in visita nella capitale norvegese e poi siamo andati in giro per la città tutto il giorno.
Arrivati in ostello alle 20, non avevamo la forza di uscire ancora e credo che tra poco mi butterò nel letto.
Il viaggio d'andata è stato abbastanza lungo, dovevo viaggiare in treno da Kalmar a Göteborg, incontrarmi con amici per un paio d'ore la e poi prendere un autobus nel cuore della notte, il quale mi avrebbe portato a destinazione, come ho detto, all'alba...
Non so perchè ma il treno da Kalmar non c'era e al suo posto è stato messo un pullman sostitutivo... Morale della favola, invece di 4 ore per arrivare a Göteborg ce ne ho messe 7 e sono arrivano un ora prima della partenza dell'altro pullman... Viaggio lungo ma come sempre ci hanno trattato con i guanti, acqua e muffin per tutti a metà percorso per esempio, e se avessi perso il pullman sicuramente mi avrebbero pagato un taxi o trovato un altra soluzione per farmi viaggiare da Göteborg a qui.
La prima impressione della città è che è molto carina, mi piace molto di più di Helsinki per esempio, anche se il clima fa la sua parte, oggi, qui, dopo una mattinata un po' nuvolosa, è arrivato un sole a volte anche fastidioso per il caldo, mentre nella capitare finlandese avevo trovato 2 giorni freddi e con un po' di pioggia.
Oslo è abbastanza piccola, solo 600.000 abitanti, e le attrazioni principali come la cattedrale, il palazzo Reale, il parlamento, il comune, si trovano nella via centrale.
Dopo aver passato la mattinata in questa via, abbiamo visitato il porto, molto bello e molto avveniristico, e poi la vicina fortezza di Akershus, un castello costruito per la protezione della città e che solo i tedeschi durante l'invasione della Norvegia nella seconda guerra mondiale sono riusciti a superare.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il parco di Vigeland, un parco fantastico chiamato anche il parco delle sculture per il numero di statue dello scultore norvegese Gustav Vigeland che si possono vedere.
Infine abbiamo chiuso la giornata con la visita al trampolino di Holmenkollen, il trampolino per il salto con gli sci inaugurato per le olimpiadi del 1952 e da dove si può vedere il panorama di tutta Oslo e del suo Fiordo.
Dopodichè siamo tornato in ostello... stanchissimi ma pronti ad affrontare la giornata di domani dove andremo a visitare il museo delle navi Vichinghe, e poi non so, organizzeremo domani, anche perchè guardando le previsioni mettono pioggia... :/.

venerdì 12 agosto 2011

Stadfest

Persone ovunque, attesi 100.000 visitatori, concerti gratuiti, locali aperti fino a tardi, questo è quello che attende Kalmar in questi 3 giorni per la Stadfest, la festa della città, organizzata ogni anno in questo weekend di agosto.
La festa è iniziata ieri e dopo la lezione di svedese sono rimasto in città per vedere i primi concerti e le dimostrazioni delle scuole di ballo della città.
L'evento principale della serata è iniziato alle 19, con il concerto di alcuni alcuni artisti svedesi (da come si agitava la gente credo famosi) e per finire con il big, Erik Saade, uno degli artisti svedesi sulla cresta dell'onda in questo periodo, e che ha vinto il Melodifestivalen di quest'anno ed ha quindi rappresentato la Svezia all'Eurovision Song Contest di Dusseldorf lo scorso maggio. La coreografia durante l'esibizione di Saade è stata molto bella, ma le canzoni lasciano un po' desiderare, credo che tutta la scenografia sia creata per distrarre lo spettatore da canzoni che purtroppo non sono capolavori. :)
Oggi si replica con altri eventi iniziati nel primo pomeriggio e l'ospite principale della giornata è l'italo-svedese Veronica Maggio, con il sua Jag kommer che sta intasando tutte le radio svedisi.
Io però oggi non parteciperò alla festa, sono in viaggio per Oslo, dove incontrerò altre 2 volontarie di Malmö e passeremo il weekend a visitare la capitale norvegese, anche se credo che sia un po' triste in questo periodo per gli eventi accorsi 3 settimane fa...

giovedì 4 agosto 2011

Ritorno a scuola

Ieri sono riprese le lezioni di svedese dopo la pausa estiva, al contrario dell'Italia infatti, dove si sta iniziando ad andare in vacanza adesso, in Svezia, la maggior parte delle persone ha già finito le ferie, e in pochi giorni si tornerà a lavorare a pieno organico.
Io sono tornato a lezione ma solo per poche settimane, tra 3 settimane circa infatti, sosterrò la prova nazionale di livello D che non avevo fatto a giugno perchè ero in Italia e perchè l'insegnante mi aveva consigliato di farla questo mese.
Devo solo decidere il giorno, e poi potrò fare l'esame.
Ieri è stato un vero e proprio ritorno a scuola dopo le vacanze, con i saluti ai compagni che è da un po' che non si vedevano, con mille domande su cosa abbiamo fatto durante l'estate, e con lo svedese un po' arrugginito, dopo che per i 2 mesi estivi si è parlato più in altre lingue che in svedese (io per esempio ho parlato quasi sempre in inglese).
Oggi la prima vera lezione con il ripasso della grammatica e devo dire che credevo di aver dimenticato molte più cose, e nella seconda parte della lezione abbiamo dovuto scrivere un testo su quello che abbiamo fatto durante le vacanze, ma c'era da aspettarselo :)
Nella classe ci sono parecchi nuovi compagni che iniziano in questo momento e posso parlare anche un po' italiano con una ragazza israeliana ma che ha vissuto un po' di tempo a Roma e a Milano.
Sarà dura dire addio a tutti tra meno di un mese... :/

martedì 2 agosto 2011

Stampa fotografie

Dall'inizio della mia avventura svedese ho iniziato a fare parecchie fotografie, come ricordo di questi bellissimi mesi passati qui.
Nel mio mac ne ho circa 3000 (più di mille solo per il viaggio ad Abisko).
La settimana scorsa ho ricevuto per posta una proposta davvero interessante da parte della Fuji, far stampare 100 fotografie gratuitamente, pagando solo 29 corone come spese di spedizione (poco più di 3€).
Quindi perchè non approfittarne?
Negli scorsi giorni ho selezionato le fotografie prendendo circa tutti i momenti più belli di questi 11 mesi e domenica dopo essermi registrato sul sito internet, ho caricato i files.
E stamattina, dopo solo 2 giorni, ho ricevuto la busta con tutte le 100 fotografie stampate.
Veramente belle, peccato per la ventina di immagini che avevo scaricato da facebook, da amici che avevano taggato fotografie con me, ma che purtroppo hanno una qualità un po' più bassa.
Ora non mi resta con comprare un album e riempirlo con tutte queste fotografie, per ricordarmi ancora meglio di tutte le persone e i posti che hanno segnato questo mio anno. :)

venerdì 29 luglio 2011

Solliden



Il Palazzo di Solliden, è la residenza estiva dei reali di Svezia, un palazzo immerso in un parco e che si trova ad Öland, l'isola a pochi km da Kalmar, quindi mercoledì approfittando di un clima stupendo (non come gli ultimi due giorni dove piove a dirotto) sono andato a visitare questo parco. Quando un paio di settimane fa c'erano qui i miei amici dall'Italia, eravamo andati all'ingresso del parco, ma non eravamo entrati perchè avevo solo mezzora di tempo per l'autobus che ci avrebbe riportato a Kalmar (autobus che poi abbiamo comunque preso correndo come in tutti quei giorni).
Il parco è veramente molto bello, è diviso a zone, c'è il giardino italiano, il giardino olandese (pensavo ci fossero i tulipani, ma invece è pieno di rose di diversi colori), il giardino inglese..
A volta può capitare di incontrare il re, o la principessa Victoria, nel parco (Eva la volontaria austriaca ha incontrato proprio la principessa una decina di giorni fa).
Il pubblico può visitare soltanto i giardini purtroppo, e non è possibile visitare il palazzo, anche se non è un vero e proprio palazzo, ma più una casa estiva, e dallo stile mediterraneo più che scandinavo.
All'ingresso del parco c'è anche una mostra fotografica in cui vengono rappresentati i componenti della famiglia reale del presente e del passato durante le vacanze, ed è facile accorgersi di quanto l'Italia sia amata, visto il numero di volte in cui i Reali si sono recati a Capri o Venezia, per citare due tra le mete più gettonate.



martedì 26 luglio 2011

L'onestà

Questo post sarà pure di parte, ma voglio raccontare cosa mi è successo in questi giorni.
Sabato sono stato a pranzo con altri volontari da Julia, la volontaria tedesca, per il suo ultimo weekend svedese, ritornando a casa la sera in pullman ho scritto un sms e ho appoggiato il telefono sul sedile di fianco a me, che era libero. Quando l'ho appoggiato, ho pensato subito che avrei potuto dimenticarlo, ma ero seduto troppo comodo e ero troppo pigro per prendere il telefono e metterlo nello zaino.
Arrivo in stazione a Kalmar, prendo la mia bicicletta e me ne torno a casa tranquillamente; dopo un paio d'ore, Viki, un'altra volontaria che sarebbe venuta a Kalmar il giorno dopo, mi contatta in Facebook e mi dice che ho perso il telefono, l'ha scoperto perchè mi ha telefonato e ha risposto l'autista del pullman, che ha trovato e preso con se il telefono dal sedile.
Come avevo predetto l'ho dimenticato sul pullman!!!
L'autista gli dice di richiamarlo il giorno dopo, e mi avrebbe detto quando avrebbe potuto riconsegnarmi il telefono. Il problema che senza telefono io non potevo contattarlo, così ci ha pensato ancora Viktoria, l'ha chiamato la domenica, e lui gli ha detto che avrei trovato il mio telefono alla stazione di Kalmar, oggi, martedì, dopo le 14, perchè lui sarebbe stato in servizio solo quel giorno e sarebbe passato da Kalmar a quell'ora.
Oggi, dopo pranzo passo dagli uffici della stazione e spiego (tutto in svedese) che ho dimenticato il telefono sull'autobus sabato sera e che l'autista dovrebbe averlo riportato oggi, mi chiedono che cellulare è, e io rispondo che è un Nokia, ma non ricordo se E66 o E65 (ebbene si, c'è gente che non conosce il modello del suo cellulare). Lui controlla e mi consegna il mio telefono che non lo ricordavo tanto bello dal giorno che ho aperto la scatola appena arrivato a casa dopo averlo acquistato. Ringrazio e gli dico che in Italia questo non sarebbe potuto accadere tanto facilmente.
Che dire, sono stato fortunato lo so, e so anche che forse sarebbe potuto capitarmi anche in Italia, perchè di persone oneste ce ne sono anche la, ma a me è capitato qui, quindi mi vien da pensare più facilmente che qui è più normale che accada.
Non è la prima volta, ad ottobre, un'altra volontaria aveva perso il suo portafogli sempre sull'autobus e gli è stato riconsegnato dopo pochi giorni con tutti i documenti e tutti i soldi (avevo scritto anche un post al riguardo), e oggi una ragazza che viene al corso di svedese con me mi ha detto che ieri ha perso pure lei il portafogli e gli è stato restituito oggi, intatto.
E' anche vero che in Italia, quando più di 10 anni fa ho perso il portafogli mentre ero a fare un torneo di basket a Cervia, mi è stato restituito da un signore che l'aveva trovato con ancora dentro ben 80.000lire!!!
Che dire, persone oneste ne esistono sia in Italia che in Svezia, ma oggi non ci posso far nulla, sono ancora più innamorato di questo Paese!!! :)

lunedì 25 luglio 2011

La natura in città

Una delle cose belle delle città svedesi è che si ha la possibilità di trovarsi in mezzo alla natura senza allontanarsi troppo dal centro cittadino.
Così oggi in un giorno di calma, in attesa di ricominciare il corso di svedese la settimana prossima, e approfittando di un sole splendente sono uscito dopo pranzo a camminare un po' per la natura svedese.
In pochi minuti mi sono ritrovato lontano dal traffico e in un percorso ciclabile immerso nel verde, accompagnato solo dalla mia macchina fotografica e dall'immancabile rumore del vento che muoveva le cime degli alberi.
Qui di spazi verdi ce ne sono davvero tanti, sarà che la Svezia è grandissima ed ha una popolazione di soli 9 milioni, ma le case non sono ammassate l'una sull'altra e le città sono ben distinte, quando finisce c'è solo natura per un po' di km, prima di rincontrare un'altra cittadina, ovviamente questo non vale molto per Stoccolma, che si avvicina più a una normale capitale europea, nonostante non siano paragonabili il suoi spazi verdi con quelli di altre capitali specialmente del sud dell'Europa. Provate in Italia a percorrere l'autostrada A4 da Torino a Venezia e guardate quanta natura incontrate... C'è cemento un po' ovunque... Provate poi da Kalmar a Stoccolma, e guardate quante città e macchine incontrate...
Addirittura oggi ad un certo punto mi sono perso, e ho incontrato una famiglia fuori da una casa che mi ha dato indicazioni per tornare sulla strada che volevo (per fortuna che avevo con me una cartina della città).
Sono arrivato a casa dopo 5 ore (ho fatto una sosta in biblioteca e al supermercato), non so quanta strada abbia fatto, con google maps non posso saperlo, ma ad occhio una quindicina di km, stanco, ma soddisfatto della passeggiata :).




sabato 23 luglio 2011

Bombe scandinave

E' già la seconda volta da quando sono in Svezia che i Paesi Scandinavi, conosciuti soprattutto per la loro tranquillità, vengono scossi da delle bombe esplose nel centro delle loro capitali.
La prima volta è successo a dicembre, durante il galà per l'assegnazione dei premi Nobel, nella centralissima Drottniggatan, una macchina è esplosa, e dopo poco un ragazzo con una borsa piena di chiodi, si è fatto esplodere e solo per miracolo non ci sono state vittime, a parte l'attentatore stesso.
Ieri invece è successa una strage ad Oslo, nella tranquilla capitale norvegese, anche se la matrice dei due attentati è totalmente diversa.
Fra 3 settimane sarò la, ho già in tasca i biglietti di treno e autobus per arrivarci, e se ci penso mi fa specie pensare che l'attentato poteva succedere tra pochi giorni, e io potevo essere a zonzo per il centro della città.
All'inizio si pensava (erronamente) che l'attentato di Oslo fosse stato fatto dal terrorismo islamico, in effetti qui di immigrati ce ne sono tantissimi, ma non per questo sono terroristi.
Quando sono stato in Italia un mesetto fa, mi sono reso conto di quanto il razzismo sia aumentato nel Bel Paese, non in pochi mi hanno detto che stavo bene io in Svezia, dove non ci sono immigrati. La risposta era scontata, in Svezia ci sono più immigrati, in percentuale sulla popolazione rispetto all'Italia, e poi io stesso sono immigrato, sono un immigrato europeo, ma sempre immigrato sono.
Ora ovunque è scattata la solidarietà per la Norvegia, credo anche un po' ipocrita, perchè le fotografie con la bandiera rosso e blu in facebook oggi, e nessuno si scandalizza quando c'è un attentato in Afghanistan o in Iraq? Forse perchè la avvengono ogni giorno? O forse perchè li vendiamo come Paesi così lontani?

venerdì 22 luglio 2011

Turisti a Kalmar

E' da quando sono arrivato che tutti gli svedesi mi dicono che Kalmar è una meta di turisti durante l'estate, ma fino a oggi non me ne ero ancora accorto.
Öland si, già la settimana scorsa ho visto che è presa d'assalto da turisti ma a Kalmar me ne sono accorto solo adesso.
Oggi ero a uno degli ICA di Kalmar ma mi sentivo come se fossi in un supermercato di Berlino per la quantità di persone attorno a me che parlavano tedesco.
Dopo aver fatto la mia spesa, sono andato in centro, e mi sono accorto che Kalmar sembra una città tutta diversa rispetto a pochi mesi fa quando era sommersa dalla neve; ora ci sono tantissime persone in giro, i bar e i ristoranti sono pieni, e tutto il centro è pieno di bancarelle che vendono di tutto, specialmente per i turisti.
Il martedì e il giovedì poi ci sono concerti gratuiti in una delle piazze della città, e clima permettendo, questi concerti hanno un notevole successo.
Mi fa strano passeggiare per la città, in una città che dopo quasi un anno sento parecchio mia, e ritrovarsi in mezzo ai turisti, un po' spaesati e un po' alla ricerca di qualcosa, come lo ero io quando sono arrivato lo scorso settembre.

mercoledì 20 luglio 2011

Compleanno svedese

Stando in Svezia un anno, prima o poi doveva capitare, e proprio oggi ho festeggiato i miei 28 anni.
Questa volta il compleanno era corretto, non come lo scherzo che avevo fatto il primo aprile e dove avevo scritto anche un post al riguardo e che trovate qui.
Come ho scritto nel post precedente, in questi giorni, sono l'unico volontario rimasto a Kalmar, quindi niente festa.
Quando due settimane fa i miei colleghi hanno saputo che sarei stato solo, si sono attivati per organizzare una cena approfittando per festeggiare il mio compleanno e l'inizio delle vacanze.
Dopo un po' di telefonate, si è trovata la location, il giardino di un mio collega.
Cena tipica svedese, partiamo dall'orario, abbiamo iniziato a mangiare alle 17:30, e anche il cibo era tipico svedese, più che il cibo gli accoppiamenti; infatti per loro è normale mangiare il roast-beef con l'ananas e cose del genere.
Per finire una torta fatta da una mia collega con panna e fragole.
Molto bello è stato il momento in cui mi hanno cantato la canzoncina per farmi gli auguri, un po' come la nostra "Tanti auguri a te", qui tutti si alzano in piedi e cantano per il festeggiato. Alla fine del post ho messo un video trovato su youtube.
Alla fine della cena mi hanno anche consegnato dei regali carinissimi, una maglia da calcio della Svezia, 10 bottigliette di 10 diversi liquori svedesi (sono più per bellezza che da bere), e una guida turistica della Svezia, scritta ovviamente in svedese.
Nonostante sia l'unico volontario in città in questo periodo e sia a 2000km da casa oggi non mi sono sentito affatto solo, sarà perchè ormai con la tecnologia i 2000km sembrano molto inferiori, sarà perchè qui sto benissimo o sarà perchè ho un trovato un gruppo di colleghi veramente fantastico. :)

martedì 19 luglio 2011

Amici universitari

Dopo una settimana in cui non mettevo piede sul blog ritrovo il tempo per scrivere un post.
Questa settimana è stata molto intensa, incominciamo a dire che sono ufficialmente in vacanza, precisamente da giovedì scorso.
Ora mi aspettano più di 6 settimane di vacanze svedesi prima del rientro in Italia.
Giovedì sono anche arrivati qui a visitarmi 3 amici italiani, con cui sono rimasto in contatto dall'università.
L'organizzazione di questo viaggio è stata molto veloce, meno di 3 settimane fa ci siamo sentiti su skype e dopo la mia proposta di venire a fare un weekend in Svezia, hanno comprato un biglietto Ryanair il giorno dopo e sono partiti. Sono stato molto contento di ospitarli, e non serve pianificare mesi prima se si vuole veramente fare un viaggio di qualche giorno.
Abbiamo visitato Kalmar e i dintorni, l'unico rammarico è che sabato avevamo in progetto di visitare l'isola Blå Jungfrun che è un parco naturale svedese, ma abbiamo perso l'unico pullman che ci permetteva di raggiungerla.
Abbiamo comunque visitato Öland (che in questo periodo è veramente piena di turisti) e fatto una grigliata ad Högsby.
E' stato molto divertente ricordare delle storie successe durante gli anni universitari e accorgersi che nonostante siano passati alcuni anni non siamo per niente cambiati, è come se ci fossimo salutati un giorno, alla fine di una lezione, e rincontrati il giorno dopo.
Questa mattina sono ripartiti per l'Italia, nelle prossime 3 settimane sarò un po' solo qui a Kalmar, i volontari cominciano a tornare a casa perchè i progetti stanno finendo e la mia coinquilina è in giro per l'Europa fino al 5 agosto, ne approfitterò per riprendere a studiare svedese in vista della ripresa del corso il 3 agosto e dell'esame per il certificato di livello D che dovrò fare il prossimo mese.

martedì 12 luglio 2011

Parità svedese

Qualche giorno fa ho letto un articolo sul sito internet di un famoso quotidiano italiano.
Questo l'articolo in questione; si parla di un asilo in Svezia dove non si fa nessun tipo di distinzione tra bambino e bambina, ma questa cosa è portata all'estremo, arrivando addirittura a non indicare i maschietti con lui (han in svedese) e le femminucce con lei (hon), ma viene usato un soggetto neutro, hen, inventato per l'occasione e inesistente in realtà nella lingua dei vichinghi.
Leggendo l'articolo si dice addirittura che c'è la lista d'attesa per aver diritto a uno dei 33 posti... :/
In Svezia l'uguaglianza tra l'uomo e la donna è un motivo di vanto per la società, e se da un lato non è strano vedere papà in licenza per la nascita di un figlio, o spingere un passeggino, o cucinare, dall'altra questa non uguaglianza è solo sulla carta.
Gli stipendi tra uomo e donna non sono equiparati ad esempio, cosa che avviene anche in Italia, dove le donne per lo stesso lavoro percepisco stipendi mediamente più bassi.
Diciamo che le donne sono più emancipate qui in Svezia, rispetto all'Italia, ma questo non vuol dire che non ci siano differenze, e che l'idea dell'asilo senza distinzioni sia una buona idea... Per me rimane una cagata! :)

martedì 5 luglio 2011

I primi 10 mesi dalla A alla Ö

Questo post è parecchio speciale, è il centesimo post che scrivo in 10 mesi di esperienza in Svezia, e per questo voglio descrivere questi mesi con una parola per ogni lettera dell'alfabeto, ma non dalla A alla Z, come scriveremmo in italiano, ma bensì dalla A alla Ö (le 3 vocali in più infatti vengono messe dopo la Z).

A come Abisko, il viaggio nell'estremo nord svedese fatto a marzo e sicuramente il viaggio più belle tra quelli fatti quest'anno, tutte le ore di treno ne sono valse sicuramente la pena;

B come Bicicletta, è una soddisfazione poter andare ovunque con la mia bicicletta rossa Ferrari, e sicuramente macino parecchi km al giorno per tutti gli spostamenti che faccio;

C come Corone, la moneta della Svezia, ci si deve abituare a fare i conti con la nuova moneta e non con l'euro, per semplicità si divide sempre tutto per 10, ma vale meno di 9, quindi si spende sempre di più di quello che si pensava in origine;

D come Diagnos, l'esamino che ogni 2 settimane dovevamo fare al corso di svedese, era un po' l'obiettivo ogni volta che si iniziava a studiare un capitolo nuovo del libro, riuscire a studiarlo tutto in 2 settimane per poter far la prova;

E come EVS, European Voluntary Service, il progetto a cui sto partecipando e del quale ho scritto un post prima di partire lo scorso settembre;

F come Fika, questa parola che fa tanto sorridere noi italiani, qui significa pausa caffè e ogni scusa è buona al lavoro per fare fika sedendosi attorno ad un tavolo a bersi una buona tazza di caffè svedese accompagnata da un dolcetto;

G come Getterö, l'isola dove in questo periodo sto lavorando al summer camp, una vera oasi naturale, tant'è che il giornale locale ha fatto un articolo la scorsa settimana sul camp e ha titolato il pezzo: Välkommen till paradiset (benvenuti nel paradiso);

H come Hej, il saluto tipico svedese, chi viene in Svezia, anche solo per alcuni giorni di vacanza, sicuramente imparerà Hej per salutare e Tack per dire grazie, qui Hej lo si dice a tutti, grandi o piccoli che siano; :)

I come Idre Fjäll, la località turistica dove sono andato con il lavoro a farmi una vacanza sulla neve lo scorso marzo;

J come Jätte, cioè letteralmente gigante, ma il fatto è usato per fare il superlativo assoluto, quindi quando una cosa è -issima è jätte in svedese, quindi se sei bravissimo ti diranno jätte bra, se una cosa è buonissima sarà jätte gott e quando sei stanchissimo sarai jätte trött;

K come Kumulus, il nome del mio ente di accoglienza e che mi ha aiutato per tutti i problemi, specialmente burocratici durante l'anno, se aggiungiamo il fatto che gli uffici sono a due minuti a piedi dalla scuola di svedese, e che ha una sala relax grandissima ecco che diventava una tappa fissa quasi ogni giorno per bersi una cioccolata calda durante le fredde giornate invernali;

L come Lagom, una parola svedese che significa il giusto, ne troppo poco ne troppo tanto, senza eccessi, se uno ti chiede se fa caldo o freddo si può rispondere con un lagom, se ti chiedono se vuoi del caffè? e quanto ne vuoi? puoi rispondere con lagom. Quando mi hanno chiesto qual'era la mia parola svedese preferita ho risposto proprio lagom, perchè rappresenta un po' la Svezia, chiamato appunto Paese lagom, senza troppi eccessi;

M come Midsommar, la festa più importante dell'anno in Svezia, e celebrata 10 giorni fa, il mio ultimo post parla appunto di questo;

N come Nova, il nome del centro dove ho svolto il mio progetto, nella periferia di Kalmar, dove ci sono ragazzi che vengono da più di 30 differenti nazioni;

O come Ospedale, dove son dovuto andare dopo che sono caduto sciando e dove mi hanno messo un bel gesso alla mano che mi ha fatto compagnia per due (solo due anche se lunghissime) settimane;

P come Paul, il nome del mio mentor, ogni volontario infatti è affiancato da una persona che lo aiuta, specialmente nel primo periodo e che rimane comunque il riferimento durante tutto l'anno;

Q come Quattro, il numero di nazioni che hanno abitato il mio appartamento durante quest'anno: io dall'Italia, Stephen dalla Scozia, Falco dalla Germania e ora Damla dalla Turchia, persone totalmente diverse una dall'altra, con abitudini altrettanto diverse ma con il quale è stato ed è bellissimo viverci;

R come Ridipingere, cosa che ho fatto a febbraio, ridipingere tutto l'appartamento in cui vivo e che ne aveva estremamente bisogno, nonostante fosse la prima volta che mi cimentavo in un lavoro del genere, devo dire che il risultato è stato veramente ottimo;

S come Sju, ovvero il numero sette, un numero impossibile da dire, ma senza ombra di dubbio la parola più difficile di tutto il vocabolario svedese (almeno per me) rimane infermiera: sjuksköterska;

T come Treno, ho perso il conto delle ore che ho passato in treno per viaggiare durante questi 10 mesi, l'apice sono le 30 impiegate per tornare da Abisko, ma mi rimangono 2 mesi, 2 buoni da utilizzare per avere dei viaggi gratis e quindi sicuramente spenderò altre ore con questo mezzo di trasporto che non ha nulla a che vedere con le ferrovie italiane;

U come Unica, l'esperienza che sto vivendo giorno dopo giorno;

V come Viaggi, in questi 10 mesi ho viaggiato veramente molto, le prossime due mete? Köpenhamn e Oslo, una a fine mese e una ad agosto;

W come Weekend, con la scusa che il lunedì non lavoravo io ho sempre avuto un weekend lungo che mi ha consentito di visitare gli altri volontari sparsi per le città svedesi senza spendere giorni di ferie, sta di fatto che ora mi rimangono 6 settimane di giorni liberi da usare da metà luglio a fine agosto; :)

X come Xenofobia, c'è anche tra gli svedesi, ma si nota meno rispetto che in Italia, ma anche loro hanno un po' paura del diverso, e vi ricordo che con diverso intendo anche noi italiani, io sono un immigrato in Svezia;

Y come Youthpass, il documento che mi verrà rilasciato al termine del mio progetto SVE e che descriverà tutte le competenze acquisite durante questo anno;

Z come Zero, i gradi che si sperava di leggere sul termometro nelle mattine invernali, esultare perchè ci sono zero gradi è un po' comica, ma quando si sta parecchie settimane sotto zero, anche questa soglia può sembrare una chimera;

Å come År, cioè anno, la durata del mio progetto in Svezia è appunto di 12 mesi, in svedese ett år;

Ä come Älg, cioè alce, l'animale simbolo della Svezia, compare su moltissimi oggetti che i turisti comprano come souvenir, e non è raro incontrarne una sul ciglio della strada specialmente in inverno;

Ö come Öland, l'isola che si trova proprio di fronte a Kalmar, meta di moltissimi turisti d'estate ma per noi volontari meta di moltissimi feste anche durante l'inverno; :)