martedì 28 settembre 2010

Corso di Svedese

Ieri ho iniziato il corso di svedese, corso intensivo per studenti, livello A1, 2 lezioni a settimana per 10 settimane, e così finalmente tra poco inizierò a capirci qualcosa di questa lingua tanto sconosciuta.
Il corso si tiene presso un istituto privato che ha sede su un isola qui nella città di Kalmar ed è diverso dal corso SFI (Swedish for immigrants) che è gratuito e organizzato da enti pubblici.
L'SFI partirà tra un po' di settimane e così il mio ente di accoglienza ha deciso di iscrivermi ad un altro corso, per avere almeno un infarinatura dello svedese, e molto probabilmente farò anche l'SFI nel nuovo anno.
L'aula è composta da 8 studenti, 7 ragazzi che partecipano anche loro come me al progetto SVE, e un ragazzo di Dubai, ingegnere elettrico, appena arrivato in Svezia per lavoro ma che pure lui non conosce la lingua.
La classe come si poteva immaginare è internazionale, e per fortuna che ci sono due ragazze, una francese e una spagnola che hanno gli stessi problemi di noi italiani a fare i suoni tanto strani delle lingue nordiche.
I ragazzi che invece sono madrelingua tedeschi sono più facilitati a detta anche dell'insegnante.
L'insegnante è una signora di 65 anni molto gentile, tant'è che ci ha dato pure il numero di telefono del cellulare e di casa dicendo che se abbiamo delle domande da fare possiamo anche chiamarla, perchè tutte le domande sono ben accette.
Le prime lezioni si terranno in inglese per poi abbandonarlo man mano che inizieremo a capire lo svedese, e devo dire che è abbastanza difficile seguire un corso di una lingua straniera, tenuto in un'altra lingua straniera :).
La settimana prossima purtroppo salterò le due lezioni perchè sarò a Stoccolma per una settimana per un corso a cui vengono invitati a partecipare tutti i ragazzi che partecipano al progetto SVE, speriamo che la classe non corri con gli argomenti, perchè altrimenti saranno dolori :)

domenica 26 settembre 2010

Sentirsi europeo

Ieri come anche gli altri weekend trascorsi a Kalmar ci siamo ritrovati con gli altri ragazzi impegnati in progetti simili al mio e arrivati in Svezia anche loro ad inizio settembre.
E così ci si trova seduti in torno ad un tavolo di un pub con persone che fino a qualche settimana fa non sapevi nemmeno l'esistenza a parlare del più e del meno.
C'è un ragazzo di Edimburgo laureato in logistica e che qui fa il suo progetto a tradurre in inglese i curriculum in un centro per l'impiego;
una ragazza di Istanbul laureata in ingegneria meccanica che per arrivare in Svezia ha dovuto attendere per 3 mesi un visto che non sembrava arrivare mai;
una ragazza di Salisburgo, credo abbastanza benestante perchè parlava di suo nonno avvocato e delle sue vacanze in mezzo mondo e che parla benissimo oltre che al tedesco, anche inglese e francese, ed essendo di madrelingua tedesca è molto facilitata ad imparare lo svedese;
una ragazza di una cittadina vicino a Bordeaux che prima di scegliere l'università ha voluto fare un esperienza all'estero ed è arrivata in Svezia in macchina, dopo un viaggio di un giorno interno circa;
c'è un ragazzo di una cittadina vicino a Berlino che continua a lamentarsi di quanto è cara la birra in Svezia rispetto alla Germania e che parla poco, parla spesso in tedesco con la ragazza austriaca.
Ci sono anche altri ragazzi nella contea di Kalmar, alcuni li conoscerò presto, altri ancora arriveranno.
Che dire, questo è proprio una delle cose belle di questa avventura, vieni sbattuto una realtà totalmente nuova con persone mai viste e ti ritrovi a chiamarle il sabato sera per organizzare qualcosa tutti assieme!
Che bello essere europei!

mercoledì 22 settembre 2010

Election Day

Come ho scritto in un post precedente la Svezia era nel pieno di una campagna elettorale che l'ha portata alle elezioni del nuovo Parlamento, e delle amministrazioni comunali e regionali.
L'election day era domenica 19 settembre, ma la cosa strana rispetto alle elezioni italiane è che per circa 3 settimane si è potuto votare.
In Italia siamo abituati che quando c'è un elezione se va al seggio elettorale nel giorno, o al massimo 2 giorni, in cui rimangono aperti e si sceglie questo o quel partito.
Qui invece dai primi di settembre gli aventi diritto potevano votare, e i seggi sono rimasti aperti per quasi 3 settimane appunto, e si poteva votare nei luoghi più strani, come all'interno di una biblioteca o in un supermercato, mentre tutte le altre persone erano li a far la spesa.
Nessun rappresentante dell'esercito a supervisionare che non succedesse nulla di strano, nessun rappresentante dei candidati presente ai seggi.
La cosa ancora più strana rispetto alle nostre elezioni è il metodo con cui una persona esprime il suo voto, credevo che ovunque nel mondo quando ti presentavi al seggio per votare ti veniva data una scheda con tutti i simboli dei partiti candidati e l'elettore facesse una croce sul simbolo preferito, ma qui il sistema è totalmente diverso.
Vicino alla cabina elettorale sono posizionati dei foglietti, foglietti di colori diversi indicano se sono per l'elezione del parlamento, del comune o della regione e sopra ognuno di questi foglietti è riportato il nome di un partito.
Prima di entrare in cabina, l'elettore sceglie il foglietto con il nome del partito che preferisce, entra in cabina, mette il foglietto dentro una busta, la chiude e quando esce dalla cabina inserisce la busta nell'urna.
Non mi sembra un metodo molto intelligente, secondo me ne è a rischio la segretezza del voto. Tutti vedono quale foglietto prendi prima di entrare in cabina...
Ovvio uno può anche scegliere di prendere i foglietti di tutti i partiti e inserire nella busta solo il foglietto del partito preferito mettersi gli altri in tasca e poi gettarli una volta a casa, ma a volte può essere difficile farsi vedere a prendere più foglietti, potrebbe significare che vuoi nascondere qualcosa.
Quasi tutti i partiti ti spediscono a casa i foglietti con il loro nome assieme al programma elettorale, i foglietti sono identici a quelli presenti ai seggi e uno può decidere di partire da casa già con il foglietto in tasca.
Non mi sembra un metodo applicabile fuori dai confini scandinavi, pensate in Italia dove esiste da sempre il voto di scambio come sarebbe facile sapere cosa ha votato una persona...
Quando l'ho fatto notare qui in Svezia, mi è stato detto che qui è normale e a nessuno passa per la testa che potrebbero esserci dei brogli o cose simili.
Strani sti svedesi, oppure strani noi italiani, abituati da sempre ai complotti, vediamo scorciatoie ovunque :)

domenica 19 settembre 2010

Karlskrona

Oggi abbiamo trascorso la giornata fuori Kalmar, visita a Karlskrona una città a 100 km a sud di Kalmar e capoluogo della contea di Blekinge.
Quindi sveglia alle 8:30, autobus per il centro alle 9 e 1h40m di un altro autobus per arrivare alla meta scelta. Appena arrivati a Karlskrona abbiamo cercato l’ufficio turistico, ma come tutto in Svezia anche questo la domenica rimane chiuso, e poi come a Kalmar non capisco perché debbano mettere i gli uffici turistici nei centri storici delle città.. Non sarebbe più comodo averli nei pressi delle stazioni?
Così senza mappa abbiamo perlustrato la città senza sapere bene cosa poteva offrire, ma aiutandoci con le descrizioni dei cartelli messi in un po’ ovunque, e per fortuna scritti anche in inglese (a volte anche in tedesco, russo e persino francese, l’italiano non è cagato minimamente) siamo riusciti a vedere molte cose.
Città carina, molto simile a Kalmar, con un porto che è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
Ha una chiesa, chiamata chiesa dell’ammiraglio che è la più grande chiesa svedese costruita in legno e dipinta con il tipico rosso delle case del nord Europa.
E’ una città portuale, e in passato fu sede della Marina Reale Svedese, e infatti, alcune isole erano di proprietà dalla Marina con accesso limitato ai militari, mentre oggi c’è la sede del museo navale.
Accanto al museo navale sono attraccate tre navi da guerra ed è possibile andare a bordo a visitarle, la prima del 1900 molto piccola e spoglia, la seconda della seconda guerra mondiale molto bella, di cui sono stati ricostruiti gli interni con arredamento dell’epoca ed è possibile scendere sino alla sala dei motori, e la terza una nave moderna, in uso fino agli anni 80.
L’unica cosa della città è che come a Kalmar c’è in giro pochissima gente, ma dove staranno gli svedesi tutto il giorno? E poi c’era un vento abbastanza forte e freddo, tanto che ho pensato che da domani inizio ad usare i guanti.. Per il vento credo però che dovrò abituarmi, credo che sarà uno dei compagni di avventure del lungo inverno scandinavo. :o)

venerdì 17 settembre 2010

Il comizio

Ieri per caso ho assistito per 10 minuti ad un comizio politico, la Svezia infatti è nel pieno di una campagna elettorale, che si concluderà domenica con l'elezione del nuovo parlamento e delle amministrazioni comunali e regionali. In un altro post vi spiegherò come si svolgono qui le elezioni, che sono un po' diverse da come siamo abituati noi.
Ho visto per caso il comizio, perchè si teneva proprio nel piazzale davanti a dove lavoro ed a metà pomeriggio tutti sono usciti per assistere. Incuriosito allora, sono uscito anch'io a dare un occhiata.
Mi hanno spiegato che teneva il comizio l'ex ministro della difesa (dal 2000 al 2006) ora all'opposizione ma ricandidato a ricoprire la stessa carica, nel caso il suo partito vincesse le elezioni.
Già il fatto di conoscere prima che carica ricoprirà Tizio o Caio in caso di vittoria di questo o quel partito non mi sembra male.
Mi aspettavo di trovare un super palco, decine di poliziotti, transenne, e invece niente. E' arrivato con una macchina normalissima guidata da lui stesso (nessuna auto blu con autista), accolto da un tizio che strimpellava canzoni con la chitarra (sarà l'Apicella svedese) e ha tenuto il suo discorso sotto uno stend stile festa dell'avis.
Nessun mega-palco dove fare giuramenti, nessuna televisione per riprendere l'evento da trasmettere sul tg3 o tg4, in base al colore del partito, nessun pullman, treno, nave o elicottero per portare il politico in mezzo alla gente, nessuna guardia del corpo, portavoce o addetto stampa.
Ma soprattutto solo due poliziotti, che si tenevano abbastanza lontani dall'evento, uno per i 10 minuti che ho visto io, è stato tutto il tempo al cellulare, e l'altro a chiacchierare con dei bambini.
Dopo 10 minuti senza capire una parola di quello che veniva detto, me ne sono tornato dentro al caldo, la temperatura verso sera inizia a svendere, non so come facciano questi svedesi ad andarsene in giro ancora in maniche corte.. :)

martedì 14 settembre 2010

Kalmar

La città in cui mi sono trasferito è Kalmar, una piccola città nel sud est della Svezia.
La città ha un piccolo centro storico, con un bellissimo castello che sembra preso da una fiaba disney. E’ una piccola città perché ha solo 30.000 abitanti, ma è vastissima. Qui se lo possono permettere visto che la Svezia è grande due volte l’Italia e ha una popolazione di pari a quella della Lombardia..
Un’altra cosa che da subito all’occhio per un italiano è quanta natura c’è nelle città del nord Europa e il numero di piste ciclabili presenti, ogni strada, sia principale, sia secondaria è fiancheggiata da un ampia pista ciclabile, tant’è che per un pedone a volte sono più pericolose le biciclette che le automobili.
I primi giorni, abituato a Brescia, che quando si attraversare la strada si deve guardare sempre che non ci siano macchine in vista, mi fermavo ad aspettare al bordo della strada, immancabilmente però tutti, ma proprio tutti si fermano per far attraversare il pedone. Proprio come a Brescia, dove se non stai attento vieni investito da un SUV anche mentre cammini sul marciapiede.
La città si affaccia sul mar Baltico ed è collegata all’isola Öland con un ponte di circa 7km. La zona sud dell’isola è Patrimonio Mondiale dell’Umanità e quando avrò un po’ di tempo andrò a visitarla sicuramente.

venerdì 10 settembre 2010

Primo impatto

Eccomi qui a scrivere finalmente il primo post dalla Svezia, dopo 10 giorni dal mio arrivo.
L’inizio è stato abbastanza traumatico, ma come ci si poteva immaginare, ti ritrovi scaraventato in una realtà tutta nuova, dove non conosci nessuno e cosa più difficile, fai una fatica boia a comunicare.
Pensavo di essere messo un po’ meglio con l’inglese, ma mi sono ritrovato a continuare a ripetere, I’m sorry, but I don’t under stand .
Se poi ti ritrovi a vivere con un ragazzo di Edimburgo, che parla un inglese come un pastore sardo parla italiano, la difficoltà è più che raddoppiata…
Ora però inizio a farci l’orecchio e a farmi capire anche fregandomene di tutte le regole che ti insegnano dell’inglese. Per ora lo svedese è una lingua pressoché incomprensibile, non riesco a capire perché devono unire le parole corte per formare una parola lunghissima. Un esempio la fermata dell’autobus vicino all’appartamento in cui vivo è la fermata della Chiesa di Birgitta. In italiano la chiameremmo così: Chiesa di Birgitta. Gli svedesi no, chiamano la fermata Birgittakyrkan e questo è un esempio abbastanza semplice, ci sono parole anche di 20 lettere che per scriverle è un casino, non vi dico per leggerle, visto che hanno una pronuncia quasi impossibile .
Per fortuna che qui tutti parlano inglese, dall’autista dell’autobus, al cassiere del supermercato, e quando si accorgono che non parli svedese si sbattono a parlarti in inglese.